Leonardo pronta a decollare: Covid-19 non tocca i posti di lavoro. Si teme per l’indotto

Vertice tra azienda e sindacati. Leonardi Elicotteri si prepara alla ripartenza. I danno provocati da Covid-19. Confermati investimenti e posti di lavoro. Anche negli stabilimenti della provincia di Frosinone. Qualche timore per l'indotto. Dove ci sono mille addetti

Pronti al decollo. Mantenendo la stessa rotta e gli stessi passeggeri. Volando però ad una quota più bassa. La divisione elicotteri del colosso nazionale Leonardo SpA è pronto a ripartire dopo lo stop imposto dall’emergenza Covid-19 anche negli stabilimenti in provincia di Frosinone.

La pandemia ha lasciato segni profondi. Condizioneranno i bilanci: non solo quelli del 2020, le conseguenze ci saranno anche nei prossimi due anni. A dirlo è stata la riunione del Coordinamento Nazionale con azienda e sindacati intorno allo stesso tavolo: ha tracciato il punto sulla situazione industriale ed economica.

In prima linea

L’eterno AW109

I numeri dicono che la Divisione Elicotteri è rimasta in prima linea durante i giorni più critici dell’emergenza. Ha sostenuto il Paese garantendo il supporto a tutti gli elicotteri che attualmente stanno volando a sostegno della Protezione Civile e per il trasporto dei malati. Per loro, l’azienda ha reingegnerizzato parte della flotta di elicotteri in modo da consentire il trasporto in sicurezza dei malati

Il mercato ha risentito della pandemia: c’è stato il crollo del Civile di circa il 50%. Mai nella storia era stato registrato un calo così netto. Che ora si aggiunge all’aggravarsi della crisi del comparto Oil & Gas a causa della ulteriore discesa del prezzo del petrolio. Questo calo chiude ogni possibilità a breve di sviluppo per il mercato rappresentato dalle compagnie petrolifere: hanno bisogno costante di elicotteri, per raggiungere le piattaforme in mezzo al mare, portare gli ingegneri ed il personale specializzato, consegnare viveri e materiali. La situazione è talmente seria che si sono registrate difficoltà nella consegna dei prodotti finiti.

Investimenti confermati

Il convertiplano AW 609 Foto: Dmitry A. Mottl

L’azienda ha confermato tutti i programmi internazionali e tutti gli investimenti. Confermati i piani per il bimotore medio leggero AW609, pur registrando ritardi causati dall’attuale situazione epidemiologica. Confermati anche quelli per l’elicottero da combattimento AW249, l’erede del celebre mangusta.

Le prospettive migliori per gli stabilimenti italiani di Leonardo sono quelle legate ad uno sviluppo del prodotto Kopter che sarà destinato a rafforzare e rilanciare il segmento monomotore. Infatti, vedrà le produzioni consolidare i siti italiani.

Questo scenario caratterizzerà sia la seconda metà dell’anno 2020 ma soprattutto il futuro (2021/2022).

La pesante contrazione economica e le incertezze legate al coronavirus Covid-19 ha già determinato una rivisitazione del piano consegne. Nel 2020 era in programma un budget di 170 elicotteri: oggi si è ridotto tra i 135 ed i 125.

I posti di lavoro

L’elicottero da attacco AW 209

Leonardo ha assicurato che la contrazione non determinerà conseguenze sui posti di lavoro.

Come sarà possibile? Spiega Fabio Bernardini, Segretario Generale della FIM CISL di Frosinone: «I carichi di lavoro per l’anno 2020 garantiranno di operare nella riduzione delle “code bianche”» cioè aerei prodotti senza ancora avere un compratore. In pratica: priorità al prodotto commissionato che ha un compratore certo e sul quale poggiano le fondamenta dei bilanci. Per questo «non si vedranno problemi sulla continuità produttiva ed occupazionale. Anche per i somministrati: sono considerati dall’azienda parte integrante dell’organico». prosegue Fabio Bernardini.

L’attenzione ora si concentra sul 2021. Spiega il Segretario Cisl che «a fronte di un mercato stagnante, la sfida consisterà nel trovare il modo di recuperare il sotto assorbito, identificando le soluzioni migliori». Su questo punto il tavolo ha spiegato che al momento non è previsto un insourcing di attività. Cioè non si prevede il mantenimento di attività all’interno dell’azienda tramite la collaborazione di una società esterna che garantisca il necessario know-how. Ancora più semplice: non sono all’orizzonte esternalizzazioni che vengano svolte all’interno dell’azienda.

Questa previsione ottimistica, nonostante la sostanziale riduzione di consegne, è dovuta la fatto che negli anni precedenti Leonardo ha avuto la capacità e la competenza di conquistare dei mercati internazionali. Mercati che oltre alle vendite garantiscono gli interventi di assistenza al volo macchine e questo garantisce margini positivi di azione.

Paura per l’indotto

L’imprenditore Domenico Beccidelli (Centro Costruzioni) mentre consegna un’intera flotta all’Aeronautica Argentina

Non sono tutte rose e fiori. Una criticità è possibile. «Sono gli effetti sulle aziende dell’indottodice Fabio Bernanrdini – collegate a Leonardo. Oggi nella provincia di Frosinone danno lavoro ad oltre 1000 persone. Perché se è vero che una discesa del carico produttivo in Divisione Elicotteri può essere assorbita senza creare grosse criticità, nelle Aziende dell’indotto purtroppo le criticità ci saranno. Avranno sicuramente riflessi sui livelli occupazionali che andranno gestiti con intelligenza e prontezza».

Leonardo sta tenendo attivi i contatti con tutti i clienti per poter confermare anche gli ordini in corso e gli ordini che erano in procinto di firma. Dove possibile si stanno pianificando le manutenzioni straordinarie visto che molte flotte al momento sono a terra ed impossibilitate al volo per fermi produttivi.

Tutte queste azioni dovranno consentire all’Azienda di essere pronta quanto ci sarà la piena ripresa delle attività produttive. L’azienda tiene un occhio fisso sul settore delle piattaforme petrolifere e spera che ci sia una ripresa del Oil&Gas. Oltre al ripristino funzionale delle attività di volo delle flotte civili.

«Sarà purtroppo necessario che si realizzino convergenze e simultaneità di ripresa dei mercati mondiali se non vogliamo pagare eccessivamente, oltre agli aspetti di natura sanitaria, le ricadute che il COVID 19 avrà sul settore aeronautico nella nostra provincia» conclude il Segretario della Fim Cisl.