Le mine sulla Roma-Latina per il presidente Forte 

Un territorio che aspetta la Roma-Latina. I comitati 'No Corridoio' che non la vogliono. I più attivi a dire No sono stati i Cinquestelle, che oggi governano la Regione con il Pd. Che ora alla Commissione Lavori Pubblici mette proprio un uomo di Latina

Andrea Apruzzese

Inter sidera versor

La Roma-Latina, soprattutto. Ma non c’è solo quello: in una Regione come il Lazio le infrastrutture da realizzare o mantenere sono infinite. Come anche le sfide politiche da affrontare in una guida eterogenea come quella della Pisana.

Il Consigliere regionale del Pd Enrico Forte di Latina, da quarantott’ore è al vertice della commissione Lavori pubblici – Infrastrutture – Mobilità e Trasporti. Un consigliere regionale di un territorio che aspetta la Roma-Latina. E ancora prima, ai tempi in cui il Centrodestra guidava il Comune con Vincenzo Zaccheo, la Provincia con Armando Cusani e la Regione con Francesco Storace, aspettava l’allora progetto del corridoio Tirrenico Meridionale.

Quelli che non vogliono l’autostrada

Foto © Schwoaze

No, la Roma-Latina non sarà un’autostrada, ma sarà con ogni probabilità a pedaggio. E non sarà un’autostrada neanche dal punto di vista della sua struttura viaria, ma comunque il territorio la aspetta, dopo i ricorsi e le modifiche, dopo i rischi di definanziamento e gli assalti dei detrattori “No corridoio“, in favore piuttosto di una messa in sicurezza della vetusta Pontina.

Tra questi, in particolare, i più attivi furono proprio i Cinquestelle, che oggi governano la Regione con il Pd.

Il comitato “No corridoio” torna in queste ore alla carica, in un incontro con la partecipazione di consiglieri comunali di Latina di maggioranza (Lbc, M5S, Forza Italia, Fare Latina) ed i segretari provinciali delle sigle sindacali.

Ma la Roma-Latina «si farà», ha assicurato il presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Lo ha detto lunedì scorso a Latina: «Entro il 3 agosto vanno conclusi gli espropri. Una corsa, ma ce la faremo a realizzare quest’opera».

L’arretrato da smaltire

Enrico Forte (Foto: Stefano Carofei / Imegoeconomica)

Enrico Forte succede a Eugenio Patané, chiamato a novembre nella giunta capitolina con la delega ai Trasporti. La presidenza della Commissione, per accordi politici, spettava sempre al Pd ed il Pd ha indicato Enrico Forte come successore (5 i voti a favore, dalla maggioranza, 3 le astensioni di prassi dalla minoranza).

«Un’opera come la Roma-Latina – spiega Forte – è strategica, è decisiva per il territorio, ma è certamente di rilievo nazionale, non solo regionale, il tema delle infrastrutture è decisivo: nel programma europeo 2022-27 sono già previsti e finanziate opere come il raddoppio della strada 156 dei Monti Lepini, della Formia-Cassino, fino alla Campoverde-Cisterna-Valmontone».

Molti i temi sul tavolo della commissione, anche perché «c’è un arretrato, che deriva dal fatto che è stata inattiva (dopo le dimissioni di Patanè, ndr). Ci sono delibere e atti che necessitano del parere e che concorderemo con l’assessore. Poi, si devono affrontare temi come il trasporto su ferro, la mobilità ecosostenibile e green».

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