Le primarie che rischiano di sfuggire di mano

Le Primarie sempre più scivolone. Per il centrosinistra ed il centrodestra. Il rischio che si inneschi una pericolosa conta a distanza. Piacentini non rinuncia. Ottaviani media. Fantini prova una sintesi con Marini. Vicano va avanti

Il centrodestra ha problemi di abbondanza per la scelta del candidato sindaco. E’ esattamente per questo motivo che Nicola Ottaviani si è battuto per ottenere le primarie: al punto da rinunciare ad una candidatura certa per il suo Partito (la Lega) già stabilito al tavolo regionale.

Adesso c’è un ulteriore elemento che si è palesato e cioè l’assenza di altrettanta abbondanza di candidati nel campo del centrosinistra. All’ostilità di una parte del campo nei confronti dell’ex DG Asl Mauro Vicano non sta corrispondendo alcuna candidatura alternativa alla sua. Il Segretario provinciale Pd Luca Fantini sta verificando se ci sia la possibilità di far convergere sul nome dell’ex sindaco Michele Marini i perplessi che non gradiscono il nome di Vicano. Doppia fatica: convincere i perplessi, convincere Marini a partecipare alle Primarie.

Mauro Vicano

In molti preferiscono giocarsi la partita del primo turno candidandosi a sindaco, senza fare le primarie con Vicano. Perché avrebbero il solo merito di legittimarlo come candidato unitario del centrosinistra. Scenario che al momento non esiste e ben difficilmente potrà esistere anche dopo: il consigliere uscente Stefano Pizzutelli andrà per conto suo, i Socialisti di Gian Franco Schietroma hanno sondato una candidatura femminile di prestigio ed identitaria.

Proprio la forte divisione del campo del centrosinistra spinge molti protagonisti del centrodestra a giocarsi le proprie carte. La lista dei possibili candidati a sindaco è lunga: Riccardo Mastrangeli, Danilo Magliocchetti, Adriano Piacentini, Massimiliano Tagliaferri, Antonio Scaccia.

Trancassini ai Fratelli: Fate come volete

Paolo Trancassini

Su questo scenario pesa l’incognita dei Fratelli d’Italia. Al termine dell’iniziativa con cui sabato scorso è stata salutata l’adesione dell’ex sindaco Paolo Fanelli al Partito, il coordinatore regionale Paolo Trancassini ha dato carta bianca ai vertici locali. Al senatore Massimo Ruspandini ed al coordinatore cittadino Fabio Tagliaferri ha detto nella sostanza: Se volete partecipare alle Primarie con tutto il centrodestra, fatelo; se ritenete che sia il caso di andare da soli, andate.

L’eventuale candidatura a sindaco di Fabio Tagliaferri al di fuori del cartello di centrodestra voluto da Ottaviani genererebbe una situazione speculare con quella del centrosinistra e di Mauro Vicano.

Resa ancora più simile dalle altre difficoltà che stanno emergendo. Il presidente del Consiglio comunale Adriano Piacentini ha puntato i piedi e non è disposto a ritirare la sua candidatura alle Primarie. Lo ha detto a brutto muso al sindaco Nicola Ottaviani che era andato a cercare una sintesi tra lui e l’assessore alle Finanze Riccardo Mastrangeli. Non trova conferma al momento la traduzione dal politichese che sarebbe più normale: ha chiesto a Piacentini di ritirare la candidatura. (Leggi qui Primarie: Piacentini si candida. Ora Ottaviani cerca la sintesi).

Un indizio però arriva dall’intervento del senatore Claudio Fazzone. Che nelle ore scorse ha sentito il dovere di intervenire nella sua veste di coordinatore regionale di Forza Italia. E lo ha fatto per dire “Si alle Primarie di Ottaviani ma solo se sono davvero aperte a tutti”. Non servono traduzioni.

Il rischio della conta a distanza

Adriano Piacentini Foto © AG. IchnusaPepers

Nicola Ottaviani sogna una mobilitazione popolare molto forte per il 27 marzo. Lo stesso anche Mauro Vicano. Ma per entrambe le partite c’è un’insidia finora sottovalutata: cosa accadrebbe se ci fosse una marcata differenza di partecipanti alle due consultazioni? Se – ad esempio – andassero mille elettori alle Primarie di Vicano e ottocento a quelle di Ottaviani. Oppure lo stesso caso ma esattamente con i numeri ribaltati.

Già il numero dei partecipanti diventerebbe un argomento di campagna elettorale. Chi portasse alle urne delle primarie meno elettori di quelli registrati nel fronte avversario partirebbe in svantaggio alle elezioni vere.

Ora però c’è il problema di farle, le Primarie. Giovedì Nicola Ottaviani metterà mano ai regolamenti e alle procedure e sarà quella l’occasione per i Partiti di scrivere le regole insieme. Sarà il momento decisivo: del via alle Primarie o del loro affondamento. Perché Fratelli d’Italia – se partecipasse – non accetterebbe una clausola con cui impedirle di spostare i propri voti su uno dei candidati, ad esempio Adriano Piacentini a discapito di Riccardo mastrangeli.

Se il centrodestra uscirà con un’impostazione condivisa da quell’appuntamento, le candidature passeranno in secondo piano.

Se Luca Fantini non riuscisse a mettere in campo candidature solide e credibili da contrapporre a quelle di Mauro Vicano, potrebbe valere la pena di tenere in considerazione la via proposta ieri da Azione: le Primarie non sono un dogma, si possono anche evitare.