Lega: Ecco i nuovi Dirigenti. Evangelista: Succursale di FI

Su orbite sempre più distanti: la Lega ed il suo capogruppo comunale a Cassino. Presentato il nuovo Direttivo cittadino. Lui non lo riconosce: "Lobbisti della politica” e "succursale di Forza Italia”. Chi sono. Cosa c'è dietro. La vicinanza con Gabriele Picano. "Ma io resto nella Lega”

Alberto Simone

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Lontani anni luce. Sempre di più. La Lega ed il suo capogruppo al Comune di Cassino Franco Evangelista sono due corpi sempre più estranei e sempre più distanti. In continua rotta di allontanamento. A moltiplicare quel distacco ora c’è anche il nuovo Direttivo cittadino annunciato nelle ore scorse dal gruppo dirigente della Lega. Franco Evangelista rifiuta di riconoscerlo come già aveva fatto per i nuovi Coordinatore e responsabile Organizzazione.

Il nuovo Direttivo

Appena il Direttivo viene ufficializzato, il capogruppo in assise arriva a parlare di “lobbisti della politica”. Usa toni definitivi: “Forza Italia parla a nome della Lega” ironizza dopo il primo comunicato.

Pasquale Ciacciarelli

In che senso? C’è un secondo comunicato? Si, perchè nella prima versione data alla stampa nella quale la Lega comunicava i nomi dei dirigenti, si era dimenticata di citare la dottoressa Paola Carnevale, responsabile dell’area Sud del Partito nella provincia di Frosinone. Nella prima stesura venivano citati tutti gli altri: il Coordinatore provinciale Nicola Ottaviani, il responsabile provinciale dell’Organizzazione del Partito e Consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli, il segretario amministrativo regionale senatore Gianfranco Rufa, l’onorevole Francesca Gerardi.

Una volta letta a che la seconda stesura, Franco Evangelista inizia a minare e far brillare gli ultimi ponti rimasti tra lui ed il suo Partito: “Adesso allora possiamo dire che la Lega parla a nome di Forza Italia”. Contesta che nessuno dei nuovi dirigenti provenga dalla militanza storica nella Lega di Cassino, bensì siano tutti volti noti di Forza Italia. Cosa c’è di male? Evangelista e molti dei suoi sostenitori erano saliti sul Carroccio per prendere le distanze dalla Forza Italia all’epoca guidata da Pasquale Ciacciarelli e da Mario Abbruzzese. Se li è ritrovati in casa: il primo con un incarico di vertice, il secondo nella porta accanto come coordinatore regionale di Cambiamo.

La pazienza di Ranaldi

Il pressing del neo Coordinatore comunale della Lega Alessio Ranaldi per allacciare una linea di dialogo con Franco Evangelista nei giorni scorsi è stato asfissiante. Ne ha ricevuto un rifiuto: netto, educato ma altrettanto determinato. Il capogruppo ha spiegato di non riconoscere la sua figura, né tantomeno quella di Imma Altrui, la neo responsabile Organizzazione cittadina. Ha messo in chiaro che non era intenzionato in alcun modo a collaborare alla formazione del Direttivo.

Alessio Ranaldi

Il Consigliere, nelle stesse ore, ha dovuto far fronte anche alla garbata corte dei Fratelli d’Italia. Non è un mistero che il vice coordinatore provinciale di FdI Gabriele Picano sia riuscito a stabilire una solida linea di dialogo con Evangelista. Che oramai si confronta più con lui che con i vertici del suo Partito. Anche nelle scorse ore è stato visto uscire dallo studio dell’avvocato Picano. Conferma: “Abbiamo parlato esclusivamente di temi amministrativi, del resto collaboriamo nella stessa coalizione. Io resto un consigliere della Lega”.

Evangelista scansa quindi l’ipotesi di un suo passaggio tra le fila del Partito di Giorgia Meloni, ma i contatti con Gabriele Picano restano costanti. Del resto il vice coordinatore provinciale di Fdi è vicino a quel centrodestra che fa riferimento a Carlo Maria D’Alessandro, i cosiddetti “Mario free”, che hanno preso le distanze dall’ex presidente del Consiglio Regionale Mario Abbruzzese.

A dire il vero, in FdI, a marcare più nettamente le distanze è stato il solo Picano – anche per questo si è sviluppato il naturale avvicinamento ad Evangelista. Mentre la portavoce Angela Abbatecola, in quanto dirigente di Partito, continua a dialogare con colui che è il coordinatore regionale di Cambiamo. E con l’ala del centrodestra che lo riconosce ancora come punto di riferimento.

L’usato garantito

Ma chi sono i nuovi nomi della Lega? Franco Evangelista non sbaglia quando dice che sono tutti volti noti per avere militato in altri Partiti. Altrettanto è vero che la Lega nel Cassinate è un fenomeno politico degli ultimi anni e per questo non ha militanti storici; come è vero che la svolta moderata teorizzata dall’onorevole Francesco Zicchieri e dal Coordinatore provinciale Nicola Ottaviani ha imposto un allargamento dei confini fino a coinvolgere un’area rimasta orfana del centrodestra moderato di Berlusconi.

Francesco Zicchieri © Imagoeconomica, Livio Anticoli

È per questo che ci sono tanti nuovi nomi, quasi tutti estranei finora al Partito. C’è Laura Borraccio che, come Imma Altrui, arriva dalla scuderia dell’ex sindaco Dem Peppino Petrarcone: ha riportato 256 preferenze nella lista “Orgoglio Cassinese” di Salvatore Fontana e già dalla fine del 2019 aveva poi aderito a “Cambiamo”.

Sempre dalla scuderia Petrarcone arriva Mario Arcaro: 72 preferenze riportate nel 2019 nella lista “Cassino nel cuore” di Massimiliano Mignanelli.

C’è poi Emiliano Fionda: lui con la Lega si era candidato nel 2019 riportando cento preferenze ed è tra i pochi, insieme al giovane Antonio Maraone, fedelissimo di Pasquale Ciacciarelli, a militare nel Partito ormai da tempo.

Sensibilità varie

C’è poi l’avvocato Giuseppe Di Mascio, già consigliere comunale di centrodestra.Tra i nomi più noti c’è anche quello di Aurora Rejtano, già assessore della giunta D’Alessandro.

L’avvocato Giuseppe Di Mascio

E poi, ancora Luca Ferrari, Paola Pontone, Antonio Oliva, Simona Inetta, Ludovico Peluso, Anna Gaviano, Domenico Natale, Giuseppe Viva, Davide Frecentese, Giancarlo Lanni e Adriano Fionda che ha ottenuto 103 preferenze alle elezioni comunali nella lista “No Acea” di Renato De Sanctis che al ballottaggio ha poi sostenuto l’attuale sindaco del Pd Enzo Salera. (Leggi qnche Mancano i nomi per la Lega: ci pensa Mario Abbruzzese).

Una composizione variegata, composta innanzitutto da professionisti, fotografia della nuova Lega che ha messo da parte il sovranismo spinto e la ruspa di Matteo Salvini. Quelli ai quali anche Franco Evangelista era estraneo: dopotutto pure lui era stato assessore di Carlo Maria D’Alessandro, indicato da Forza Italia, sostenuto con convinzione da Mario Abbruzzese. Al punto che fu la sua nomina ad assessore ad armare la mano dei dissidenti interni e spaccare Forza Italia aprendo una crisi culminata con il crollo dell’amministrazione di centrodestra.

Perché, come ha detto anche Nicola Zingarettisiamo tutti ex di qualcosa”.