Le chiacchiere ed i fatti

Senza ricevuta di Ritorno. La raccomandata del direttore su un fatto del giorno. La differenza tra quelli che chiacchierano per sentirsi importanti e quelli che poi sono i fatti. Che li smentiscono

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

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Sono i fatti a parlare. Le chiacchiere servono solo a fare rumore. È anche per questo che molti ci si aggrappano. Perché in quel rumore sperano di trovare uno spazio, una dimensione, un ruolo: sentirsi ascoltati, importanti, stare al centro.

Diventa una malattia. Ci sono quelli che diventano giornalisti e ne fanno pre una professione. Ci sono quelli che diventano mitomani e si inventano le cose pur di avere qualcosa da dire; i peggiori sono i pettegoli: si inventano le cose sugli altri, sapendo che non sono vere; altra declinazione, le lingue zozze: inventano le cose false per gettare fango.

E ancora: quelli che pur di stare al centro dicono no a qualunque cosa. No alla Terra che è tonda, no all’uomo arrivato sulla luna, no alla scienza, addirittura no ai vaccini. Li riconosci subito: i negazionisti veri rifiutano di farsi intubare e muoiono; quelli che lo fanno solo per stare al centro dell’attenzione appena si ammalano dicono che la colpa è del medico che non li ha informati.

L’assessore regionale Alessio D’Amato e la DG Pierpaola D’Alessandro

Chiacchieroni ce ne sono tanti in giro. I numeri invece dicono che appena la Asl di Frosinone ha aperto alle vaccinazioni pediatriche per proteggere i bambini dal covid, sono corsi così in tanti a prenotare il vaccino per i figli che è stato necessario aumentare le dosi quotidiane, aumentare gli hub nei quali smistare la gente, organizzare 2 open day.

Sono i fatti a parlare. Il resto sono chiacchiere. E servono solo per fare rumore. A chi non ha alcuno spessore.

Senza Ricevuta di Ritorno.