Le verità nascoste nel Consiglio comunale by night

Sono due le chiavi di lettura del Consiglio comunale tenuto nelle scorse ore ad Anagni. La strategia del sindaco è stata vincente. Ma lo pone sempre più in bilico a causa dei numeri sempre più stretti. Una vittoria che potrebbe essere come quella del generale Pirro

Paolo Carnevale

La stampa serve chi è governato, non chi governa

Il Consiglio comunale che, dopo tre tentativi andati a vuoto, ad Anagni ha approvato mercoledì notte il bilancio consolidato, oltre ad una serie di variazioni di bilancio di notevole peso economico, può essere letto da due punti di vista differenti. (Leggi qui il precedente: Non c’è due senza tre: ko pure il terzo Consiglio).

Il vantaggio del sindaco

Daniele Natalia

Se ci si ferma al livello dei numeri e dei documenti, allora è corretto riconoscere che, almeno per il momento, la partita che si sta giocando da settimane tra l’amministrazione Natalia e l’opposizione interna ed esterna al suo governo vede in vantaggio il primo cittadino.

È riuscito, attraverso una notevole ostinazione ed utilizzando lo stratagemma della convocazione in notturna per aggirare i problemi relativi alla sua maggioranza (una strategia che è stata alla fine legittimata dal segretario comunale), a far passare i documenti che dovevano passare.

Ovvero il bilancio consolidato con annesse le corpose variazioni di bilancio che gli permetteranno, se i tempi verranno rispettati, di poter fare quello che Natalia voleva fare dall’inizio: e cioè presentarsi alla prossima campagna elettorale, di fatto già iniziata, con una lunga sequela di opere da realizzare e di nastri da tagliare. A partire dal parcheggio multipiano nuovo.

Lo svantaggio di Natalia

Danilo Tuffi, Daniele Natalia e Magno D’Angeli

Se invece si tenta l’analisi politica, allora la situazione per il primo cittadino diventa più complicata. Perché, come ha fatto notare tra gli altri con la solita chiarezza il consigliere Alessandro Cardinali, “ormai questa maggioranza è finita”.

A nessuno è sfuggito infatti, durante il Consiglio comunale, l’ennesima assenza dei consiglieri Danilo Tuffi, Magno D’Angeli e Vincenzo Proietti. L’ultimo dei quali, fino a qualche giorno fa veniva dato ancora come dubbioso, ma comunque allineato.

Ma soprattutto, non è sfuggito il fatto che, all’interno della votazione nel bilancio consolidato, il consigliere di Forza Italia Pierino Naretti, che si era dichiarato dipendente indipendente soltanto qualche ora prima, ha votato palesemente contro rispetto al bilancio consolidato ed anche rispetto ad alcune delle variazioni di bilancio presentate. Il che vuol dire che la maggioranza, attraverso un’opera certosina, sarà stata anche ricompattata in vista del bilancio consolidato, ma resta drammaticamente esigua.

Del resto, come hanno ammesso gli stessi esponenti della maggioranza, la convocazione in notturna è stata un modo per evitare la normale convocazione già fissata per giovedì. Giorno in cui però sarebbero mancati almeno due consiglieri della coalizione. Troppi, visti i numeri attuali, per non correre il rischio di un passaggio a vuoto che  avrebbe potuto pregiudicare l’approvazione dei provvedimenti.

Una vittoria. Di Pirro?

Guglielmo Vecchi

In sintesi, quella ottenuta  da Natalia nella notte tra mercoledì e giovedì è una vittoria. Anche perché l’eventuale ricorso al Prefetto (annunciato dalla minoranza) non dovrebbe avere effetti pratici. Ma è una vittoria che rischia seriamente di essere una vittoria di Pirro. Nel senso che da questo momento in poi, molto più di prima, la maggioranza dovrà muoversi su confini numerici talmente risicati da rendere problematico ogni tipo di provvedimento. Con il sindaco che sarà costretto sempre di più a blindare i consiglieri.

Perché è vero, come ha detto in consiglio l’esponente di Idea Anagni Guglielmo Vecchi, che “la maggioranza c’è quando ci sono i numeri”; ma è vero anche che se si è costretti a spostare (legittimamente) le convocazioni per andare incontro alle esigenze dei consiglieri, e quindi raggiungere la maggioranza sul filo, è vero che questa maggioranza ci sarà, ma tanto solida non è. E’ questo il problema con cui dovrà confrontarsi nei prossimi mesi il sindaco Natalia.

Mesi che si annunciano non esattamente tranquilli. Il tutto, bene ricordarlo, anche e soprattutto con la prospettiva della prossima campagna elettorale. Nella quale l’ombra sempre più lunga dell’ex sindaco Franco Fiorito (che non ha mancato via social di commentare in diretta i lavori del consiglio). A dimostrazione del fatto che l’operazione ha il suo marchio. Ed a conferma di un suo ingresso (forse sarebbe meglio dire ritorno) ormai ufficiale nella scena politica cittadina.

Il ruolo dell’opposizione

Pierino Naretti, Alessandro Cardinali, Valeriano Tasca

Per paradosso, un aiuto potrebbe però arrivare dall’opposizione, o da parte di essa. A fronte dei toni fiammeggianti di Valeriano Tasca ( che poi ha abbandonato i lavori per protesta, parlando a proposito del consiglio di “forzatura”) e delle critiche arrivate da Fernando Fioramonti e da Alessandro Cardinali, non sono stati in pochi a notare le parole più morbide, in alcuni tratti concilianti, di Sandra Tagliaboschi nei confronti dell’azione del primo cittadino.

Magari non ci sarà il patto di cui molti favoleggiano in città in queste ore. Ma è certo che, a fronte dell’indubitabile ridimensionamento della maggioranza (al di là delle veline ufficiali del sindaco e della Lega, per la quale va tutto bene sempre e comunque, anche se il segretario cittadino dice il contrario), anche la minoranza non sembra più così compatta e coesa.