“Caro Segretario, ti scrivo”. L’ultimo ponte della Lombardi verso Zinga

Zinga Lombardi

L’occasione è stata rappresentata da una richiesta di interlocuzione con il Governo sul tema della pari dignità genitoriale. In realtà in gioco ci sono anche le comunali di Roma e le prospettive della maggioranza giallorossa.

Apparentemente è solo una lettera, ma quando ci sono di mezzo Roberta Lombardi e Nicola Zingaretti non si tratta mai soltanto di questioni amministrative.

La richiesta è contenuta in una lettera al presidente della Regione Lazio, Zingaretti, a prima firma di Roberta Lombardi, capogruppo M5S in Regione Lazio, e cofirmata dai consiglieri regionali del Tavolo permanente “Scuola, Donne, Lavoro ed Emergenza Coronavirus” Loreto Marcelli (M5S), Marta Bonafoni (Lista Civica Zingaretti), Eleonora Mattia (Pd), Paolo Ciani (Demos).

Interlocuzione con il Governo

Roberta Lombardi
Roberta Lombardi © Paola Onofri, Imagoeconomica

Si legge nel testo: «Avviare un’interlocuzione con il Governo per ottenere una legge quadro nazionale che sostenga la promozione della parità genitoriale e retributiva tra i sessi e l’occupazione, l’imprenditoria femminile, nonché la valorizzazione delle competenze delle donne, favorendo una rete di servizi destinati al sostegno delle donne lavoratrici e per incentivare la parità genitoriale».

Non solo principio ma anche sostanza. Nella lettera vengono indicate richieste precise sulle quali riflettere. Tra le prime misure proposte: una premialità ulteriore a favore delle famiglie che decidono di lasciare a casa il marito / compagno per curare i figli; come previsto dall’ordine del giorno approvato qualche giorno fa nel Consiglio regionale del Lazio.

Bene anche i 20 milioni del Piano per l’Infanzia approvato dalla Giunta regionale a sostegno di asili nido e centri estivi «come sollecitato nel mio ordine del giorno approvato nel consiglio regionale straordinario sull’emergenza Covid lo scorso 20 maggio».

Dice la Lombardi: «Una notizia che dà un po’ di speranza, nel giorno in cui il rapporto Istat sui servizi educativi per l’infanzia in Italia ci dice che con una media nazionale del 24,7% abbiamo una dotazione ancora insufficiente, oltre che disomogenea sul territorio, rispetto all’obiettivo del 33% fissato per il 2010 dal Consiglio europeo di Barcellona del 2002 per sostenere la conciliazione della vita familiare e lavorativa e promuovere la maggiore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro».

Tutto normale se il momento politico non fosse particolarissimo. Intanto per le comunali di Roma. Con Virginia Raggi all’attacco di Nicola Zingaretti e con Roberta Lombardi che è stata la prima a dire no alla ricandidatura della sindaca. (leggi qui Lombardi dice no al Raggi bis e leggi anche qui Zingaretti: «Virginia bis? È una minaccia»).

Il contesto nazionale

Giuseppe Conte
Giuseppe Conte

Poi c’è il contesto nazionale. Zingaretti non ha blindato Giuseppe Conte perché crede fermamente nel Presidente del Consiglio. Lo ha fatto soltanto perché non ci sono alternative a questo Governo, ben sapendo che le elezioni anticipate vedrebbero il centrodestra largamente favorito.

Ma il segretario del Pd sa anche che in questo modo difficilmente questa maggioranza potrebbe reggere l’urto di una crisi economica che ormai sempre più indicatori dicono si stia per abbattere sul Paese. Al punto che La Stampa ha parlato di un’indiscrezione che vedrebbe Lorenzo Guerini (attuale ministro della Difesa) tra i papabili per il ruolo di premier. Se questa maggioranza non dovesse reggere e se i Cinque Stelle dovessero spaccarsi.

Roberta Lombardi nei Cinque Stelle conta sempre e comunque. Nella delicata partita per il ruolo di capo politico non ha chiuso ad Alessandro Di Battista ma neppure a Paola Taverna.

Ecco perché la lettera sulla parità di genere non è una semplice lettera.