L’esame di Buschini, sempre più socio alla pari con De Angelis

L’esame di maturità di Mauro Buschini va in scena nel palazzo Ducale di Atina. La commissione non fa sconti: o il candidato supera la prova e passa. Oppure vivrà per altri anni nell’ombra politica di Francesco De Angelis.

Il monumento vivente dell’ex sinistra ciociara è sempre stato una costante nella vita politica del giovane Buschini. Faceva parte dei triumviri che lo scelsero ancora ventitreenne per affidargli la segreteria provinciale di quello che era l’erede del Pci. Ne è stato la balia asciutta nei primi anni di segreteria, tutelandolo da trappole ed imboscate che avrebbero potuto uccidere nella culla il Segretario; lo ha consigliato con discrezione in ogni mossa chiave; ne ha guidato la crescita, spianandogli la strada. Fino a conquistare il soglio al consiglio regionale del Lazio e la presidenza della strategica Commissione Bilancio.

Un colosso che mette al riparo, consiglia, protegge, spiana. Ma arriva un momento in cui si deve camminare con le gambe proprie. E’ quello che sta accadendo adesso nella componente di De Angelis / Buschini. Mauro deve iniziare ad andare avanti da solo. Perché è giunto il tempo in cui deve essere Mauro ad aiutare Francesco. E’ Mauro a frequentare la Regione: è lui ad avere in mano le chiavi del consenso indispensabili per aprire le porte presso i sindaci ed i loro bacini di voti. Serviranno per la futura rielezione di Mauro. Serviranno per l’ultimo grande acuto politico di Francesco: che dal piccolo trono dell’Asi può mettere a segno strategie ed operazioni politiche. Ma l’artiglieria pesante è in mano a Mauro.

L’esame di maturità si è giocato in una settimana. Il primo, vero, duro attacco alla sua pretesa di essere l’uomo di Nicola Zingaretti in provincia di Frosinone lo ha sferrato il consigliere regionale e suo possibile prossimo avversario alle Regionali Marino Fardelli, sempre più nell’orbita Pd ma in area cattolica. Marino lancia il guanto di sfida annunciando che venerdì Nicola Zingaretti sarà alla sua convention. E nessuno aveva mai osato tanto. Il governatore finora veniva considerato ‘proprietà’ di De Angelis e (di conseguenza) Buschini.

La risposta di Buschini fa parte dei test d’esame. Le prove iniziano mercoledì 9. Mauro supera l’esame di strategia: in Regione scippa letteralmente 3,7 milioni di euro ai consiglieri delle province del nord che li consideravano già assegnati ai Comuni del loro collegio: sono i fondi per lo sviluppo delle aree interne. Buschini scende in campo con un’autorità che non aveva mai sfoderato prima: strilla davanti ad assessori e consiglieri, batte i pugni, minaccia, soprattutto dimostra che la Ciociaria sta ricevendo attenzioni insufficienti dalla Regione ed è arrivato il momento di dare risposte. Ottiene i fondi. giovedì 11 affronta l’esame di diplomazia: riesce a far capire a Nicola Zingaretti che è importante mandare segnali chiari sul fronte politico, ottiene così una visita immediata ad Atina per presentare ai sindaci quei 3,7 milioni ma soprattutto per dire che è Buschini il punto di riferimento sul territorio, capace di portarlo nel collegio in appena 24 ore. I giorni successivi li passa al telefono e mercoledì 16affronta il test dei grandi elettori: ad Atina Mauro Buschini porta 47 sindaci, più di mezza provincia di Frosinone, tra i presenti c’è Giuseppe Golini Petrarcone che finora non si è schierato con nessuna componente. Ma soprattutto in sala siedono Domenico Alfieri(sindaco di Paliano, candidato in pectore alla segreteria del Pd in quota Scalia, prima della ripresa del dialogo tre le due componenti); Germano Caperna (proconsole di Scalia a Veroli, braccio destro e ministro degli Esteri del sindaco Simone Cretaro), Caparrelli, cioè lo stato maggiore del senatore.

Soprattutto, per l’intera durata dell’esame, non si è mai visto Francesco De Angelis. E’ il vero segnale: Mauro Buschini non è più solo l’erede designato. E’ il socio al 50 per cento della componente. Senza più ombre a riparare né balie a proteggere. Cammina da solo. L’esame – almeno per ora – è superato.