I conti della Lega, tutte le sfide segrete con vincitori e vinti

Foto: © Imagoecoinomica RAFFAELE VERDERESE

La conta segreta all'interno della Lega. Fatta in occasione delle Europee. I verdetti che delineano i nuovi equilibri. E pesano ogni componente

Ascanio Anicio

Esperto di tutti i mondi che stanno a Destra

La Lega Salvini Premier, nelle elezioni Europee di domenica ha ottenuto nei seggi del Lazio il 32,66% del totale, pari a 793.889 voti (leggi qui i dati del Ministero). Solo nel 2018, nella medesima regione, le preferenze fatte registrare dai salviniani furono 252.772, pari al 9,96% del risultato complessivo (leggi qui). In quell’occasione venne eletto Nicola Zingaretti ed il salvinismo era lungi dal rappresentare il fenomeno nazionale che oggi incarna.

Anche la Lega ha usato le Europee per contarsi. Una conta all’ultimo voto: come se fosse un congresso nascosto. Perché il Partito non è ancora strutturato nel Lazio, perché ci sono tensioni culminate nelle voci di commissariamento circolate e poi smentite ad un paio di mesi dal voto. (leggi qui Nessuno tocchi Zicchieri: Salvini nega il commissariamento del Lazio). C’è stato l’arrivo repentino di Umberto Fusco per riorganizzare la rete. (leggi qui La vera missione di Umberto Fusco per salvare la Lega). Ci sono le frizioni romane tra l’ala del sottosegretario Claudio Durigon e quella che fa riferimento all’onorevole Barbara Saltamartini.

Le sorprese impreviste

Il sottosegretario Claudio Durigon ha sostenuto tutti, ma non è un mistero che le due candidature direttamente collegate alla sua espressione politica fossero quelle di Cinzia Bonfrisco e di Matteo Adinolfi. Entrambi eletti.

Le vere sorprese di queste elezioni, in casa leghista, sono state due: Simona Baldassare e Maria Veronica Rossi. La prima doveva essere una “candidatura di servizio“. E invece la Baldassare è stata eletta. Su di lei si è contato tutto il gruppo che fa riferimento al consigliere regionale Daniele Giannini. Grazie anche ad un vociferato accordo last minute con Antonio Maria Rinaldi che ha spostato, e parecchio, la bilancia dei voti su Roma.

I voti per Simona Baldassare sono stati in larga parte drenati a Matteo Adinolfi. Un ammanco che pare abbia irritato Claudio Durigon, in maniera mitigata solo dal fatto che Adinolfi è entrato comunque a Bruxelles, seppure per il rotto della cuffia ed ora deve attendere la Brexit. (leggi qui L’Europa si fa attendere: Adinolfi stop per Brexit, Patriciello aspetta Silvio, Rachele pronta per il Senato).

I test di Zicchieri

La giovane Maria Veronica Rossi ha stupito tutti. È stata inserita al posto di Sara Petrucci, il consigliere comunale da record che alle Comunali di Arce ha preso uno sproposito superando i 700 voti. A Roma hanno fiutato il rischio che sul suo nome potesse compattarsi tutta una massa di voti proveniente dal mondo di Alleanza nazionale, rischiando di minare la gerarchia partitica interna. (leggi qui Il grande intrigo per impedire la candidatura di Sara Petrucci)

La candidatura di una outsider è servita anche come test a Claudio Durigon e Francesco Zicchieri. Hanno concentrato il voto su una candidata che di suo poteva portare un numero limitato di preferenze: l’ideale per dimostrare la capacità di mobilitazione e di sensibilizzazione raggiunta sul territorio. E affrontare una volta per tutte le polemiche sul ruolo della dirigenza pontina calata sul territorio ciociaro.

I voti ci sono stati. Tanto quanto ci sono stati alle Comunali di Cassino: lì c’è stato il secondo test interno per Francesco Zicchieri, forse più pericoloso. Perché a Cassino il nucleo storico di Noi con Salvini è uscito dal Partito, in aperta polemica con il Coordinatore Regionale e le sue politiche. Il gruppo dei dissidenti ha prodotto poco più di 300 voti, la lista della Lega non è naufragata.

Secondo test superato. Ma ce n’è un terzo a far scattare il segnale d’allarme. È la mancata esplosione di Luisa Regimenti, che poteva vantare una sorta di fortino politico costruitole attorno da Zicchieri. Il suo messaggio non è passato: solo settima in Ciociaria con poco più di 1.200 preferenze.

I test romani

A Roma è stato evidente come Cinzia Bonfrisco – basta guardare sui social – sia stata sostenuta in maniera convinta dalla comunità politica che fa riferimento a Federico Iadicicco, già candidato con Fratelli d’Italia al Senato contro Emma Bonino ed ex consigliere provinciale di Roma. Stesso sostegno è arrivato dal consigliere comunale capitolino Maurizio Politi.

Fabrizio Santori, invece, sembra aver “portato” solo la candidata Luisa Regimenti, che è stata eletta, anche in questo caso, con l’impegno non casuale del coordinatore e deputato Francesco Zicchieri.

La consigliera regionale Laura Corrotti ha “portato” Angelo Pavoncello ma non è andata bene.

Barbara Saltamartini e Pietro Di Paolo hanno provato a sposare la causa di Francesca Peppucci, un test deciso all’ultimo momento e che non ha condotto a risultati troppo significativi. Qualche giovane cattolicoconservatore si è contato su Elena Vizzotto: non c’erano pretese di sorta, ma si parla di un segnale lanciato nei confronti della leadership del movimento giovanile del Carroccio.

Movimento Giovanile che invece ha sostenuto Maria Veronica Rossi.

Ottaviani & co.

Il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani si è limitato alla preferenza secca: Matteo Salvini. Un modo per non contarsi e per non far arrivare ossigeno alla candidata del gruppo che lo sta tenendo ai margini del dibattitop politico interno, temendo che adesso rivendichi la leadership in provincia di Frosinone.

Il risultato di Cinzia Bonfrisco in provincia di Frosinone è stato condizionato dall’intervento dell’ex coordinatrice di Noi con Salvini Kristalia Rachele Papaevangeliu, che con l’elezione europea della Bonfrisco ottiene la liberazione del seggio al Senato sul quale potrà andare ad accomodarsi quale prima dei non eletti. Sulla Bonfrisco sono andati anche tanti ex An che fanno riferimento al duo Iadicicco-Politi che hanno operato su Frosinone e dintorni.

Il consigliere regionale Daniele Giannini e Simona Baldassarre sono stati visti durante le festività di San Sisto ad Alatri. Con loro due c’era il consigliere comunale Gianluca Borrelli, che è stato tuttavia battuto, e di parecchio, dal suo collega Roberto Addesse, che ha invece “portato” Maria Veronica Rossi.

Magari dalle parti di via Bellerio, anche in questa circostanza, diranno che nulla è cambiato. Ma il quadro muta sempre in relazione a vincitori e vinti, che ora, grazie al congresso ombra, possono essere elencati. 

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