E la Lega disse no alla Lega

La riunione cittadina della Lega dice no all'ipotesi di individuare un sindaco unitario che non sia del Carroccio. Il Pd cerca di ricomporre i cocci dopo il ritiro di Petrarcone. Il professor Lena intanto...

Carlo Alberto Guderian

già corrispondente a Mosca e Berlino Est

La Lega di Cassino dice no. No all’intesa a tutti i costi. Nemmeno se lo prevede un accordo nazionale. Quello che ha imposto la riunione avvenuta nella mattinata di martedì a Roma tra i responsabili nazionali del Collegio elettorale di Frosinone: il senatore Massimo Ruspandini per Fratelli d’Italia, gli onorevoli Francesco Zicchieri per la Lega e Mario Abbruzzese per Forza Italia. (leggi qui Vertice a Roma Abbruzzese – Ruspandini – Zicchieri: c’è il candidato sindaco). Stabilendo che dovranno convergere su un candidato unico.

Ne hanno parlato in serata i dirigenti Cassinati del Carroccio. Stabilendo un punto di principio: se il candidato lo esprime la Lega allora va bene. Altrimenti no. Perché sarebbe difficile spiegare agli elettori il motivo per cui un mese fa è stata mandata a casa un’amministrazione di Centrodestra e poi invece ci si candida assieme a quelle stesse persone che sono state sfiduciate.

Invece il tavolo nazionale ha stabilito di andare insieme. Portando due nomi per ciascuno ed individuando in quella rosa il candidato sindaco unitario. Il rischio è quello dei veti incrociati: capaci di bloccare tutto. E spianare la strada verso una direzione alternativa.

Qui centrosinistra

Il giorno dopo la rinuncia di Giuseppe Golini Petrarcone (leggi qui Pd, Petrarcone rinuncia. Fardelli: “Potrei candidarmi”) il Pd tenta di incollare i cocci. Il segretario cittadino Marino Fardelli ha convocato due riunioni: una per mercoledì pomeriggio ed una per giovedì sera. La prima è aperta al Direttivo Pd e dovrà individuare il nome del candidato di Partito da portare alla riunione dell’indomani, aperta alla coalizione.

Lì si cercherà la convergenza. E soprattutto di salvare il rapporto tra l’ex sindaco ed i suoi collaboratori più fidati. Che gli avevano chiesto di fare un passo di lato per individuare una soluzione che potesse essere il più condivisa possibile. Il ritiro di Petrarcone ora però rischia di non semplificare il quadro politico. Ma di complicarlo. Perché nella sua lettera aperta alla città l’ex sindaco ha messo in luce tutta la sua amarezza per la situazione che si è creata. Ed ha detto che se ne starà a casa. Altro che unità.

Dal risultato dell’incontro di mercoledì dipenderà la decisione di Sarah Grieco, vice sindaco designato per ticket nel patto con Petrarcone ora tramontato. Potrebbe decidere di correre da sola.

Qui centro

Continua ad incontrare associazioni e rappresentanti del mondo della Cultura il professor Claudio Lena. Che sta aggregando quel mondo che non si riconosce nella politica e quell’area moderata rimasta delusa dalla politica.

Niki Dragonetti con lo Scarpone sta valutando ila possibilità si sfilarsi da un quadri di centrodestra unitario nel quale non si riconosce, considerata la presenza di Forza Italia.

Va avanti a fari spenti Massimiliano Mignanelli. Gli altri continuano a lavorare per lui. Le divisioni altrui non fanno altro che rafforzarlo.