Le province dell’Impero aspettano Roma

(Foto: Alessandro Serranò via Imagoeconomica)

Il paradosso del centrodestra: vincente e maggioritario nei sondaggi, ma lacerato nei rapporti tra Lega e Fratelli d’Italia. I riflessi nei livelli locali riguardano anche la Ciociaria. E in particolare il capoluogo. Ma sarà l’esito della sfida per il Campidoglio a stabilire nuovi equilibri ad ogni livello.

La coalizione di centrodestra è data vincente in ogni sondaggio e per qualunque tipo di elezione: nazionale, regionale, comunali. La  Lega di Matteo Salvini e i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni, insieme, raggiungono il 40%. Ma le difficoltà per arrivare alla scelta di qualunque tipo di candidato sono enormi. Basta guardare quello che sta succedendo per Roma e Milano. Ma anche per la presidenza del Copasir, dove Giorgia Meloni non riesce a trovare una soluzione dopo aver rivendicato e ottenuto quel ruolo.

Giorgia Meloni con Matteo Salvini. (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Il fatto è che ormai tra Matteo Salvini e Giorgia Meloni è “guerra”. Le smentite ufficiali sono un atto dovuto ai rispettivi elettorati, ma nella realtà la spaccatura è fortissima. E per molti versi insanabile. La Meloni punta alla leadership della coalizione, Salvini non vuole concedergliela. Decideranno gli elettori, certo. Ma dopo. Dopo che cioè saranno stati scelti e messi in campo i vari candidati a sindaco e a tutto il resto.

La leadership contesa

La difficoltà sta tutta in questo passaggio, anche per quel che riguarda la provincia di Frosinone. Non soltanto per l’immediato: a Sora si è lontanissimi da una sintesi. Ma anche nel medio periodo. Con riferimento al capoluogo per esempio, dove non esiste chiarezza neppure sul metodo che verrà utilizzato per la scelta del candidato sindaco. Nicola Ottaviani, coordinatore provinciale della Lega, vorrebbe le primarie. Ma il coordinatore regionale del Carroccio Claudio Durigon preferirebbe una sintesi politica. (Leggi qui Durigon di lotta e di governo: no alle Primarie, si al Consorzio).

Fratelli d’Italia rimane in silenzio, almeno per adesso. Ma si fatica a credere che il senatore Massimo Ruspandini possa rinunciare a priori a provare a dire la sua. Forza Italia non resterà a guardare a Frosinone e da nessuna altra parte. Ora il centrodestra ha pure iniziato a riunirsi, ma è difficile raggiungere delle intese. Le elezioni comunali di Roma saranno importanti. Leadership come quelle di Francesco Rutelli e Walter Veltroni hanno viaggiato lungo l’asse Montecitorio-Campidoglio. Vittorie come quella di Gianni Alemanno hanno fatto saltare equilibri consolidati.

Succederà anche stavolta, con uno scenario in più. Quello di una possibile vittoria bis di Virginia Raggi. Perché a quel punto bisognerebbe vedere se questo sarebbe un elemento in grado di cementare o annullare l’alleanza tra Pd e Cinque Stelle. Le province dell’Impero aspettano di capire cosa potrà succedere nella Capitale.