Le Regionali e «il candidato di Ceccano»

A Ceccano, tra le due opposte e aspre narrazioni per le Elezioni Regionali 2023, si candidano due consiglieri comunali e una ex sindaca: Querqui (Pd), Corsi (Lega) e Maliziola (Demos). Ma anche il comunista Mingarelli (Unione Popolare). Per FdI «il candidato di Ceccano», se non il confinante Maura, è direttamente l'aspirante presidente Rocca. La corsa di Querqui, intanto, «non è un'investitura diretta come prossimo candidato a sindaco»

Marco Barzelli

Veni, vidi, scripsi

C’è una narrazione a Ceccano secondo cui la Regione Lazio a guida Pd avrebbe fatto solo il male per la Contea negli ultimi dieci anni. Fratelli d’Italia guida la città dal 2015 e continua ad accusare il Partito Democratico di aver ostacolato politicamente l’Amministrazione comunale di Centrodestra. Che nelle elezioni di domenica e lunedì prossimi sostiene «il candidato presidente di Ceccano» Francesco Rocca, di origini ceccanesi: in corsa per la presidenza della Regione principalmente contro Alessio D’Amato (Centrosinistra) e Donatella Bianchi (M5S).

Manca ormai soltanto una manciata di giorni alle Elezioni Regionali 2023. FdI, nell’occasione, è tornata a scontrarsi nuovamente con il Pd: sostenendo che i finanziamenti persi sarebbero dovuti agli ostacoli frapposti in Regione dal Partito Democratico. Quelli presi, invece, sarebbero il frutto dell’operato dei “loro” consiglieri regionali d’opposizione.

Dall’altra parte, di contro, l’Amministrazione Caligiore è sempre stata tacciata di isolamento politico. Sarebbe stato il rifiuto di relazionarsi con la Regione a guida Pd, secondo la controparte, la causa del mancato arrivo di certi finanziamenti a Ceccano.

«I nemici della nostra terra»

Andrea Querqui con Sara Battisti e il candidato presidente Alessio D’Amato

FdI attacca principalmente Pensare Democratico, la corrente maggioritaria provinciale del Pd. È la corrente guidata da Francesco De Angelis (presidente del Consorzio industriale del Lazio) e dalla capolista Sara Battisti. (Leggi qui Baccarini mette nel mirino Buschini: “La nomina è nulla, il Tar lo revochi”).

Anche perché a Ceccano Pensare Democratico sostiene la ricandidatura di Sara Battisti in tandem con il consigliere comunale d’opposizione Andrea Querqui: candidato indipendente nella lista del Pd. L’altro ramo del tridente è composto dal sindaco di Aquino Libero Mazzaroppi.

Fatica doppia chiedere la preferenza a sinistra in una Ceccano che è ormai roccaforte di Fratelli d’Italia: in cui da otto anni il Pd viene dipinto dai Patrioti come il “male assoluto”. “Lotta ai nemici della nostra terra” è il grido di battaglia dei locali Fratelli d’Italia, a partire dall’onorevole Massimo Ruspandini. Il primo cittadino Roberto Caligiore ha fatto ormai coppia da anni con Lucio Fiordalisio, collega di Patrica, nelle vesti di “Sindaci del respiro”: protestano e manifestano, scaricando al Pd le responsabilità dei cattivi odori che vengono dall’impianto di depurazione delle acque reflue lungo l’asse attrezzato di Ceccano. Un impianto che da tempo ormai viene gestito da un tecnico indicato dalla Procura della Repubblica.

La Ceccano di Rocca

Francesco Rocca con Massimo Ruspandini e Roberto Caligiore

FdI, a livello generale, accusa il Pd regionale di favorire la nascita di “nuovi impianti impattanti sull’ambiente”. Tema sensibile in una terra come la Valle del Sacco, già delimitata come Sito di interesse nazionale: un sito potenzialmente inquinato, da analizzare e bonificare laddove necessario. Tra i grandi Comuni della Valle del Sacco, al contempo, Ceccano sa essere Maglia Nera per le polveri sottili ma seconda in classifica dopo Alatri per la raccolta differenziata dei rifiuti (oltre il 70%). (Leggi qui: L’infinita promessa della bonifica alla Valle del Sacco).

