Lega sulle barricate: «Spezzare l’asse tra Democrat e FI» (di C. Trento)

L’effetto Ruspandini scuote tutto il centrodestra. Zicchieri e Gerardi: «Basta inciuci, Forza Italia sia chiara». Abbruzzese: «Nessun accordo trasversale, inoltre al Cosilam abbiamo i numeri». De Angelis: «Una barzelletta che non fa ridere e anche un alibi per troppa gente»

Corrado Trento

Ciociaria Editoriale Oggi

L’asse di ferro tra Francesco De Angelis e Mario Abbruzzese? Per i diretti interessati non esiste, siamo a metà tra la barzelletta e l’alibi politico. Intanto però la netta presa di posizione del senatore Massimo Ruspandini (Fratelli d’ Italia) fatta ieri su Ciociaria Oggi ha acceso i riflettori su uno scenario possibile. Non fosse altro perché in passato le convergenze tra Pd e Forza Italia ci sono state. Ad assetto variabile, perché a volte c’ era la prevalenza di Francesco Scalia (elezioni provinciali 2014), altre volte la spuntava Francesco De Angelis (Consorzio Asi). Adesso però Ruspandini ha messo un paletto, quello dell’ esito elettorale del 4 marzo scorso. Dal quale non si può tornare indietro. E nel centrodestra gli assetti e gli equilibri sono cambiati notevolmente.

 

La posizione di Abbruzzese

Mario Abbruzzese, viceresponsabile nazionale degli enti locali di Forza Italia, dice: «Nessun inciucio e lo dimostrano i numeri. Per l’ elezione del presidente del Cosilam il centrodestra parte dal 52%. Non c’ è alcun bisogno di accordi con il centrosinistra. E men che meno con il leader del Pd Francesco De Angelis».

In passato, però, l’ asse in qualche caso è scattato.

Rileva Abbruzzese: «Ma quale asse! Parliamo di contesti riguardanti gli enti intermedi, nei quali a volte non si guarda ai confini politici. Se sono candidato alla presidenza del Cosilam? Ho sempre detto, e ribadisco, di essere estraneo a questo tipo di ragionamento. Però alla fine saranno i sindaci a decidere. E il punto è proprio questo: è un errore pensare che i sindaci siano marionette o soldatini.Mi dispiace che questa vicenda sia stata strumentalizzata, anche da parte di qualche amico del centrodestra. Non ci sono inciuci e Forza Italia guarda al centrodestra».

C’è una grinza. «Il punto semmai è un altro: non possiamo essere sempre noi a farci carico dell’ unità della coalizione. A livello nazionale qualcosa è successo (mi riferisco alla scelta della Lega di fare il governo con i Cinque Stelle). Credo che il tema dovrebbero porselo tutti. Un’ ultima cosa: nessuna strategia nelle assenze in conferenza dei sindaci sull’ a pprovazione del bilancio della Provincia. Anche perché altri sindaci di centrodestra hanno votato no. Siamo all’ opposizione del centrosinistra e del presidente Pompeo».

 

L’intervento di De Angelis

Francesco De Angelis, presidente del Consorzio Asi e leader di Pensare Democratico (componente maggioritaria del Pd in Ciociaria), nota: «Questa storia dell’ asse tra il sottoscritto e Mario Abbruzzese è diventata una barzelletta che non fa più sorridere. E anche un alibi dal punto di vista politico. Non esistono assi tra Pd e Forza Italia. Per quanto riguarda la presidenza del Cosilam, decideranno i soci, che poi sono i sindaci. Il sottoscritto non interverrà minimamente. È anche una questione di galateo istituzionale. Non è che il presidente del Cosilam si occupa delle vicende del Consorzio Asi. Non è un argomento di mia competenza. I consiglieri regionali, quelli provinciali e il segretario della federazione affronteranno il tema del rinnovo degli organi del Cosilam. Naturalmente insieme ai sindaci dell’ a ssemblea. A quella riunione il sottoscritto neppure parteciperà».

 

 

La Lega con Ruspandini

Sul tema intervengono pure i deputati del Carroccio Francesco Zicchieri e Francesca Gerardi.

Rilevano: «Cari Mario Abbruzzese e Francesco De Angelis, concordiamo pienamente con il senatore di Fratelli d’ Italia, Massimo Ruspandini: le agili manovre di divisione di poltrone sul nostro territorio sono finite. Noi saremo fuori da ogni inciucio. Qualora le indiscrezioni che stanno circolando dovessero trovare conferma con l’ elezione di Abbruzzese, andremo fino in fondo chiedendo conto, ai nostri alleati, del ruolo di De Angelis e del suo Pd».

Argomentano: «Il voto politico del 4 marzo del 2018 è stato chiaro. Gli italiani hanno detto basta a un modo di fare politica non più sopportabile, quello di un’ autoreferenzialità ormai lontana dalle problematiche urgenti e improcrastinabili dei territori. I partiti che sono stati bocciati dal voto popolare stanno tentando in tutti i modi di rimanere aggrappati a determinate situazioni, ad ulteriore riprova della loro agonia politica ormai senza possibilità di ripresa».

Aggiungono gli esponenti del Carroccio: «E, ci rammarica dirlo, ma in Ciociaria chi è alla guida di questi partiti ancora non ha ben chiaro il fatto che lo scenario sia cambiato. Ci si appresta al rinnovo di un ente intermedio e fondamentale per il territorio, come il Cosilam. Se i rumors circa una presidenza Abbruzzese con il benestare di Francesco De Angelis fossero confermati, sarebbe l’ ennesima prova di quale sia la mission politica del Partito Democratico e di Forza Italia per le province di Frosinone e Latina. Non la crescita di un territorio, ma il numero delle posizioni. Magari per tentare una riconquista politica dei territori che ormai appare irrealistica e miope. Sia chiaro a tutti che la Lega non ci sta: difenderemo il territorio in ogni modo, un territorio che negli anni passati avrebbe avuto bisogno di una rappresentanza vera. E invece non ha ricevuto nulla in cambio, né sviluppo, né competitività, né crescita sociale e culturale».

Proseguono Zicchieri e Gerardi: «Ci auguriamo che restino solo dei rumors. Ci rifiutiamo di credere ci si possa spingere a tanto, dopo le “ intese” alle elezioni provinciali o alla presidenza dell’ Asi e dopo l’ assenza, quantomeno singolare, di alcuni amministratori forzisti nella conferenza dei sindaci, convocata per l’ approvazione del bilancio dell’Amministrazione Provinciale».

 

Il sasso nello stagno lanciato da Massimo Ruspandini ha avuto l’ effetto di far emergere un nuovo assetto nel centrodestra. Con una convergenza di posizioni tra Lega e Fratelli d’Italia.

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