Benedetto Leone, l’assessore che demolì gli Dei Dirigenti

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Si narra che il faraone Thutmose III nel giorno della sua incoronazione, avvenuta in una data imprecisata del 1457 avanti Cristo, sia entrato nel Palazzo Reale di Tebe e come una furia abbia distrutto qualsiasi immagine raffigurasse la regina Hatshepsut, quinta sovrana della XVIII dinastia e seconda donna a detenere il titolo di faraone. Il suo fu uno dei primi episodi di furia iconoclasta.

Quasi 3500 anni più tardi, l’assessore comunale di Cassino Benedetto Leone, entrando nel suo ufficio, urlando come Thutmose III, si narra che si sia avventato contro l’elenco della potentissima casta dei Dirigenti comunali. E l’abbia dannata all’istante. Con un ordine di servizio, scritto su comune carta intestata ancorché su un faraonico papiro, ha annunciato l’azzeramento di tutte le posizioni dei dirigenti in servizio nel Comune di Cassino. Via anche quelli che occupano da sempre il loro incarico e conoscono ogni pratica, ogni fascicolo, ogni dettaglio. Tutti verranno riassegnati: in base alle competenze ed alle capacità. Chi ha lavorato bene tornerà nel suo ufficio, agli altri verrà trovato qualcosa da fare.

Cosa ha scatenato la collera di Benedetto Leone I L’Iconoclasta? L’azzeramento è stato deciso dopo avere scoperto che l’Ufficio Tributi ha spedito 7.340 lettere ad altrettanti utenti. Gli ha chiesto di pagare l’eccedenza dell’acqua per l’anno 2011. Tra una settimana non sarebbe stato più possibile pretendere quei soldi. Perché sarebbero trascorsi i 5 anni entro i quali il Comune doveva agire.

In alcuni casi pare che manchino addirittura le letture dei contatori. E come si fa? “Famo a occhio”. Cioè? “Facciamo la media delle eccedenze pagate negli anni precedenti”. In pratica: se per tre anni ti sei fatto il bagno tutti i giorni mattina, pomeriggio e sera, come una paperella, poi il quarto anno ti è venuta in uggia tutta quell’acqua e decidi di non aprire manco il rubinetto… beh devi pagare lo stesso, perché facciamo la media degli anni passati.

L’assessore Leone – narrano – non l’ha presa bene. Ha preteso una relazione dal dirigente. Vuole sapere perché quei soldi siano stati chiesti all’ultimo minuto, come è possibile che in questi anni non sia stato creato un database con tutte le utenze. E perché dal 2015 – data in cui è entrata la nuova società che gestisce il servizio – «non si è proceduto in tal senso».

La reazione dell’assessore è stata durissima. 1) Richiesta di chiarimenti scritta. 2) azzeramento dei dirigenti 3) Radicale trasformazione del servizio.

In pratica, il Comune si organizzerà per poter fare i pagamenti delle imposte attraverso il servizio MAV. Cioe? Il cittadino riceverà un bollettino con le sue generalità, l’importo da versare, la causale e la data di scadenza. Inoltre sui bollettini ci sarà un codice di 17 cifre che lo identifica in modo unico nell’atto del pagamento dell’imposta.

L’assessore – mentre riduceva in brandelli il papiro con il sacro elenco degli intoccabili Dirigenti Comunali – ha tuonato che «chi ha sbagliato pagherà». Un modo di dire? manco per niente. «Non è un errore politico ma amministrativo. Quindi, il dirigente che dovesse risultare responsabile verrà sanzionato. Non ho alcuna intenzione – annuncia l’assessore – di coprire gli eventuali errori del funzionario e la noncuranza degli uffici preposti».

Benedetto Leone I l’Iconoclasta passerà alla storia per avere demolito l’intoccabile casta degli intoccabili del Comune di Cassino. O per essere stato demolito da coloro che voleva demolire.

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