Leone resta solo sull’isola pedonale

Leone ricarica i giga ed evidenzia i paradossi: "Questa è la dimostrazione che quanto diceva Salera in merito alla Regione è falso". Il resto dell'opposizione pensa ad altro: Fardelli prova a prendersi la primogenitura per Montecassino Unesco

Alberto Simone

Il quarto potere logora chi lo ha dato per morto

L’opposizione ricarica la scheda per il traffico internet e dopo 24 ore rompe il silenzio sulla risposta data dalla Regione Lazio in merito all’esposto per i lavori in Corso della Repubblica a Cassino. A mettere mano allo smartphone è il consigliere comunale di opposizione Benedetto Leone, dopo aver letto l’articolo di Alessioporcu.it. «Divertente, debbo ammettere, la battuta sui giga terminati: c’è qualcuno simpatico all’interno dell’amministrazione comunale» esordisce Leone. (Leggi qui: La Regione ammette: i lavori al Corso sono regolari).

I puntini di Leone sulle i

Ma l’ironia è l’unica cosa che concede agli avversari. Poi entra nel merito, si fa serio, e mette qualche puntino sulle ì. Il primo riguarda il silenzio che gli viene rimproverato: “Non ci siamo espressi perché siamo abituati a leggere le carte e poi ad esprimerci. Sappiamo bene che questa maggioranza è abituata a restare in silenzio e votare sempre si senza documentarsi. Qui c’è nulla da gioire nella prima risposta della Regione Lazio, che sul punto 2 e punto 3 è molto chiara: ci sono delle irregolarità procedurali sull’autorizzazione paesaggistica mancante“. 

Quali irregolarità? Leone va ad evidenziare alcuni passaggi della missiva e mette in evidenza il secondo aspetto “Non è mai stata la sospensione dei lavori o il sequestro del cantiere la nostra battaglia, anzi. Noi siamo stati sempre preoccupati che le irregolarità riscontrate anche dalla Regione Lazio potessero portare ad un blocco dei lavori“.

Poi arriva il terzo punto, quello su cui maggiormente si concentra il consigliere: “Certo è quanto mai paradossale che se da una parte la Regione Lazio dichiara che “il rilascio dell’autorizzazione paesaggistica dopo l’allestimento del cantiere configura una violazione della procedura”, dall’altro non si prende alcun provvedimento”.

La Regione nel mirino

Benedetto Leone mette nel mirino la Regione Lazio alla quale lui e gli altri consiglieri di minoranza si erano rivolti per esporre le loro perplessità. “Sfido un privato cittadino a realizzare anche un pergolato senza autorizzazione paesaggistica e vedersi recapitare una semplice “ammonizione” da parte di qualsiasi autorità che nel considerarla irregolare non emette alcuna sanzione. Sarebbe un sogno per qualsiasi cittadino, peccato che questo accada solo per il Comune di Cassino e non per i comuni cittadini”.

Ma non è l’unico punto. “E ci sono ancora due aspetti da chiarire: l’assenza del titolo che dà abilità alla costruzione dell’opera e l’uso della sub delega autorizzativa della paesaggistica rilasciata dal Dirigente dell’area tecnica a se stesso, nonostante sia Dirigente, progettista dell’opera stessa e titolare della sub delega. Un’anomalia tutta nostra“.  

C’è poi il quarto ed ultimo punto, l’aspetto squisitamente politico, che non sfugge al consigliere di opposizione. Il Lazio è governato dal Centrodestra, Cassino è uno degli ultimi baluardi della Ciociaria targati Pd. “Qualche settimana fa – ricorda Leone – dopo la prima lettera di sospensione dei lavori, Salera gridò a presunte pressioni di colore politico sulla verifica della procedura. Oggi ha la dimostrazione che una Regione governata dal centrodestra non entra in campi di competenza della macchina amministrativa. Ora  attendiamo di vedere come si esprimerà sul parere paesaggistico che non può essere sanato come invece la mancanza del parere del Genio Civile, anche in questa opera mancante ma che può avvenire in sanatoria“.

Lo scippo tentato sull’Unesco

I sindaci di Cassino, Norcia e Subiaco

La maggioranza vince insomma una battaglia, ma Leone lascia intendere che non c’è nessuna resa, si continuerà a duellare. C’è un aspetto che a questo proposito va evidenziato: nessuno degli altri sei consiglieri che avevano firmato l’esposto ci ha messo la faccia insieme a lui. Leone è rimasto l’unico a duellare sull’isola pedonale.

Luca Fardelli, un altro dei consiglieri che aveva firmato l’esposto, ieri non si è minimamente concentrato sulla risposta arrivata dalla Regione. Piuttosto ha ricordato che in una lettera datata 21 febbraio 2023 inviata al sindaco, chiedeva di valutare l’ipotesi di candidare Montecassino come patrimonio Unesco anche in vista della ricorrenza dei 1.500 anni dalla fondazione che si celebreranno nel 2029. Rivendica dunque la primogenitura.

Ma il sindaco Enzo Salera non gliela concede: “Con gli altri sindaci coinvolti abbiamo creato una chat whatsapp per restare in contatto, il progetto è partito il 18 novembre 2021: un anno e tre mesi prima della lettera che mi è stata inviata da Luca Fardelli. Capisco che visto il grande successo il consigliere voleva prendersi qualche merito, ma purtroppo per lui non è così“.

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