Le combinazioni vincenti di un Frosinone concreto

Dopo 12 giornate a +5 sulle seconde ma con i piedi ben piantati a terra, è un passo obbligato. Quattro numeri su tutti: 12 punti dopo 7 giornate, 15 in 5. Il gruppo è diventato squadra, come chiedeva Grosso. Il rapporto gol fatti-subìti risulta determinante. La difesa ha acquisito esperienza e il portiere ha la fiducia di tutti. In attacco non c'è ancora un vero bomber ma la miscela giovani-qualità-voglia di emergere è un fattore

Giovanni Lanzi

Se lo chiamano 'Il Maestro' non è un caso

A +5 punti su Genoa e Reggina ma sempre con i piedi piantati a terra e con la testa proiettata al venerdi sera di Ascoli. Il Frosinone 2022-’23 per ora – oltre a guidare la classifica ed a inanellare record – mostra tanto pragmatismo, vale a dire la capacità di ottenere risultati anche in maniera concreta. La formazione bella e vincente che pure non conosce ancora mezze misure, contro il Perugia ha lasciato il posto a razionalità, pazienza e cinismo. Con quel pizzico di fortuna che aiuta sempre le squadre audaci (il colpo di testa del ‘troppo’ indisturbato Dell’Orco al 92’). (Leggi qui: Il Frosinone ingrana la 5^ e batte pure il Perugia 1-0).

Frosinone in crescita costante

Fabio Grosso, tecnico del Frosinone

Queste 12 giornate hanno mostrato la crescita progressiva dei giallazzurri: nelle prime 7 gare sono stati ottenuti 12 punti, frutto di 3 vittorie casalinghe e 1 esterna. Le sconfitte di Benevento (2-1), Cittadella (1-0) e Parma (2-1) avevano lasciato parecchio amaro in bocca ma non hanno scosso la consapevolezza: Caso & Co. si erano espressi bene, con un buon calcio, pagando la ‘combo’ tra ingenuità (Cittadella e Parma) ed errori arbitrali (Benevento).

Da quel momento in poi 15 punti in 5 partite non sono un fatto casuale. I meccanismi sono stati registrati, è salita di tono la condizione di tutti, c’è maggiore consapevolezza nei mezzi, il gruppo – come più volte ha detto Grosso – è diventato squadra. Quelle 5 vittorie costituiscono poi quel filotto che solitamente serve ad una squadra per salire in testa alla classifica. Era accaduto alla Ternana in precedenza di imprimere quello strappo. Al Frosinone, facendo i debiti scongiuri, non deve accadere quello che poi ha frenato la corsa in testa della squadra di Lucarelli.

Le combinazioni vincenti

Fabio Lucioni, capitano e leader della difesa

I giallazzurri sono primi con una media di 1.5 gol realizzati a partita e poco più di 0,5 gol incassati a gare. E’ la combinazione gol fatti-gol subìti a risultare determinante. La difesa è più sicura perché ha acquisito fattori di esperienza e perché alle spalle c’è un portiere che riscuote la fiducia di tutti. Quanto al reparto offensivo, al momento non c’è un attaccante classificabile come bomber nel dna. Il reparto avanzato in solido ha messo a segno 12 reti, tra le 4 di Mulattieri, le 3 di Moro, le 2 a testa di Borrelli e Caso e l’unica di Garritano.

Vengono poi i gol dei centrocampisti Kone, Mazzitelli e Rohden (2) alle quali si aggiungono quello del difensore Lucioni e l’autorete di Buttaro del Palermo sul tiro di Moro. Nove giocatori in gol. Manca ancora all’appello Boloca, lo scorso anno l’unica sua rete fu proprio ad Ascoli e con la complicità di una deviazione portò il pareggio. Da un centrocampista con 60 presenze in campionato ci si attende che faccia gol. Questa per lui è la stagione del trampolino di lancio. Per salire ai piani alti del calcio un centrocampista moderno deve saper fare gol.

I margini di miglioramento del Frosinone

L’attaccante Luca Moro

Anche nel reparto avanzato ci sono ampi margini di crescita dettati da una seconda combinazione: giovane età, qualità e voglia di emergere. Moro è alla sua prima stagione di serie B, Borrelli riassapora la serie Cadetta dopo le esperienze di Pescara e Cosenza condizionate dalla situazione di classifica delle due squadre, Mulattieri ha ripreso confidenza col calcio a Frosinone dopo l’infortunio alla spalla a Crotone con la squadra avviata da tempo verso la retrocessione, Caso ha giocato il suo primo anno di serie B per la salvezza.

