L’Europa cancella il Natale. Ma poi ci ripensa

La Commissaria Ue all'uguaglianza ritira il cervellotico documento sulla corretta comunicazione in cui si oscuravano le radici cristiane del Vecchio Continente. Con dei paradossi assurdi. Il gruppo di Forza Italia aveva presentato un’interrogazione.

Alla fine è arrivata la retromarcia. La commissaria europea all’Uguaglianza Helena Dalli ha ritirato le linee guida sulla comunicazione inclusiva. Sono quelle che nelle ore scorse avevano innescato la polemica sull’uso da evitare della parola Natale. Ma anche di quei nomi che possono ricordare in modo particolare una religione.

La mia iniziativa di elaborare delle linee guida come documento interno per la Comunicazione del personale della Commissione aveva lo scopo di illustrare la diversità della cultura europea e mostrare la natura inclusiva della Commissione europea”.

David Sassoli nella sede del Parlamento Ue

Nei fatti, la burocrazia dell’Unione Europea ha dimostrato di essere peggiore di quella italiana. Nell’ipocrisia di un buonismo paradossale e assurdo sono state date indicazioni cervellotiche. Nella bozza della Commissaria all’Uguaglianza si raccomandava di far sparire  “Miss o Mrs” (signorine e signore) sostituite da un più generico “Ms”. E anche le festività non dovevano più essere riferite a connotazioni religiose, come il Natale, ma citate in maniera generica. Si suggeriva di dire, ad esempio, le “festività sono stressanti” e non più “il Natale è stressante”.

Lo scopo della Commissione è portare “ogni persona in Ue ad avere il diritto di essere trattato in maniera eguale senza riferimenti di genere, etnia, razza, religione, disabilità e orientamento sessuale” ha spiegato la commissaria europea all’Uguaglianza Helena Dalli.

Il no di Forza Italia

Gli eurodeputati di Forza Italia non sono d’accordo. “In un documento della Commissione Ue si invitano i dipendenti a non riferirsi espressamente al periodo natalizio e a non utilizzare solo nomi cristiani come “Maria o Giovanni”perché ritenuti lesivi delle diverse sensibilità religiose”. Così gli eurodeputati Antonio Tajani, Isabella Adinolfi, Andrea Caroppo, Salvatore De Meo, Herbert Dorfmann, Fulvio Martusciello, Aldo Patriciello, Luisa Regimenti, Massimiliano Salini e Lucia Vuolo in un’interrogazione scritta alla Commissione Ue. Nel documento si chiede: “La Commissione intende modificare queste linee guida, nel rispetto delle radici cristiane dell’Unione europea?”.

La risposta è arrivata a stretto giro. “La versione delle linee guida pubblicata non serve adeguatamente questo scopo. Non è un documento maturo e non soddisfa tutti gli standard di qualità della Commissione. Le linee guida richiedono chiaramente più lavoro. Ritiro quindi le linee guida e lavorerò ulteriormente su questo documento“, ha spiegato la Commissaria. 

Al netto del ritiro resta la posizione presa da Antonio Tajani, europarlamentare storico e numero due di Forza Italia. Ha difeso le radici cristiane dell’Europa. Non solo sul piano religioso ma anche culturale e sociale. Qualcuno può negare che senza l’azione dei monaco benedettini semplicemente l’Europa non ci sarebbe?

Il numero due di Forza Italia ha deciso di provare a mettere in evidenza un’assurdità sotto tutti i punti di vista. Stupisce il silenzio di tutti gli altri.