Il caso Sora arriva a Milano: due strade per la Lega

Centrodestra unitario alle Comunali di Sora, Di Stefano al telefono con l’onorevole Crippa. La Lega ora deve decidere da che parte stare. Intanto Ciacciarelli e Caschera lavorano a una lista senza simbolo.

Maurizio Patrizi

Rem tene, verba sequentur

Una telefonata da Roma, dalla Lega che conta. A Sora giurano che è avvenuta nei giorni scorsi con l’onorevole Andrea Crippa: dall’aprile 2019 vicesegretario federale del Partito, con delega all’Organizzazione. Ossia il braccio destro di Matteo Salvini. Chi abbia chiamato chi, ha poca importanza: a fare la differenza è il fatto che all’altro capo del telefono c’era Luca Di Stefano, capogruppo del Carroccio fin dalla prima ora, per quattro anni all’opposizione e ora messo all’angolo dalle truppe salite a bordo dopo avere lasciato Forza Italia. L’affronto più grande, a ridosso dell’umiliazione politica: i nuovi arrivati hanno votato a favore del Bilancio confermando di stare a pieno titolo con la maggioranza. (Leggi qui Bilancio, passa ma Mosticone tiene tutti col fiato sospeso).

Fammi capire un po’

Lino Caschera, Luca Di Stefano, Pasquale Ciacciarelli

Andrea Crippa è uno dei pochi che accede a Matteo Salvini quando vuole. Si è fatto disegnare lo scenario venutosi a creare con la recente nomina del sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani a coordinatore provinciale e del consigliere regionale Pasquale Ciacciarelli a responsabile dell’Organizzazione. Entrambi sono stati eletti in Forza Italia, la frequentavano su sponde opposte.

Pasquale Ciacciarelli è una creazione politica dell’ex presidente del Consiglio Regionale del Lazio Mario Abbruzzese, ufficialmente esponente di Cambiamo ma spesso autore di telefonate con consigli leghisti agli iscritti al Carroccio.

Luca Di Stefano ha spiegato quello che sul territorio è evidente a tutti ma a Via Bellerio lo è un po’ meno. E cioè: con Pasquale Ciacciarelli (e secondo alcuni, nei fatti anche Mario Abbruzzese) si sono trasferiti nella Lega anche i suoi Consiglieri comunali. È il caso di Lino Caschera che da quattro anni sta in maggioranza con il sindaco Roberto De Donatis al quale la Lega finora ha fatto opposizione. A Caschera è stata data la tessera della Lega e ora il Partito è sia in opposizione che in maggioranza. (leggi qui L’arrivo di Ottaviani stravolge la Lega a Sora).

A che gioco gioca la Lega?

Luca Di Stefano, Nicola Ottaviani

Lino Caschera, insieme a Pasquale Cicciarelli ed a Mario Abruzzese, stavano lavorando alla formazione di due liste: una della Lega ed una di Cambiamo. Entrambe a sostegno del sindaco uscente.

A confermarlo c’è una telefonata di Abbruzzese al consigliere Francesco De Gasperis, il cui gruppo consiliare esprime anche il vicesindaco Fausto Baratta. Telefonata per sondare la disponibilità a partecipare all’operazione. Ma è andata a vuoto (leggi qui Una telefonata per mollare il sindaco).

La conferma che la strada verso la gestione della Lega a Sora per Lino Caschera si stesse spianando era arrivata sempre nei giorni scorsi con l’invito di Nicola Ottaviani a partecipare al tavolo del centrodestra. Invito rivolto anche al capogruppo Luca Di Stefano. Con il risultato che il capogruppo non solo non si era presentato al tavolo lasciando Ottaviani in una situazione imbarazzante, ma aveva addirittura pubblicato un post su Facebook, proprio mentre era in corso l’incontro. Per dire no. (leggi qui Ad un passo dalla rottura: il tavolo del centrodestra trema).

La Lega cambia strategia

Roberto De Donatis

Ora le indiscrezioni dicono che la strategia è cambiata. Proprio per evitare frizioni con la Lega. In pratica? La lista di Caschera e Ciacciarelli si continua a fare. Ma si toglie il simbolo della Lega, trasformandola in una lista civica.

In questo modo si raggiunge un doppio risultato. Si elimina una parte dei mal di pancia a Di Stefano e si fa la strategia del sindaco uscente: punta a ricandidarsi con il sostegno della Piattaforma civica, la stessa del 2016, quando convinse Forza Italia e Fratelli d’Italia ad ammainare i simboli di Partito. Stavolta punta ad avere dalla sua anche la Lega.

Il problema è che Fratelli d’Italia ha preso chiaramente una posizione: quella del centrodestra unito ove possibile, altrimenti un progetto identitario che non include Roberto De Donatis (leggi qui Bruni e De Donatis: due ex rimasti in ottimi rapporti).

Il primo cittadino punta ad avere di nuovo il sostegno del Partito di Giorgia Meloni, senza il simbolo. Oltre a quello di Baratta e De Gasperis, nonostante gli abbiano già detto a chiare note che non se ne fa nulla (leggi qui Una cena da Baratta per giocare al “tromba-sindaco”).

Il centrodestra senza Lega

Andrea Crippa

La settimana prossima dunque la Lega dovrà esprimersi su Sora. E dopo la telefonata dell’onorevole Crippa le cose potrebbero cambiare. Luca Di Stefano si è preso qualche giorno per riflettere. Poi potrebbe lasciare il Partito. Non è disposto a tollerare la beffa di vedersi costretto a sostenere Roberto De Donatis dopo avergli fatto opposizione per un’intera consiliatura.

Potrebbe invece essere disposto a un progetto alternativo. Un progetto con Baratta, De Gasperis, Fratelli D’Italia e Forza Italia. In sostanza un progetto di centrodestra allargato alle civiche e senza il simbolo della Lega. E che potrebbe vedere come candidato sindaco lo stesso Luca di Stefano.

Che il nome del capogruppo consiliare della Lega in opposizione sia gradito anche a Fratelli d’Italia non è una novità. Che ci siano stretti rapporti politici fra Luca Di Stefano e il coordinatore cittadino di Forza Italia Vittorio Di Carlo è noto a tutti. Altrettanto noto è che le posizioni ufficiali di tutti i Partiti di centrodestra (eccezion fatta per Cambiamo che, in simbiosi con Lino Caschera vuole sostenere il primo cittadino uscente) parlano di un candidato sindaco con dna di centrodestra e che sia condiviso da tutti a prescindere da quale partito lo esprima.

Il nodo gordiano

A questo punto la Lega dovrebbe scegliere se stare con Luca Di Stefano oppure sulla posizione di Ciacciarelli e Caschera con il rischio di dover correre alle prossime Comunali di Sora senza il simbolo, per via della Piattaforma civica a cui punta De Donatis. Dovendo poi spiegare il motivo per cui ha rinunciato a una coalizione di Centrodestra. Oltretutto potendo esprimere il candidato sindaco

. Oppure la Lega dovrebbe tagliare il nodo gordiano mettendo fine all’intricata matassa e riconoscere a Luca Di Stefano il ruolo che gli spetta: di capogruppo consiliare e leader politico della Lega. Agevolando così la nascita del Centrodestra unitario.