Per tutti loro l’esperienza di Frosinone è una sorta di prova del nove, un vero anno zero. E poi ci sono ragazzi di belle speranze come Ciervo, Bocic e Oliveri che debbono spingere per guadagnare il campo con maggiore continuità e quel Roberto Insigne che non è affatto secondo a nessuno. Un giocatore al quale Grosso non rinuncerà mai nel tridente offensivo è proprio Garritano: la capacità di attaccare lo spazio e di partecipare attivamente alla fase di non possesso danno il risultato delle 313 partite tra i professionisti di un giocatore di grande qualità.

La Reggina torna in quota, il Venezia in caduta

Pippo Inzaghi, allenatore della Reggina

Il posticipo della 12.a giornata ha smentito la teoria che voleva il Genoa formazione da trasferta: la Reggina ha vinto 2-1 ed ha agganciato i grifoni al secondo posto, a -5 dal Frosinone. La squadra di Blessin nelle precedenti 6 trasferte aveva vinto 5 volte e perso a Palermo.

Si mette male per il Venezia, sconfitto 1-0 in casa del Como da un gran gol di Bellemo. I lagunari hanno scelto Vanoli per la panchina, dando il secondo benservito nel giro di pochi mesi al soldato Soncin che torna così alla guida della Primavera. All’ex tecnico dello Spartak Mosca ed ex collaboratore di Antonio Conte passa una ‘palla’ avvelenata. Gli potrà tornare utile la conoscenza delle lingue: l’organico del Venezia è composto da giocatori di ben 18 nazionalità. I lariani di Longo hanno preso un brodino caldo ma debbono cambiare passo anche lontano da casa dove hanno ottenuto solo 1 punto, alla 2.a a Pisa.

Non va meglio al Cosenza, alla quinta sconfitta di fila e la prima della gestione Viali. Il Pisa vince 3-1, settimo risultato di fila della gestione D’Angelo. I silani praticamente si sono fermati di botto nel 3-0 di Reggio Calabria, da quel giorno solo sconfitte.

Cannavaro non ingrana

Fabio Cannavaro con il diesse Pasquale Foggia

Continua a non vincere il Benevento di Cannavaro, 1-1 in casa con il Bari. Al gol di Improta ha risposto a 15’ dalla fine il rigore firmato da Cheddira. I pugliesi restano a quota 20, al 4° posto, i sanniti sono in piena zona playout. A Cittadella pari a reti bianche tra i veneti di Gorini e il Modena, divisione della posta sancita dal rigore parato da Gagno sul tiro di Magrassi. Emiliani appena fuori dalla zona calda, Cittadella ad 1 punto dalla parte sinistra della classifica.

Dove c’è ormai in pianta stabile il Sudtirol che blocca sul 2-2 il Cagliari al ‘Druso’ grazie ad una doppietta di Odugu che risponde al gol di Lapadula e al rigore di Viola che aveva portato i sardi momentaneamente sul 2-1. Altoatesini a +3 sulla squadra di Liverani che stenta a decollare e sale a 16 punti.

Il Parma rilancia il Palermo

Matteo Brunori (Foto: Palermo calcio)

Decollo rinviato per il Parma che perde la seconda gara esterna di fila e lo fa a Palermo sotto il diluvio: decide il difensore Marconi. Per la squadra di Corini è la seconda vittoria di fila dopo 2 pareggi che permettono di uscire dalle pastoie della parte bassa della classifica. Ternana e Spal fanno 0-0, 1 punto e 1 brivido a testa, gli umbri terzi a quota 21, gli emiliani a 15 punti.

Infine il Brescia che, dopo aver agguantato il pareggio a Genoa la settimana precedente al 93’ si fa riprendere in casa dall’Ascoli, con Botteghin che replica al gran gol di testa di Ayé. E così entrambe restano nella truppa di squadre a 19 punti. Sesta gara senza vittorie (4 pareggi 2 ko) per le Rondinelle, il meccanismo si è inceppato nel famigerato 6-2 di Bari.