L’eredità di Casaleggio che schiaccia i 5 Stelle di Conte

Il 12 aprile l’evento per ricordare il confondatore del Movimento. Ci saranno Beppe Grillo, Antonio Di Pietro e Alessandro Di Battista, parlerà Rocco Casalino. Ma soprattutto c’è attesa per le scelte di Davide Casaleggio. I pentastellati possono davvero fare a meno del profilo digitale e tecnologico della piattaforma Rousseau?

La quinta edizione di Sum, evento a cura dell’associazione intitolata a suo padre Gianroberto, sarà un modo per mettere in scena l’intreccio profondo tra la galassia dell’imprenditore milanese e il mondo grillino. Si svolgerà dal 12 aprile, il giorno del quinto anniversario della scomparsa di Casaleggio Senior, ovviamente tutto da remoto. Ogni giorno per tutta la settimana verranno divulgati video dedicati alle idee di Gianroberto raccogliendo testimonianze, ricordi e aneddoti raccolti da amici e persone che hanno trovato ispirazione nelle sue idee”. E’ quanto ha scritto Il Manifesto, delimitando il campo di quello che potrà essere un evento importante e forse decisivo per il futuro del Movimento Cinque Stelle.

L’eredità ingombrante

Gian Roberto Casaleggio (Foto Daniele Scudieri / Imagoeconomica)

Il punto politico è chiaro: i Cinque Stelle, soprattutto quelli di Giuseppe Conte, possono davvero liberarsi dell’identità politica di Casaleggio e perfino del profilo tecnologico e digitale che il cofondatore ha impresso al Movimento?

Ci saranno Beppe Grillo ma anche Antonio Di Pietro, il primo che ha sperimentato le novità tecnologiche di Gianroberto Casaleggio. Comparirà Alessandro Di Battista, che ha annunciato all’indomani della fiducia al governo Draghi la sua “disiscrizione” dal M5S ma che ha deciso di stare alla finestra e valutare se provare a rientrare per un secondo giro di mandato parlamentare.

Scrive Il Manifesto: “Parlerà Rocco Casalino, il portavoce di Giuseppe Conte che si sta reinsediando con la sua squadra, traslocando da Palazzo Chigi al vertice del M5S rigenerato dall’ex presidente del consiglio adesso diventato leader. E sarebbe prevista anche la presenza della sindaca di Roma Virginia Raggi, spina nel fianco dell’accordo del M5S con il Partito Democratico in vista delle prossime amministrative d’autunno, quelle che secondo il disegno definito da Conte con Enrico Letta dovranno misurare la potenza di fuoco dell’alleanza tra centrosinistra e grillini. E i pesi specifici dei contraenti l’accordo di maggioranza”.

Nulla con Rousseau

Davide Casaleggio davanti al manifesto di Rousseau

L’evento in memoria di Gianroberto Casaleggio formalmente non ha nulla a che fare con le attività che la piattaforma Rousseau prova a mettere in campo da mesi. Ma è impossibile non notare che proprio in occasione del 12 aprile Davide Casaleggio lanci la «Giornata nazionale della partecipazione e della cittadinanza digitale» al fine di «per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza della partecipazione attiva e dell’utilizzo del digitale per esercitare i propri diritti»”.

Non è un caso che i parlamentari del M5S che sottotraccia fanno pressione per il mantenimento del tetto dei due mandati e che hanno mantenuto una relazione con Casaleggio garantiscano: il rapporto tra M5S e Rousseau si rinsalderà, bisogna solo definire alcuni dettagli”.

Poco in comune

Probabilmente Beppe Grillo sta lavorando ad una soluzione che possa tenere tutti dentro e tutto legato. Ma bisognerà chiedersi davvero se i Cinque Stelle di Giuseppe Conte possano essere compatibili con quelli che aveva immaginato prima e costruito poi Gianroberto Casaleggio. Non per le alleanze con il Pd o con il centrosinistra e neppure per l’esperienza di Governo. Ma per il ruolo ch ei Cinque Stelle hanno assunto, che è quello di essere i garanti del sistema, visto che hanno fatto parte di ogni maggioranza di questa legislatura.

Poi c’è naturalmente il rapporto tra i gruppi parlamentari e Rousseau. Se quel rapporto si rompe, davvero qualcuno pensa che Davide Casaleggio possa consentire che la memoria del padre venga associata ad un Movimento Cinque Stelle che mette in discussione in legame ancestrale, quello cioè della piattaforma digitale intesa come principio di massima trasparenza e della logica dell’uno vale uno?

Poche mosse disponibili

Beppe Grillo (Foto: Paolo Cerroni / Imagoeconomica)

Beppe Grillo potrebbe anche provare a “legare” Giuseppe Conte con l’ala dura e pura del Movimento. Magari puntando proprio sull’eredità di valori lasciata da Gianroberto Casaleggio. Ma sarebbe un’operazione dal fiato corto. Emozionale e basta.

I Cinque Stelle di Conte non c’entrano nulla neppure con quelli di Luigi Di Maio e Vito Crimi. Figuriamoci con Roberto Casaleggio. Con l’impostazione di Conte ci saranno Ilaria Fontana e Loreto Marcelli. Il resto da  vedere. Anche per quel che riguarda Enrica Segneri e Luca Frusone.