Chiaro il gioco delle parti in Politica: in caso di finanziamento regionale, la Regione si prende il merito di averlo concesso e il Comune di averlo richiesto e ottenuto. A Ceccano l’intera Amministrazione comunale è a trazione FdI: sostiene il candidato di FdI al Consiglio regionale Daniele Maura, consigliere provinciale e comunale di Giuliano di Roma.

FdI è stata criticata per il fatto di non avere «un candidato di Ceccano». In tutta risposta lo hanno trovato in qualche modo nel candidato presidente Francesco Rocca, originario della Contea, accolto giorni fa nel fratellizzato cineteatro Antares con uno striscione: «Francesco, la tua città ti saluta». Ha ereditato il nome dal nonno ceccanese: alle Fornaci di Frosinone è stato accolto anche dai suoi familiari fabraterni, il Centrodestra lo ha accolto come un figlio illustre della città.  (Leggi qui A Ceccano tutti Fratelli di Maura).

C’è narrazione e narrazione

Francesco De Angelis con Sara Battisti

A Ceccano, che ha premiato il Centrodestra con il 51% dei consensi sia alle Comunali 2020 che alle Politiche 2022, FdI sostiene che sia stata una fortuna in questi anni avere un collegamento diretto con il consigliere regionale Giancarlo Righini, pur non essendo stato eletto sul territorio. In questi giorni, tra l’altro, il sindaco Caligiore sta ricordando il suo contributo per l’adozione di Bosco Faito: il Monumento naturale regionale di Ceccano, sinora gestito (male secondo l’Amministrazione Caligiore) dalla Provincia e richiesto dal Comune con l’intento di realizzarci un’area attrezzata per il turismo ecosostenibile. Manca soltanto la firma sul decreto abbozzato dall’ex presidente del Pd Nicola Zingaretti: la apporrà il suo successore.

A portare inizialmente la questione in Commissione, su richiesta del sindaco Caligiore, era stato il presidente Valerio Novelli in quota M5S. Ci sono stati anni di frizioni tra Comune e Provincia, prima che la Regione definisse l’accordo: l’assessora pentastellata Roberta Lombardi, sollecitata dal vicepresidente di Commissione Righini, ha fatto arrivare lo schema di decreto sul tavolo dell’allora governatore Zingaretti.

I promemoria di Querqui

Andrea Querqui con suo padre Gianni, ex sindaco di Ceccano

Querqui, però, non ci sta alla narrazione di Fratelli d’Italia. Ne ha un’altra, contrapposta: quella in cui il Pd non avrebbe affatto ostacolato Ceccano alla volta dell’ottenimento di fondi. Parte dai due siti industriali dismessi di Ceccano, l’ex saponificio Annunziata di via Ponte e l’ex polveriera Snia-Bpd, situata all’interno del Monumento naturale Bosco Faito.

La Regione, in questo caso ente attuatore per conto del Ministero della Transizione ecologica, ha avviato l’affidamento dei primi storici interventi di bonifica nella parte ciociara della Valle del Sacco. Vale la stessa regola: la Regione ha concesso o il Comune ha richiesto e ottenuto, a seconda dei punti di vista, «quasi 1.4 milioni per la bonifica dell’ex Snia – ricorda il candidato consigliere del Pd Querqui – e un milione per quella dell’ex Annunziata».

Inoltre, in sostituzione e in danno del Comune, «la Regione bonificherà anche l’ex discarica di Vignatonica in via Anime Sante». FdI, a tal proposito, ha voluto ricordare chi era sindaco quando fu realizzata una discarica sotto al centro storico: Gianni Querqui, padre del candidato. Si rammenta anche, però, che «sono stati stanziati due milioni di euro – ricorda Querqui – per l’ammodernamento e la mitigazione dell’impatto ambientale dell’impianto di depurazione di Colle San Paolo».

«Caligiore è incoerente»

Roberto Caligiore con il candidato di FdI Daniele Maura

Seguono gli altri interventi promossi dal presidente del Consorzio De Angelis: «Grazie all’accordo con la nuova proprietà dell’ex Permaflex – aggiunge Querqui – verrà realizzata prossimamente la rotatoria tra la strada regionale Monti Lepini e l’asse attrezzato di Frosinone, strategica per l’intero territorio quanto quella che sta realizzando l’Astral tra via Anime Sante e viale Fabrateria Vetus per conto della Regione». In quanto alla riqualificazione dell’ex Permaflex, però, la situazione è in fase di stallo. (Leggi qui Il miraggio del centro commerciale ex Permaflex).

