Le aziende vanno a caccia di talenti tra i banchi dell’Unicas

Ottanta aziende in cerca di talenti e 1.106 studenti in cerca di lavoro: 350 colloqui in presenza e 588 in stanze virtuali. L'università di Cassino è come un arco: "Prima vi tiriamo, cioè vi accogliamo e vi formiamo, poi vi lanciamo fuori, nel mondo del lavoro”

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

Ottanta aziende a caccia dei talenti in erba che stanno crescendo nelle aule dell’Università di Cassino. Hanno puntato l’attenzione su 1.106 curriculum ed hanno approfondito attraverso 350 colloqui individuali. Altri 588 hanno partecipato agli incontri collegiali in 49 stanze virtuali, per un totale di oltre duemila interazioni. Nonostante le incertezze legate alla crisi post pandemica e al conflitto nell’Est Europa le aziende dimostrano di voler investire ancora sul futuro, sui giovani.

I numeri sono emersi dall’ultima edizione di “UnicasOrienta” e “Career day“: le due iniziative con le quali l’ateneo cassinate indirizza i ragazzi verso le aziende alla ricerca di profili come i loro; consiglia agli studenti delle Superiori il corso più adatto a loro.

È stata la prima edizione in presenza dopo due anni di stop dovuti alle restrizioni anti Covid. Quei numeri dimostranoe danno l’idea di come l’ateneo del Basso Lazio abbia sempre più una vocazione internazionale.

La finestra è ancora aperta

Ad organizzare il Career Day da nove anni è l’Associazione dei Laureati. La presiede Alessandro Silvestri che non nasconde l’orgoglio: “Siamo molti entusiasti di questa modalità blended assolutamente sperimentale. hanno funzionato sia le presentazioni online nelle stanze virtuali e sia il ritorno in presenza dove abbiamo portato 25 stand di aziende ed enti. Nella due giorni hanno incontrato i nostri studenti e laureati per i classici colloqui di selezione”.

La piattaforma rimarrà aperta fino al 25 aprile per continuare a ricevere i curricula dei candidati.

Il Career day non è una semplice vetrina: in questo decennio ha permesso a molti ragazzi di trovare un lavoro. Spiega Silvestri: “Noi abbiamo organizzato un concorso, il cosiddetto premio all’assunzione che ci serviva per andare a vedere le persone che poi riuscivano ad entrare in azienda. Questa iniziativa e tutto lo sforzo necessario per organizzarla hanno un senso anche se un solo nostro laureato riesce a trovare la sua collocazione nell’azienda adatta alle sue competenze ed aspirazioni”.

Una su due

Stando ai numeri dell’Associazione Laureati sono decine, ogni anno, i ragazzi che trovavano lavoro con tirocini, contratti a termine, contratti di collaborazione, contratti a tempo determinato o indeterminato: “volendo riassumere numericamente, almeno un’azienda su due offre un’opportunità nelle diverse possibilità“.

Non ci sono solo aziende locali e nazionali. Si va oltre i confini. Quest’anno per la prima volta ha partecipato un’azienda straniera, giunta dalla Spagna. “Abbiamo già richiesta di altre due aziende straniere per l’edizione del prossimo anno” annuncia Silvestri, rimarcando la vocazione internazionale dell’ateneo.

Vocazione internazionale

Una vocazione internazionale, quella dell’Unicas, che trova riscontro anche tra la popolazione studentesca. Dopo l’inaugurazione dell’anno accademico sono stati resi noti i dati definitivi delle immatricolazioni che portano il numero totale degli iscritti poco sopra quota 8.000: il 16,5% sono stranieri. 

C’è poi il bacino “tradizionale”: quello del triangolo Basso Lazio, Alto Casertano e Molise. Sono stati oltre 700 gli studenti delle scuole superiori che hanno preso parte agli incontri per l’orientamentoin entrata” giunti dalle province di Frosinone, Latina, Caserta, Isernia e Campobasso.

Il nostro compito – ha detto il rettore Marco Dell’Isola parlando ai ragazzi – si può paragonare ad un arco. Prima vi tiriamo, cioè vi accogliamo e vi formiamo, poi vi lanciamo fuori, nel mondo del lavoro“.

Al contempo il Magnifico, pur se orgoglioso per il lavoro svolto e per il fatto che l’ateneo ha una vocazione internazionale, ha voluto lanciare un forte messaggio al territorio: “Abbiamo un tesoro sotto casa e, purtroppo, molti ragazzi di Cassino e delle zone limitrofe non conoscono la nostra realtà“.

Nessuno è profeta in patria.

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