L’illusione spezzata guardando Latina da un campo

Senza Ricevuta di Ritorno. La ‘Raccomandata’ del direttore su un fatto del giorno. L'illusione di un Paese sicuro e nel cuore della Civiltà. Che invece si basa sullo sfruttamento degli schiavi

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

Vista da lontano, l’Italia appare un posto nel quale è belle vivere: dove scappare per trovare rifugio. Guardatela da un planisfero: se ne sta dentro al Mediterraneo come un bimbo nel grembo della mamma, circondata dall’Africa e dall’Europa che lasciano appena un’insenatura all’altezza di Gibilterra. Sei chilometri o poco più: un nulla più stretto della serratura in cui infiliamo la chiave per entrare in casa.

Il caldo temperato del Maghreb a sud, il freddo non glaciale delle Alpi a nord. Visto da uno dei villaggi nell’entroterra dell’India deve sembrare una striscia di paradiso in terra: soprattutto se stai al confine con il Bangladesh. Lì ci sono i monsoni, durano un’intera stagione, sono capaci di cancellare il panorama in pochi giorni: pensate, ci sono ponti che collegano il nulla, perché una settimana di monsoni è capace di deviare il corso dei fiumi.

Sarà forse per questo che molti, nel mondo, sono disposti a risparmiare una vita intera, sacrificando un’intera famiglia, per mettere da parte i soldi con cui puntare tutto su uno, in genere il più giovane del gruppo, pagandogli il biglietto e per provare a trasferirsi in Italia. A costo di infilarsi nella stiva di un aereo, nel vano carrello di Boeing, nel carico di una nave.

L’illusione spezzata

Chi è fortunato arriva. E magari nemmeno capita nelle grinfie degli sfruttatori di braccia che stanno al Sud. O di quelli che non amano gli immigrati e che stanno al Nord.

Latina deve essere un bel posto, con il suo clima temperato, la sua pianura, i suoi campi. Deve essere un posto tranquillo: sta a due passi da Roma, lì dove nacque la civiltà, figlia di un popolo che riuscì ad unificare con la sua Cultura quasi tutto il mondo conosciuto alla sua epoca.

Chissà se al momento di puntare su quel numero, in India immaginavano che una volta arrivati, sarebbero finiti a fare i braccianti, impasticcati dai nuovi negrieri per non fargli avvertire la stanchezza e farli lavorare di più. (Leggi qui)

I sogni, talvolta, sono illusioni: dipende da chi sono quelli con cui li condividi. 

Senza Ricevuta di Ritorno.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright