Le pastarelle di Sezze prendono pure ZeroCalcare e si fanno fumetto

Mettete le pastarelle (di Sezze) nei vostri cannoni. Il celebre dolce setino finisce in una delle strisce disegnate da Zerocalcare

Lidano Grassucci

Direttore Responsabile di Fatto a Latina

Quando diventi letteratura con un dolce è il mondo che si toglie il cappello davanti a te. Riconosce di fatto la grandezza di fare di cose di natura, una fattura delle meraviglie. Zerocalcare è forse oggi il fumettista italiano più importante e nel raccontare una storia per “convincere” riottosi resistenti si inventa un cavallo di Troia capace di “elargire”  prima della burrata di Andria le pastarelle (lui chiama crostatine) di visciole di Sezze.

Siamo alla consacrazione della perfezione, siamo alla presa d’atto di una civiltà superiore. Se l’Austria si vanta degli Strudel, ora a Sezze vengono stracciati dalle pastarelle. Una armonia perfetta: uova, solo i rossi, strutto, zucchero, farina, limone se vuoi, e basta. Poi la marmellata di visciole e anche i resistenti più riottosi si arrendono. Per farle lucide una spennellata di tuorlo sbattuto con l’olio. E non sai che te magni.

Mettete pastarelle nei vostri cannoni

Immaginate sparare pastarelle contro i soldati russi in Ucraina? Scenderebbero dai carri armati, atterrerebbero con gli aerei, con gli elicotteri, per fare incetta. Sarebbero satolli e invece dell’amaro di morire punterebbero al piacere assoluto. Quasi un orgasmo culinario.

La guerra è una brutta cosa, la fanno i cattivi, perché i buoni fanno i pasticceri ed i popoli buoni danno all’umanità la perfezione come Sezze con le sue pastarelle. Ora che ci penso e ne mangio una, dite che ingrasserò? Ma lo farò contento e non i par poco. Grazie Zerocalcare, hai reso omaggio alla perfezione.

La cosa l’ha scoperta Daniele Piccinella, consigliere comunale di Lidano Lucidi, che ora interceda per dare al fumettista la cittadinanza onoraria. Perché chi ama le pastarelle ama Sezze. Senza se e senza ma.