Querqui, tra gli altri, menziona anche due recenti finanziamenti: «Il Consorzio industriale del Lazio ha investito più di un milione di euro sulla realizzazione della strada di penetrazione in destra del fiume Sacco in zona Colle Lami. E su sedici chilometri di fibra ottica a partire dall’asse attrezzato di Ceccano – così Querqui -. La Regione Lazio, inoltre, ha anche finanziato la messa in sicurezza degli argini ceccanesi del fiume Sacco. Quel finanziamento di un milione e mezzo di euro, tra l’altro, era stato ottenuto dal Centrosinistra prima dell’insediamento dell’amministrazione di Centrodestra».

A ruota un velenoso promemoria: «Vorrei soltanto sottolineare l’incoerenza del sindaco Caligiore, che critica De Angelis ma votò per la sua riconferma come presidente dell’Asi Frosinone e non ha potuto che ringraziarlo di volta in volta per le opere avviate a Ceccano». Una Ceccano in cui, a detta dello stesso De Angelis, «la candidatura di Andrea Querqui è importante perché abbiamo gettato un seme – ha detto e ribadito in questi giorni -. Farà un grande risultato. Insieme a lui, grazie a quel risultato, i Democratici, i Progressisti, i Riformisti torneranno al governo di Ceccano. Le scelte non sono mai fatte a caso».

Non è un’investitura

Andrea Querqui

Non è però un’investitura a prossimo candidato a sindaco. È una segnale. Con il quale dire che Querqui potrebbe essere un punto di sintesi per le forze contrapposte al centrodestra nelle Elezioni Comunali 2025: mancano poco più di due anni alla scadenza naturale del doppio mandato del sindaco di FdI Caligiore. Il segretario cittadino Pd Giulio Conti, dal canto suo, avrebbe voluto «l’ingresso immediato di Querqui nel Pd e la costituzione del gruppo consiliare», che ad oggi non esiste per via delle precedenti e fallimentari Comunali.

Querqui, però, è rimasto civico. Dettaglio non di poco conto: gli ha consentito di ottenere il supporto ufficiale dalle due consigliere di minoranza Emanuela Piroli e Mariangela De Santis e dalle loro comunità politiche: Cives Ceccano (la civica di Piroli e Querqui) e Nuova Vita (che alle Comunali 2020 stava con Corsi).

Dal coordinamento di centrosinistra Il Coraggio di Cambiare, che dà il nome anche al gruppo consiliare del duo Piroli-Querqui, mancheranno ovviamente i voti dell’ulteriore candidato di Ceccano, Luigi Mingarelli: il segretario locale di Rifondazione comunista, il più votato della lista Ceccano a Sinistra alle scorse Comunali, ora candidato alla Regione con Unione Popolare per Rosa Rinaldi presidente.

Il Centrosinistra che verrà

Da dx, le consigliere Emanuela Piroli e Mariangela De Santis, e l’ex sindaca Manuela Maliziola

Querqui afferma: «La candidatura alla Regione non rappresenta una mia fuga in avanti per la candidatura a sindaco di Ceccano. È nell’ottica della costruzione di una coalizione che possa vincere le prossime Amministrative. Il nome del candidato verrà scelto da tutte le forze del Centrosinistra. Lo faremo al momento opportuno».

Anche la consigliera Piroli, che Querqui aveva sostenuto quando si è candidata a sindaca, è categorica. Dice: «Il candidato alle prossime elezioni si deciderà a Ceccano con tutte le forze coinvolte». L’ultima volta il Centrosinistra si era spaccato su due nomi, stavolta vogliono richiedere con forza di sedersi a ragionare. Del resto lo fanno ormai in seno al riaggregato Centrosinistra di Ceccano.

È una coalizione di cui non fa più parte il già candidato a sindaco Marco Corsi, sostenuto nel 2020 anche da Pd e Nuova Vita. Ormai è aspirante consigliere regionale della Lega: indicato dal Provinciale e ripudiato a livello locale. È una coalizione in cui riprende il suo spazio anche «la candidata di Ceccano»: l’ex sindaca Manuela Maliziola. È ormai dirigente nazionale oltre che territoriale di Demos, l’unica donna di Ceccano in corsa alle Elezioni Regionali 2023. (Leggi qui Regionali, la Politica pesca a Ceccano: dopo Querqui ora Corsi e Maliziola).