Le primarie abortite ed il silenzio della Lega

Niente da fare. Nessuno vuole partecipare alle primarie proposte da Cardillo Cupo a Formia. E Conte nemmeno ai tavoli che non lo vedano come candidato sindaco. Il silenzio strategico della Lega

Le primarie? Lasciamole fare, se ne ha ancora voglia, a chi le ha inventate. Sono pronto a sedermi ad un tavolo  solo se all’ordine del giorno ci sarà un solo argomento: l’elaborazione di un’unica piattaforma programmatica da sottoporre alla città”: Gianfranco Conte, cinque volte deputato di Forza Italia dice no alla proposta di scegliere con le Primarie il candidato unitario del centrodestra alle elezioni Comunali di Formia.

Pasquale Cardillo Cupo e Gianfranco Conte

Lui va avanti per la sua strada: si candida a sindaco con il suo schieramento Formia ConTe. E poco conta che a lanciare la proposta delle Primarie sia stato l’avvocato Pasquale Cardillo Cupo cioè il Consigliere di Fratelli d’Italia con il quale aveva un patto di consultazione in Consiglio Comunale. (Leggi qui “Primarie per Formia”: ma il centrodestra è tiepido).

Il No è su tutta la linea. La Lega prosegue sulla strada del patto trasversale con Dem dell’ex sindaco Sandro Bartolomeo, Udc, civici di Maurizio Costa. (Leggi qui Due nomi per un sindaco: si a La Mura e Riccardelli).

Forza Italia ha incoronato mister preferenze Gianluca Taddeo 24 ore dopo che l’interessato aveva dato la disponibilità a rinunciare a condizione che si riunisse il centrodestra. 

L’unità non serve

Gianfranco Conte biasima il tentativo di Fdi e soprattutto quello di Forza Italia di trovare un’unità a tutti i costi. “Non ho preclusione nei confronti di nessuno ma parteciperò solo quando avvertirò un cambiamento di condotta”. 

Sia Gianluca Taddeo che Eleonora Zangrillo (Forza Italia) prima  e poi il duo Pasquale Cardillo Cupo e Giovanni Valerio (Fdi) avevano lanciato chiari segnali in direzione della Lega. L’avevano fatto ribadendo la disponibilità ad un tavolo unitario del centrodestra, senza preclusioni. Le remore di Conte sono altre: teme che l’azzeramento della sua candidatura a sindaco.

Lega, strategia del silenzio

Amato La Mura, Sandro Bartolomeo e Maurizio Costa

L’alleanza trasversale Lega-Udc-Ripartiamo con Voi- Bartolomeo si è imposta una linea di condotta: non rispondere ai presunti “inviti bonari” di Forza Italia. Soprattutto dopo che i vertici regionali del Carroccio hanno espresso ancora una volta il via libera alla coalizione.

I dirigenti leghisti difendono la scelta di non dialogare con Forza Italia: “A Formia ci chiede di rompere con l’ex sindaco Pd Sandro Bartolomeo perché considerato il male assoluto di questa città. A Roma invece, doppia il numero delle commissioni alla Regione da presiedere con l’avallo del Partito Democratico. Un doppiopesismo che merita le dovute risposte e considerazioni”.