Le bacchettate di Ottaviani:«Consiglieri e assessori pensino solo a lavorare»

Il sindaco Nicola Ottaviani non fa sconti. « L’unico “reimpasto” è quello della pizza a lievitazione». «Se dovessero registrarsi ipotesi di compravendita di politici saremo pronti a segnalarlo». «A nessuno consentiremo di riportare indietro le lancette della città»

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

Non sente neppure il bisogno di ribadire il concetto che il prossimo candidato sindaco del centrodestra verrà individuato a seguito delle primarie. Perché non si tratta soltanto di un metodo, ma della condivisione di una stagione politica iniziata nel 2012, con la prima vittoria di Nicola Ottaviani. E poi proseguita con la conferma al primoturno nel 2017.

Tra gli altri, c’è un passaggio dell’intervista del sindaco Ottaviani a CiociariaOggi che va sottolineato. Questo: «Si può contribuire a consolidare il nuovo corso dello sviluppo economico, sociale e urbanistico del capoluogo, inaugurato 8 anni fa, non solo con la carica di sindaco, ma anche in tanti altri modi». Vuol dire che Nicola Ottaviani intende comunque recitare un ruolo alle prossime elezioni. Forse perfino candidandosi al consiglio comunale. Ecco perché, nel suo ragionamento chi contesta le primarie si pone al di fuori di un’esperienza amministrativa e politica ancora in corso.

NICOLA OTTAVIANI, FOTO NANDO POTENTI E STEFANO STRANI

Allo stesso tempo fa capire di non avere alcuna intenzione di procedere a chissà quali rimpasti di giunta, qualora dovessero essere chiesti. «Consiglierei la consumazione della pizza con lievitazione naturale superiore alle 24 ore, perché è l’unica forma di impasto – o di “reimpasto” gradito dai cittadini normali».

Infine, il monito preventivo «se si dovessero registrare ipotesi di compravendita di politici e amministratori, da qualunque parte dovessero provenire».

In campagna elettorale il sindaco Nicola Ottaviani ci sarà. Anzi forse c’è già.

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Allora sindaco, negli ultimi giorni non sono mancate polemiche e stoccate all’interno della maggioranza. Soprattutto tra Polo Civico e Lista per Frosinone. Il tutto dopo un avvicendamento in giunta. E da qualche tempo l’assetto dei gruppi consiliari sta cambiando senza tregua. Preoccupato?
NICOLA OTTAVIANI SUL TRONO DI SPADE. ELABORAZIONE © AG.ICHNUSAPAPERS

«I consiglieri comunali e gli assessori continuino a lavorare, anche nei prossimi due anni, mettendo al primo posto, sempre, la realizzazione dell’interesse pubblico e la volontà di centrare gli obiettivi, che fanno parte del programma comune. Credo sia importante ribadire che, nel caso dell’avvicendamento in giunta di Francesca Chiappini, si sia trattato di un normale turnover interno alla singola lista, la stessa lista che, dopo il consenso del sindaco, aveva espresso già quel nominativo, all’indomani della scomparsa di un’altra grande amministratrice e amica, Maria Teresa Collalti».

«Naturalmente, dopo l’importante lavoro svolto, l’Amministrazione comunale saprà come avvalersi ulteriormente della professionalità e della competenza di Francesca Chiappini, anche per centrare ulteriori obiettivi per il futuro, coinvolgendo, allo stesso modo, tutti coloro che hanno condiviso, e condividono tuttora, un progetto alternativo alla sinistra totalitaria».

Senta Ottaviani, alle elezioni comunali mancano meno di due anni. Lei però non potrà candidarsi a sindaco per il terzo mandato. Glielo chiedo in modo diretto: quando si tornerà alle elezioni, preferirà stare in tribuna o scendere in panchina, o magari anche in campo? Perché la sensazione forte è che più di qualcuno, immaginando un suo disimpegno, possa “chiamare” una sorta di “tana libera tutti”. Non ha la stessa percezione?
FOTO © STEFANO STRANI

«Se qualcuno pensa di riportare indietro le lancette dell’orologio, cancellando un lavoro enorme, dopo anni di riqualificazione, economica e sociale, del Comune, attraverso il risanamento delle casse comunali, evitando il dissesto; creando opere in passato impensabili, come il nuovo stadio, il parco del Matusa; l’acquisto di due teatri, la ricucitura urbanistica del territorio; l’introduzione della raccolta differenziata, che vede ora Frosinone ai primi posti in Italia; la rivoluzione del trasporto pubblico locale, con decine di chilometri di piste ciclabili che stanno per partire, ha capito davvero male».

«Del resto, si può contribuire a consolidare il nuovo corso dello sviluppo, economico, sociale e urbanistico del capoluogo, inaugurato 8 anni fa, non solo con la carica di sindaco, ma anche in tanti altri modi».

Ma quale messaggio, allora, si sente di dover indirizzare ai consiglieri e agli assessori o anche alle listeche fanno parte della maggioranza di centrodestra?

«Tanti di loro non hanno bisogno di suggerimenti perché continuano a mettere al primo posto l’interesse della collettività e la realizzazione del programmaamministrativo, rimboccandosi quotidianamente le maniche, con l’apporto di poche chiacchiere e tanti fatti. Se vi è la necessità di piccoli aggiustamenti fisiologici all’interno dei singoli gruppi, nel rispetto della libertà di mandato, diognisingolo consigliere, non bisogna certo scandalizzarsi».

OTTAVIANI E DE ANGELIS

«Se poi, invece, qualcuno interno o esterno al contesto amministrativo e politico comunale, avesse intenzione di portare avanti rivendicazioni diverse rispetto a quello che è stato il risultato delle urne del 2017, che hanno indicato, peraltro, una percentuale del 57% sul sindaco, confermata di recente anche dal Sole 24 Ore, cercando di reintrodurre metodi da crepuscolo della Prima Repubblica, allora consiglierei la consumazione della pizza con lievitazione naturale superiore alle 24 ore, poiché è l’unica forma di impasto – o di “reimpasto”, per gli amanti di questa pratica –gradito dai cittadini normali, poco interessati alle spartizioni di poltrone e prebende».

«Infine, penso che sia utile ribadire un ultimo concetto che, però, va oltre i confini della maggioranza. Se il confronto tra il centrodestra e la sinistra dovesse effettivamente svolgersi, anche per il futuro, sui programmi e sugli obiettivi, la dialettica è sempre opportuna ed essenziale, come sale della democrazia. Ma se si dovessero registrare ipotesi di compravendita di politici e amministratori, da qualunque parte dovessero provenire, utilizzando metodi di aste da mercato, ci sono strumenti che non riguardano più la competenza politica ma quella di altre sedi, in cui è possibile smascherare, censurare, e sanzionare, metodi che vorrebbero rinverdire, anche dalle nostre parti, le brame di possibili protagonisti del “mercato delle vacche alla ciociara” o, peggio ancora, “alla romana”».

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