Leodori e D’Amato: come il Covid-19 cambia la corsa per il dopo Zingaretti

La gestione di questa terribile emergenza avrà un peso anche sul piano politico. Prima in pole c’era Enrico Gasbarra, ma ora non è più così. E nel 2023 l’attuale Governatore può puntare a Palazzo Chigi.

Sembra trascorso un secolo, ma prima che scoppiasse l’emergenza del Coronavirus c’era chi agitava lo spettro delle elezioni anticipate anche alla Regione Lazio. Adesso è chiaro che si arriverà alla scadenza naturale, cioè nel 2023. Tanto tempo. Ma gli eventi di questi giorni cambiano lo scenario, creano un nuovo orizzonte nel centrosinistra. Che controbuirà a definire chi potrà candidarsi a prendere il posto di Nicola Zingaretti.

Due su tutti: il vicepresidente Daniele Leodori, che sta gestendo in maniera impeccabile una situazione aggravata dall’assenza di Nicola Zingaretti, ancora confinato in casa per via del contagio. Ha mostrato grandi competenza ed autorevolezza nel mediare tra le associazioni datoriali ed i sindacati per quanto riguarda gli orari di apertura e chiusura dei negozi e dei supermercati. Oltre che per le condizioni di sicurezza. Basta vedere come Daniele Leodori ha gestito il confronto con l’associazione della Sanità privata guidando il soccorso delle cliniche alla Sanità pubblica del Lazio. Basta vedere come ha risposto sulla vicenda della riapertura del Forlanini.

Alessio D’Amato con Nicola Zingaretti © Carlo Lannutti / Imagoeconomica

Stesso discorso per Alessio D’Amato, assessore regionale alla Sanità, capace di aprire 5 Covid Hospital dedicati in pochissimo tempo. A Roma. Non a Stoccolma o a Pechino. A Roma, con tutto quello che significano le procedure burocratiche e le pastoie politiche.

Prima dell’esplosione della pandemia da Coronavirus circolava moltissimo il nome di Enrico Gasbarra, che naturalmente resterà in campo. Su questo non ci sono dubbi. Ma la gestione di un’emergenza del genere è destinata sicuramente a lasciare il segno.

Un discorso a parte merita invece proprio Nicola Zingaretti. Si sta curando per il Covid-19. Lo sta facendo con calma, rassicurando e intervenendo spesso con dei messaggi che sono di sprone per la sua squadra ma anche per il Governo guidato da Giuseppe Conte.

A proposito di questo vanno dette due cose: il grado di fiducia di Conte sta salendo. E va ricordato sempre che il premier è stato blindato sempre da Nicola Zingaretti. Anche quando era sotto attacco da tutte le parti. Poi il Pd sale nei sondaggi.

Qui il merito di Nicola Zingaretti è duplice: intanto perché è il segretario nazionale. Ma anche per il fatto di essere rimasto presidente della Regione. L’immagine che il Lazio sta dando in questo periodo complicato è molto forte. Nel 2023 il candidato premier del centrosinistra potrebbe essere proprio Zingaretti a questo punto.