Se la Lega preferisce i Cinque Stelle a Forza Italia

La base del Carroccio più in sintonia con Di Maio che con Berlusconi. Riflessi pure a livello locale. A Cassino nessuna “stampella” a Carlo Maria D’Alessandro, mentre i rapporti tra Mario Abbruzzese e Francesco Zicchieri sono inesistenti. A questo punto però anche Nicola Ottaviani deve decidere


Quello che più ha impressionato nella manifestazione della Lega a piazza del Popolo a Roma è il sentimento della base. Nelle diverse interviste della gente comune che vota per il Carroccio è emerso che ci sono forti dubbi nel continuare l’alleanza con  Silvio Berlusconi. Viceversa i rapporti con i Cinque Stelle di Luigi Di Maio vengono definiti buoni e affidabili. Ecco il perché dell’ovazione quando il Capitano Matteo Salvini sul palco ha detto che il governo durerà cinque anni. Appaiono quindi destinati a cadere nel vuoto gli appelli che Antonio Tajani, numero due di Forza Italia, rivolge da mesi a Salvini. Quelli di mollare i Cinque Stelle e tornare in una prospettiva di centrodestra. Adesso anche i Fratelli d’Italia di Giorgia Meloni dovrebbero porsi il problema sotto una luce nuova.

Le conseguenze locali

Una situazione che avrà riflessi (anzi, li sta già avendo) perfino sul piano locale. In provincia di Frosinone tra Forza Italia e Lega c’è un gelo enorme da dopo il 4 marzo. Non soltanto per gli scontri a distanza che ci sono stati tra Mario Abbruzzese e Francesco Zicchieri. Ma pure per tutto il resto. A Cassino c’è una crisi politica che investe da mesi il sindaco Carlo Maria D’Alessandro, vicinissimo a Mario Abbruzzese. La Lega, con Carmelo Palombo, è sulle barricate. Non si vedono possibilità e spazi di ricomposizione.

Al Comune di Frosinone il Carroccio da mesi chiede a Ottaviani una verifica di maggioranza, propedeutica ad un rimpasto di giunta. Mai una risposta.

Però a questo punto è proprio Nicola Ottaviani a dove prendere una decisione. Alla tre giorni di Tajani a Fiuggi ha mandato di traverso la giornata a molti “senatori” azzurri criticando la linea e la gestione del Partito. Parlando apertamente di cerchio magico. Poi ha partecipato alla festa regionale della Lega a Latina, salendo sul palco con Matteo Salvini e scatenando un’ondata di polemiche. Ottaviani da mesi sta lavorando ad un Movimento per l’Italia civico, moderato, fatto di amministratori, che dialoghi con la Lega senza lasciarsi assorbire.

Attendeva dei messaggi diversi da Silvio Berlusconi e Antonio Tajani. Non sono arrivati. Adesso è il sindaco di Frosinone a dover decidere che fare.