L’eccezione è ad Itri: centrodestra unito

Il paradosso di Itri. Rischia di essere l'unico Comune nel quale il centrodestra andrà unito alle urne. Ecco perché

Il paradosso rischia di prendere forma ad Itri. Alle prossime elezioni comunali d’autunno potrebbe essere il primo Comune del Sud Pontino nel quale il Centrodestra riesce a presentarsi unito intorno al nome di un candidato sindaco. Un’impresa che potrebbe riuscire a Giovanni Agresti.

Ha già indossato la fascia tricolore di Itri. In un’altra era glaciale: dal 1992 al 1994 e poi nel decennio 2001-2011. Negli anni dal 1999 al 2004 è stato assessore provinciale al Bilancio di Latina nella prima presidenza di Paride Martella.

Accordo a tre

Antonio Fargiorgio

Presidente del settore Sanità di Federlazio Giovanni Agresti è sceso in campo subito dopo la caduta dell’amministrazione del sindaco Antonio Fargiorgio. Con l’associazione Ripartiamo ha lanciato un appello a tutti i Partiti el centrodestra: il primo a rompere gli indugi ed accettare è stato Fratelli d’Italia. Ad ufficializzare l’appoggio, in settimana sarà il coordinatore provinciale Nicola Calandrini. Lo ha anticipato Elena Palazzo, sicura “vice” di Agresti in caso di vittoria. Soiega che FdI ha “accolto con favore l’appello del presidente Giovanni Agresti di aprire al confronto politico con tutte le forze politiche sane del paese”. 

La ragione di tanta fretta è essenzialmente politica. Agresti è stato avvistato più volte a fine aprile a Fondi, ospite del senatore e coordinatore regionale di Forza Italia Claudio Fazzone. È in quel periodo che Forza Italia ha deciso di staccare la spina al sindaco Antonio Fargiorgio. I contatti sono proseguiti ad Itri con il dominus locale degli azzurri, Michele Stamegna.

Forza Italia dal 1994 storicamente fa incetta di voti negli appuntamenti amministrativi di Itri. E Fratelli d’Italia ha il vento in poppa ma sa che l’unione delle due forze equivale ad un’opzione sul risultato finale. Anche perché c’è già l’accordo con la Lega. Raggiunto con l’ex coordinatore comunale  del carroccio Raffaele Mancini. È legato ad Agresti per ragioni di lavoro, candiderebbe l’assessore uscente alle Attività Produttive Mario Di Mattia. Cioè il primo che, dimettendosi dalla Giunta Fargiorgio, ha spianato la strada al Gruppo consiliare di Forza Italia per voltare le spalle definitivamente al sindaco di Itri. Tutto sembra quadrare.

Intesa da limare

Michele Stamegna

L’accordo Fdi-Giovanni Agresti – di fatto – è stato raggiunto. Deve essere limato. O meglio: bilanciato. Cosa significa? Forza Italia ha mandato a casa Fargiorgio grazie al peso di un gruppo composto da tre consiglieri ed una pattuglia in Giunta composta da due assessori. Tra loro c’era anche il vice sindaco di Fargiorgio. Fratelli d’Italia teme che Forza Italia possa esercitare di nuovo un’azione dominante all’interno della coalizione

Un elemento di bilanciamento può essere proprio Giovanni Agresti. Perché? Lo si capisce leggendo lo statuto di “Ripartiamo“: i primi nomi sono quelli di tre avvocati sinora seduti nei banchi dell’opposizione: Giuseppe Cece (vice presidente), Vittoria Maggiarra (segretaria) e l’ex assessore ai lavori pubblici della prima giunta Fargiorgio Salvatore Ciccone.

Agresti conferma gli incontri con Forza Italia. “I presupposti per percorrere insieme un cammino comune sono stati già delineati – ha detto-. Vanno soltanto definiti i dettagli, concordando quelle regole che armonizzino un’alleanza che sarà civica ma anche politicamente molto eterogenea“.

Tanto eterogenea

Eterogenea? Più di quanto si pensi. Agresti sta parlando con Claudio Moscardelli, il segretario provinciale dei Dem) e con Salvatore La Penna (il secondo consigliere regionale) “perché la mia coalizione – ha detto – ha bisogno anche del Pd per rilanciare, dopo cinque anni di completo anonimato, l’amministrazione comunale di Itri“.

Vittoria Maggiarra (Foto: Enrico Duratorre)

Ma non è così semplice. C’è troppo affollamento. Al punto che stanno meditando di scendere da questa supercorazzata due dei firmatari delle dimissioni anti Fargiorgio. L’avvocato Vittoria Maggiarra, con un passato nell’ala sinistra del PD: accusa i sintomi dell’orticaria quando il contatto è troppo ravvicinato con Forza Italia.

Il capogruppo uscente del Movimento Cinque Stelle, Osvaldo Agresti (nipote acquisito del candidato a sindaco Giovanni) ha capito subito che il ritorno in consiglio passerà solo da un’autonoma sfida elettorale.