I due nomi di Tajani per la Regione? Indizi su Letta e Roscioli

Conferme? Nemmeno a pensarlo. Ma ammissioni a mezza bocca, sorrisi che valgono più di una dichiarazione, frasi troncate appena pronunci i nomi… ce ne sono tante.

Chi sono i due imprenditori sui quali Antonio Tajani sta concentrando l’attenzione, in vista delle prossime elezioni regionali nel Lazio? (leggi qui ‘Forza Italia cerca il candidato tra i big di Unindustria))

 

IL VIAGGIO A FARI SPENTI

Dalla squadra del presidente del Parlamento Europeo, plenipotenziario di Silvio Berlusconi, nemmeno una parola filtra. Bocche cucite. Ma con garbo. Non è opportuno che escano – spiegano – per due motivi.

Il primo: si tratta di un’idea del presidente Tajani e per realizzarla occorre percorrere un lungo tragitto diplomatico, osservando tutte le tappe dell’ortodossa liturgia Confindustriale. In pratica: bisogna verificare la reazione dell’establishment, il suo livello di apprezzamento e la disponibilità all’appoggio totale al possibile candidato. Che nel momento in cui dovesse essere annunciato dovrà avere la certezza che tutta Unindustria lo sosterrà senza riserve.

Il secondo motivo per cui i nomi non devono uscire adesso fa parte del tragitto diplomatico di cui sopra. E cioè: i due attenzionati da Forza Italia per la sfida a Nicola Zingaretti, non sanno ancora di essere nell’agenda di Antonio Tajani e quindi di Silvio Berlusconi. Perché? Solo nel momento in cui la categoria dovesse esprimere apprezzamento convinto e compatto ad una loro discesa in politica, il presidente Tajani andrebbe a bussare alla loro porta chiedendogli un sacrificio. Per la Regione e per il Paese.

Seguendo questo percorso, significherebbe metterli di fronte al fatto compiuto. Come a dire: tutti sono d’accordo, sta solo a te accettare o rifiutare.

Nessuna conferma. Ma anche il modo di smentire (o di non smentire, troncando la discussione) è un indizio. E gli indizi raccolti in questi giorni da Alessioporcu.it portano a due nomi precisi. Stimatissimi entrambi, a pari merito nel giudizio di tutti.

 

I due NOMI ECCELLENTISSIMI

In ordine alfabetico, il primo dei due nomi sui quali si concentrano gli indizi è quello di Giampaolo Letta, 51 anni, vicepresidente e amministratore delegato di Medusa Film. È il numero 2 in ANICA (l’associazione che riunisce le industrie cinematografiche italiane ed il loro indotto), vice presidente della Fondazione Lazio per lo sviluppo dell’audiovisivo.

Antonio Tajani lo conosce bene perché ne frequenta da anni la famiglia. Il papà di Giampaolo è quel Gianni Letta che è stato l’eminenza azzurra di Silvio Berlusconi durante gli anni di Governo, ufficialmente sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, in realtà premier ombra.

Tra gli industriali il nome è circolato. Ottenendo un giudizio favorevole da tutti. L’unico limite è Giampaolo Letta stesso: non sembra intenzionato ad occuparsi di politica.

Il secondo nome, ma solo in ordine alfabetico, è quello di Giuseppe Roscioli. È il presidente di Federalberghi Roma e vice presidente vicario dell’organismo che su scala nazionale riunisce i più famosi albergatori; consigliere nazionale di Confcommercio.

Imprenditore di quarta generazione, ha la fama di essere uno diretto e senza timori reverenziali. Nei mesi scorsi non ha esitato a frustare la politica, di fronte alle cifre del Turismo nella Capitale: «Il Turismo è in crisi profonda perché la Capitale è abbandonata (…): a Roma ci sono buche, traffico, rifiuti e mancanza di sicurezza (…) la città è lasciata a sé stessa da 4 anni». È stato lui a denunciare l’abusivismo nella sua categoria: 5mila licenze e 18 inserzionisti ufficiali per i B&B a Roma.

A chi è stata chiesta un’opinione, ha dato risposte di stima incondizionata. Anche nel suo caso, come per Letta, molti sarebbero pronti a sostenerlo. Se decidesse di scendere in campo.

Ma al momento non si deve sapere. Perché c’è un percorso da seguire. E, soprattutto, le disponibilità degli interessati, che sono ancora da sondare.

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