«Le poltrone? Ne abbiamo tagliate 96. E lo fece Buschini»

La polemica sul 'poltronificio' in Regione Lazio. Da Pofi, il presidente vicario Daniele Leodori ed il consigliere Battisti ricordano il Collegato del 2014: con il quale l'amministrazione Zingaretti tagliò 96 tra presidenze e CdA. Ed a guidare la commissione fu Mauro Buschini

«Poltronifici? Mi sembra di ricordare che l’amministrazione Zingaretti sia stata l’unica a tagliare ricche quanto inutili poltrone regionali cancellando ben 96 tra presidenze e consiglieri d’amministrazione. Per chi ha la memoria corta è sufficiente andare a rileggere il Collegato del 2014, nato dalla proposta di legge 147. E volete sapere chi fu a presiedere la commissione che fece tutti quei tagli? L’onorevole Mauro Buschini».

Il presidente vicario della Regione Daniele Leodori sta per entrare nella Biblioteca Comunale di Pofi. Lo aspettano per l’incontro con i sindaci dei piccoli Comuni. C’è una selva di telecamere e microfoni ad aspettarlo. Gli domandano degli Egato che lui stesso ha stoppato lo scorso fine settimana: troppe polemiche su quelle nomine da fare troppo a ridosso delle elezioni Regionali; troppe polemiche sulle indennità riservate a presidenti e consiglieri. (Leggi qui: Egato: tutto rinviato ma Frosinone resta valida).

Noi tagliamo le poltrone

Daniele Leodori va a memoria. «Mi sembra di ricordare che fosse il 7 luglio del 2014 e che sugli orologi le lancette segnassero le due della notte. Approvammo la nostra Spending Review. Ci fu un taglio di 42 poltrone ed un risparmio di circa 630 mila euro all’anno in compensi. Inoltre approvammo la riduzione da 3 ad 1 il numero dei componenti degli organi di revisione determinando un taglio di ulteriori 54 poltrone. Altri risparmi. E poi abolimmo intere società partecipate. Con altri risparmi ancora. Noi siamo quelli che le poltrone le hanno tolte».

Non solo. Già in precedenza c’erano state altre riduzioni. «Vado a memoria: la legge 4 del 2013 che tagliò gli stipendi, le indennità di missione, i gettoni…»

Va ad accoglierlo il consigliere regionale Sara Battisti. Sente l’argomento. Aggiunge del suo. «È chiaro che siamo in presenza di una polemica ad uso delle imminenti elezioni. Ve ne fornisco la prova. La legge che istituisce gli Egato l’abbiamo discussa per mesi in Commissione: dove sono presenti i rappresentanti di tutti i Partiti. E poi l’abbiamo discussa in Aula, dove sono altrettanto presenti i Consiglieri di ogni schieramento. La polemica sul fatto che il Lazio recepisce una legge nazionale emerge solo ora, buttandola in caciara. Mi sembra che ora siano i presidenti di Provincia, non del nostro Partito, a dire che invece gli Egato sono necessari e chiedono di fare in fretta».

Il riferimento è al presidente della provincia di Latina Gerardo Stefanelli che nelle ore scorse ha chiesto di sbloccare immediatamente le assemblee dei sindaci. Lui l’Egato per la sua terra lo vorrebbe fare prima di subito. Per risolvere il problema della discarica provinciale e della raccolta (Leggi qui: Aridatece gli Egato).

Frosinone è regolare

Francesca De Vito

Fratelli d’Italia proprio in queste ore invece rinnova le sue critiche. Francesca De Vito invoca le dimissioni di Mauro Buschini eletto la settimana scorsa alla guida dell’egato di Frosinone.  «La nomina di Buschini, dimessosi da Presidente del Consiglio della Regione Lazio a seguito del Concorsopoli di Allumiere ed oggi ancora consigliere, va annullata: le elezioni della Egato di Frosinone vanno rimandate a dopo il voto regionale, così come fatto con tutte le altre». Legittimo chiederlo, onestà impone di dire che sul concorso di Allumiere è stato riconosciuto estraneo da ogni sospetto ed il sindaco è stato prosciolto su richiesta dello stesso magistrato che l’aveva indagato. (leggi qui: Allumiere, prosciolto il sindaco Pasquini).

Per Daniele Leodori la questione è un’altra. «L’Egato della provincia di Frosinone risulta regolarmente costituito. La riunione si è tenuta nel rispetto della Legge. Oltre il 60% dei sindaci ha eletto legittimamente il presidente. Se poi il suo stipendio debba essere ridotto, lo deciderà il prossimo consiglio regionale. Ma considerate le sollecitazioni che stanno arrivando anche da altri territori, come nel caso di Latina, credo che invece di annullare la convocazione di Frosinone si debba accelerare su Frosinone e far funzionare l’Egato».