Le balle di Renzi, da 0 a 100 più veloce della Giulia

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Qualcosa non quadra. Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, presentando la Giulia a Palazzo Chigi questa mattina ha detto che Alfa aumenterà la forza lavoro dagli attuali 4.300 lavoratori a 7.700 entro il 2018, tra gli stabilimenti di Cassino e Pomigliano d’Arco.

La prima cosa che non quadra è il silenzio dei sindacati. Nessuno ha commentato. Né la segreteria nazionale di Fiom Cgil, che è la più critica; né la Uilm Uil e tantomeno la Fim Cisl che sono sempre stati i più vicini all’azienda ed ai suoi progetti di rilancio. Per-ché nessuno di loro ha stappato la bottiglia di spumante tenuta in frigo per almeno tre anni, gridando finalmente ‘La crisi è finita!’ ?

La seconda cosa che non quadra è che dall’Ufficio Stampa Fca di Mirafiori non sia partita nemmeno una, che sia una, riga di commento o di conferma firmata Sergio Marchionne, cioè colui che quelle 3.400 assunzioni promesse dal premier dovrà farle ma-terialmente.

Indiscrezioni dicono che mentre Renzi annunciava quelle cifre, i sindacati siano saltati sulla seggiola. E che subito si siano messi riservatamente in contatto con i loro interlocutori istituzionali in azienda per capire da dove uscissero quei numeri. Cosa si siano detti nel corso di quelle concitate telefonate è un mistero che nessuno svelerà mai: ma il dato di fatto è chiaro. E cioè: che nemmeno dopo quelle telefonate, né i sindacati né l’ufficio stampa dell’azienda hanno commentato un bel niente.

Restano solo le parole di Matteo Renzi ed il volto di Marchionne che lo ascolta e annuisce. Ma nulla di più.

Il sospetto è che il premier l’abbia sparata un po’. Che gli abbiano dato riservatamente alcune cifre e lui invece le abbia allegramente tirate fuori, creando l’imbarazzo generale.

Perché a Pomigliano d’Arco non hanno nessuna nuova macchina da produrre e quindi non hanno bisogno di gente in più da assumere; anzi, hanno 1800 esuberi da reintegrare. A Cassino? Per giustificare quelle 3.400 assunzioni, occorrerebbe una linea di produzione nuova. Impensabile, perché significherebbe smontare una delle linee vecchie, cioè quelle sulle quali ancora oggi nasce Giulietta che sviluppa utili a valanga e resterà in produzione fino al 30 giugno 2018.

Quei numeri – e non c’è altro modo per giustificarli – potrebbero stare in piedi a) solo nella migliore delle ipotesi, b) solo nel caso in cui qualcuno dica di smontare la linea di Giulietta c) nel limite di circa 700 assunzioni in Fca a Cassino ed il resto nell’indotto (tutte le analisi dicono che un posto in Fca ne sviluppa 5 tra indotto diretto e indiretto).

I malpensanti dicono che Renzi, da 0 a 100 sia stato più veloce di Giulia: nello sparare numeri.

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