E la Lega sconfessa subito Ottaviani

Colpo di scena alla Conferenza Programmatica della Lega nel Lazio. Ottaviani non viene invitato a parlare. Durigon e Zicchieri: "Non c'è spazio per Movimenti al nostro interno". parla solo Gagliardi

Avevano storto il naso subito. Già il giorno della sua presentazione avvenuta a Montecitorio. I parlamentari della Lega non avevano fatto niente per nascondere il loro fastidio di fronte alla mossa a sorpresa messa in campo dal sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. Il giorno dell’annuncio ufficiale della sua salita sul Carroccio aveva esibito il simbolo del suo Movimento Italia. (leggi qui Ottaviani è leghista: «Il controllo dell’immigrazione darà più soldi ai Comuni») E loro non avevano gradito per niente. Oggi glielo hanno detto in faccia.

La sconfessione

La sconfessione per Nicola Ottaviani è arrivata nel corso dei lavori della Conferenza Programmatica del Lazio tenuta all’Holliday Inn di via Aurelia a Roma. A poche ore dalla Convention di Fiuggi nella quale c’è stato il lancio ufficiale. (leggi qui Ottaviani lancia Movimento Italia: “La nostra Piazza è un faro di democrazia”.)

A dire con chiarezza che non c’è spazio per Movimenti di alcun tipo dentro la Lega è stato i massimo vertice regionale. La bordata è arrivata da Francesco Zicchieri, coordinatore della Lega nel Lazio: in perfetta salute politica, per nulla messo in disparte, a dispetto di tutte le voci che vengono fatte circolare su scala locale. Nel suo intervento di oggi a Roma Francesco Zicchieri ha detto che «Qui il Partito è uno: nella Lega non c’è spazio per correnti e tantomeno per Movimenti». Facendo un chiaro riferimento a Frosinone.

Un concetto che non è stato toccato ma nemmeno smentito dal sottosegretario al lavoro Claudio Durigon. Che è stato il grande traghettatore di Nicola Ottaviani da Forza Italia alla Lega. Forse perché occorreva un messaggio netto rivolto non solo al sindaco di Frosinone ma anche a tutti i caporioni romani che intendevano seguirne l’esempio e farsi una componente locale con la quale contarsi, pesare dentro al Partito, iniziare a reclamare il loro spazio vitale e la loro rappresentanza.

A scanso di dubbi, Matteo Salvini in persona ha messo le cose in chiaro. Riferendosi ai romani che gli stanno proponendo pacchetti di voti ha detto: «Meglio mille voti puliti che diecimila provenienti dal vecchio modo di fare politica: qui non c’è spazio per correnti».

Lo sgarbo

I dirigenti regionali della Lega hanno incassato e mandato giù il rospo del Movimento Italia di Ottaviani.

Ma altrettanto hanno fatto con lui: Francesco Zicchieri gli ha mandato oggi un segnale chiaro e facendogli ingoiare lo sgarbo di non farlo salire sul palco per parlare. L’unico intervento messo in scaletta da Frosinone è stato quello del consigliere comunale leghista di Frosinone Carlo Gagliardi, l’uomo sul quale punterà il carroccio per il dopo Ottaviani in municipio.

Un modo, quello del Coordinatore regionale, per far capire da subito ad Ottaviani che nella Lega non funziona come pensava lui. E che il suo ruolo di sindaco non avrà alcun peso nei futuri assetti politici. Gli ha mandato a dire, insomma, che è un sindaco della Lega. E non è il sindaco di riferimento della Lega.

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