Nel Governo di Salvini non c’è spazio per Ottaviani

La Lega vara la sua Segreteria Politica. Affiancherà Matteo Salvini. Spazio ai sindaci. Non c'è Nicola Ottaviani. Ma il sindaco di Civitavecchia

Nessuna traccia del coordinatore del Lazio Francesco Zicchieri, meno ancora del sindaco delle meraviglie Nicola Ottaviani. Eppure è stato trovato spazio per il sindaco di Civitavecchia Ernesto Tedesco e finanche per un giovane assessore del Comune di Catania Fabio Cantarella. Nella nuova Segreteria Politica Nazionale della Lega il capitano Matteo Salvini ha voluto da queste zone solo l’ex sottosegretario Claudio Durigon di Latina. È lui l’uomo che comanda il Partito nel Lazio, sarà lui a decidere sulle prossime candidature.

Il capitano e lo stato maggiore

Matteo Salvini Foto © Marco Cremonesi / Imagoeconomica

La Segreteria Politica è una novità assoluta nella Lega. Fino ad oggi ha deciso il capo, nel bene e nel male. In altre realtà come il Partito Democratico sono un elemento di confronto indispensabile per il Segretario: hanno il compito di aiutarlo nella visione del Paese e nel definire la rotta da dare al Partito. Solo per fare un esempio: il Segretario era per andare alle urne dopo la caduta del Conte e fu la Segreteria politica a sostenere la necessità di tentare un dialogo con i Cinque Stelle da cui poi è nato il Conte 2.

La Lega fino ad oggi è sempre stata strutturata intorno alla figura del capo: prima Umberto Bossi, poi con Roberto Maroni, ora con Matteo Salvini. Ad affiancarli sono stati due organi collegiali: il Consiglio Federale composto da tutti i Segretari Regionali, i presidenti leghisti di Regione, i capigruppo a Camera e Senato. E poi la Segreteria, cioè un Consiglio Federale più light.

Nell’ultimo periodo di Umberto Bossi, la Segreteria ristretta era guidata da Roberto Maroni; un organismo che l’ex ministro dell’Interno aveva confermato anche durante il suo mandato.

Ora la nuova Segreteria sarà qualcosa di più ampio e molto diverso. Affiancherà il Segretario nella definizione della linea del Partito. Se ne parlava da inizio anno: dopo la sconfitta nelle elezioni Regionali in Emilia Romagna il progetto ha subito un’accelerazione. È partita la creazione di Dipartimenti divisi per temi ed è stata avviata la nomina dei singoli responsabili. Un’operazione che si è conclusa a primavera.

Ora prende vita anche il nuovo organismo.

Chi c’è e chi no

Giancarlo Giorgetti © Imagoeconomica, Livio Anticoli

La nuova segreteria politica dalla Lega è composta da 32 nomi. La presiede Matteo Salvini. Ne fanno parte i vice segretari: Andrea Crippa, Giancarlo Giorgetti, Lorenzo Fontana. Componenti di diritto anche i Capigruppo al Senato Massimiliano Romeo, alla Camera Riccardo Molinari ed al Parlamento europeo Marco Campomenosi.

Dentro anche il Capo segreteria Andrea Paganella ed il responsabile della Comunicazione Luca Morisi cioè l’uomo che negli anni del Governo era a capo della bestia l’imponente macchina della propaganda leghista. Poi il segretario amministrativo Giulio Centemero e il capo di Lega giovani Luca Toccalini.

Entrano di diritto i Governatori leghisti delle Regioni: Massimiliano Fedriga (Friuli Venezia Giulia), Attilio Fontana (Lombardia), Luca Zaia (Veneto) e Donatella Tesei (Umbria).

C’è Roberto Calderoli (responsabile Organizzazione) e Alessandro Panza (responsabile Tesseramento).

I territoriali

Claudio Durigon. Foto © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Le recenti elezioni regionali hanno fatto capire alla Lega che ha la necessità di radicarsi sui territori se vuole ottenere consenso anche nelle votazioni che non siano nazionali. Così Matteo Salvini ha deciso di dare spazio ai sindaci ed agli uomini che rappresentano i territori più sensibili per la Lega.

È qui che ci si attendeva un riconoscimento per Nicola Ottaviani. Non tanto per Francesco Zicchieri che è in tandem con Claudio Durigon e pertanto ne basta uno per ritenere rappresenti entrambi. Ottaviani invece è l’unico sindaco di capoluogo per la Lega nel centro Italia. (Leggi qui La Lega a Nicola Ottaviani. È lui il nuovo Coordinatore).

Tra i locali hanno trovato spazio il sindaco di Chiuduno (Bergamo) Stefano Locatelli, il responsabile Enti locali affiancato dal pugliese Nuccio Altieri al Sud e dalla ex candidata governatrice della Toscana Susanna Ceccardi che si occuperà del centro Italia.

C’è anche Lucia Borgonzoni (responsabile del dipartimento Cultura), insieme al deputato Guido Guidesi. Il responsabile delle politiche in materia di Economia è Alberto Bagnai. Al papà di Quota 100 Claudio Durigon sono andate le Politiche per il Lavoro e la Previdenza. La Giustizia è di Giulia Bongiorno, mentre l’Università è materia di Aurelio Tommasetti.

Delusione sindaci, Ottaviani non c’è

Nicola Ottaviani. Foto © Stefano Strani

La delusione viene dall’elenco dei sindaci.

C’è Mario Conte sindaco di Treviso, Alessandro Canelli (sindaco di Novara), Alan Fabbri (sindaco di Ferrara), Ernesto Tedesco (sindaco di Civitavecchia), Michele Conti (sindaco di Pisa) e Fabio Cantarella che non è sindaco ma assessore del Comune di Catania.

Il segnale politico che se ne ricava è la conferma del peso specifico di Claudio Durigon nella scala politica della Lega: è tra i consiglieri più ascoltati da Salvini in materia di lavoro e di previdenza, potrebbe decidere di puntare alla presidenza della Regione Lazio per il dopo Zingaretti e nessuno potrebbe negarglielo.

Sarà lui a decidere chi si candiderà e chi no nella prossima tornata, nella quale ci sarà spazio per 350 parlamentari in meno.

Ci si attendeva qualcosa in più per Nicola Ottaviani. Perché è l’unico sindaco di Capoluogo nel Centro per la la Lega, si è messo in luce con una serie di iniziative politiche ed amministrative, ha avviato ia riorganizzazione sul territorio diventando coordinatore provinciale. Il posto in Segreteria sarebbe stata una conferma del valore raggiunto. Hanno preferito Civitavecchia.