La fronda interna nella Lega. Che reclama una diversa conduzione del Partito sul territorio. A chiederlo sono stati i trenta che si sono riuniti ieri sera a Sora nella pizzeria Marcelli. Dove hanno detto...
«Così non si può andare avanti: aspettiamo le Europee e poi vanno rivisti gli equilibri provinciali della Lega»: intorno al tavolo del Ristorante Pizzeria Marcelli a Sora sono seduti poco meno di trenta commensali. Quasi tutti iscritti alla Lega e tutti fedelissimi del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani. E tutti scontenti degli attuali assetti del Partito.
È stata la seconda riunione del gruppo. La prima era stata a Frosinone qualche settimana fa. A discutere intorno al tavolo c’erano l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia Adriano Piacentini e l’assessore alle Finanze del Comune di Frosinone Riccardo Mastrangeli; c’era l’assessore Max Tagliaferri con i consiglieri Gianpiero Fabrizi e Thaira Mangiapelo. Ma anche il consigliere comunale neo consigliere provinciale Andrea Campioni, con l’ex presidente della Provincia Peppe Patrizi e l’ex vice presidente Andrea Amata. C’era il sindaco di Arnara Filippo Capogna e tanti altri amministratori locali.
Tutti hanno chiesto a Nicola Ottaviani di mettere in chiaro cosa intende fare la Lega. Non si accontentano di avere un brand, perché «Il marchio oggi tira e anche bene, ma così come il vento ha iniziato a soffiare nelle vele potrebbe smettere altrettanto in fretta e addirittura iniziare a soffiare nella direzione opposta. Noi non siamo radicati sul territorio».
L’esempio di Cassino e le catastrofiche trattative per la designazione del candidato sindaco unitario sono state considerate «una follia politica, a ridosso del ridicolo». Della responsabilità al coordinatore dimissionario Carmelo Palombo mentre la restante parte viene attribuita agli onorevoli Francesco Zicchieri e Francesca Gerardi. «Non si può pensare di governare i processi politici del territorio venendo da fuori: Cassino è stata buttata giù senza avere un piano alternativo».
La tavolata ha chiesto un cambiamento. Nicola Ottaviani ha ascoltato. E rassicurato. «Ho parlato di questa esigenza con la Lega e cioè della necessità di strutturarci sul territorio. Ora pensiamo alle Europee e poi si affronta anche il nodo dell’organizzazione territoriale».
A Nicola Ottaviani viene chiesto di indicare un candidato sul quale contarsi. «Ma non uno di quelli indicato dall’attuale gruppo dirigente: vediamo quanto pesiamo e facciamogli capire che se si continua così noi come siamo saliti possiamo anche scendere».
Tra la pizza ed il dolce si passa al tema della Moschea a Frosinone. Ottaviani la bolla come una discussione inutile perché il processo amministrativo è ancora all’inizio. «Si – obietta qualcuno – ma qui c’è anche un oggettivo problema politico: la Lega di Fagiolo ha detto che è contraria». Ponendo così il problema centrale: ma chi è la Lega? Ponendo al centro della discussione il tema sollevato nei giorni scorsi da Alessioporcu.it. (leggi qui Il grande intrigo per impedire la candidatura di Sara Petrucci).
Prima del caffè e del conto (diviso alla romana) Ottaviani ha ribadito: superiamo le regionali. Subito dopo metteremo mano all’organizzazione interna.
Le redini dei cavalli che tirano il Carroccio non sembrano destinate a restare a lungo nelle mani attuali.