Le due cene di Mario e Carlo Maria. E la mossa di Enzo

Ripartono le ostilità tra i due centrodestra di Cassino. la cena di Abbruzzese. E quella di D'Alessandro. La mossa del sindaco Salera. Che scalda i motori in vista delle Provinciali. Alle quali si candiderà

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

La linea del fronte ha il profilo di una tovaglia bianca su una tavola imbandita. È lungo quel fronte che si sono riaccese le ostilità nel centrodestra di Cassino, raffreddate per un paio di mesi a causa delle Comunali che hanno distratto i big su Sora e Alatri. Archiviate le amministrative tornano ad armarsi i due fronti del centrodestra di Cassino: quello che su un lato si riconosce nella leadership e nella linea politica tracciata dall’ex presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese; sull’altro i “Mario free” che vorrebbero un dialogo affrancato da quella figura.

Le due cene

Carlo Maria D’Alessandro e Mario Abbruzzese

Così come già avvenuto spesse volte l’anno scorso, la divisione si materializza a tavola. Nei giorni scorsi si sono incontrati a cena i fedelissimi di Mario Abbruzzese: presenti, tra gli altri, il coordinatore cittadino della Lega Alessio Ranaldi e l’ex consigliere comunale Angelo Panaccione. L’invito è stato esteso anche ad un altro ex amministratore del Centrodestra: Giuseppe Sebastianelli. Si prova insomma a riorganizzare il fronte creando anche l’isolamento attorno all’ex sindaco Carlo Maria D’Alessandro che è meno dotato di truppe ma ha di fatto il controllo dell’opposizione in Consiglio Comunale. Con lui si confrontano Franco Evangelista (FdI), Michelina Bevilacqua (Lega) e Francesca Calvani (Forza Italia).

L’ex sindaco ha subito organizzato un’altra cena in risposta a quella degli abbruzzesiani: l’appuntamento è per domani sera. Dove? Per il momento è top secret. Lì si farà il punto in vista del Consiglio comunale del giorno successivo: martedì è prevista un’assise con ben 20 punti all’ordine del giorno. Si discuterà anche del depuratore Cosilam e dinanzi al Municipio è atteso il sit-in degli ambientalisti. E questo punto all’ordine del giorno è emblematico per capire la situazione all’interno del Centrodestra. Verrà discusso due volte: prima con un’apposita interrogazione di Franco Evangelista (area D’Alessandro) poi con la mozione presentata dall’altra opposizione: quella di Benedetto Leone (Area Abbruzzese) che ha trovato asilo politico all’interno del gruppo d’opposizione che fa riferimento all’ex sindaco Giuseppe Golini Petrarcone insieme ai consiglieri Massimiliano Mignanelli e Salvatore Fontana.

La mossa di Salera

Foto: Roberto Vettese

Inevitabilmente si farà il punto anche sulle questioni di stretta attualità: ovvero l’emergenza rifiuti alla luce dei disservizi che si registrano alla Saf. Il sindaco Dem Enzo Salera è stato il primo a convocare tutti i sindaci, sabato pomeriggio, per fare il punto sulla situazione.

Qui vanno distinti due aspetti: quello amministrativo e quello politico. Il primo. Da qualche giorno la società pubblica Saf (composta da tutti i Comuni della provincia di Frosinone) ha bloccato la lavorazione dei rifiuti prodotti dai Comuni, accetta solo gli avanzi delle cucine perché continuano ad andare a Padova dove viene realizzato il bio metano. Lo stop è scattato quando le analisi periodiche hanno registrato nei rifiuti in uscita un livello di Zinco più alto del consentito; si sta cercando di capire cosa lo ha provocato. La soluzione sta in due impianti dotati delle tecnologie e dei filtri adeguati: stanno tutti fuori regione e quei costi finirebbero sulla bolletta.

La riunione convocata da Salera ha chiesto che la Regione adotti “strumenti ed eventualmente poteri extra ordinem“, per individuare “l’impianto ove destinare quei rifiuti che al momento non possono essere trattati dalla Saf.

L’aspetto più importante è quello politico. Enzo Salera ha iniziato a verificare quanto risponde alle sollecitazioni la macchina che vorrebbe mettere a punto per dare l’assalto alla Provincia di Frosinone nelle elezioni che i terranno il prossimo anno per designare il successore del presidente Antonio Pompeo.

La massa critica

I sindaci del Cassinate con i loro voti ponderati sono in grado di incidere sul risultato delle prossime provinciali. Molti di loro non sono allineati alle due correnti principali del Partito Democratico: non stanno con Pensare Democratico (Francesco De Angelis) né con Base Riformista (Antonio Pompeo). Nei fatti, Enzo Salera sta verificando la fattibilità di un terzo polo interno, costituito da sindaci di area ma non iscritti.

La sua scalata alla Provincia parte da lì. E parte dall’essere subito presente sui fronti che coinvolgono il circondario. Alzando il livello del confronto fino a coinvolgere la Regione. Come si conviene ad un presidente di Provincia.

Per Salera sarà caldo anche il fronte interno. Tra depuratore Cosilam, sit-in degli ambientalisti, emergenza Saf ed altre mozioni e opposizioni presentate dall’opposizione, il prossimo Consiglio si annuncia infuocato. Come spesso accade, però, con molto fumo e poco arrosto. Anche per via del fatto che su 20 punti all’ordine del giorno solo 3 sono quelli portati in Aula dalla maggioranza: la modifica a un articolo del Regolamento, l’alienazione di un relitto comunale e la variazione al programma triennale delle opere pubbliche dove c’è lo stanziamento di 600.000 euro per il rifacimento di piazza Diamare (429.000 euro di fondi regionali e 171.000 comunali) e la richiesta di finanziamento per i siti orfani da bonificare: circa 2.000.000 di euro per Nocione.