In settimana al Comune capoluogo si chiude la lunga stagione del risanamento dei conti. Sarà l’assessore al bilancio Riccardo Mastrangeli (ora candidato a sindaco) a illustrare il cammino effettuato in Consiglio. Ma gli avversari politici non gli concederanno alcun riconoscimento, come è successo in passato a parti invertite
Giovedì il consiglio comunale di Frosinone approverà il bilancio di previsione ma anche le delibere che concluderanno una fase amministrativa lunghissima, iniziata dieci anni fa: il risanamento del deficit da 50 milioni di euro dei conti dell’ente.
Sarà l’assessore Riccardo Mastrangeli, nel frattempo candidato sindaco, a ripercorrere il cammino. Sarà questo il cardine dell’intera campagna elettorale di un centrodestra che vuole il tris nel capoluogo.
Dal risanamento alla rivoluzione
Mastrangeli sta già illustrando il programma del futuro e ha parlato dei prossimi dieci anni, facendo capire che è certo non soltanto della vittoria a giugno ma pure della conferma del 2027. Frosinone è cambiata moltissimo e adesso si prepara ad una fase diversa: da quella del risanamento a quella della trasformazione urbanistica.
Il progetto di riqualificazione dell’area ex Permaflex permetterà quei cambiamenti necessari nella viabilità, specialmente lungo la Monti Lepini. Quindi ci sono le tante opere di riqualificazione di vari quartieri della città: dalla stazione al centro storico.
Il capoluogo ha assoluto bisogno di recuperare residenti e questa è una priorità per tutti gli schieramenti. Probabilmente si tratta di una sfida amministrativa difficilissima e complessa.
Le briglie ai conti
Intanto però giovedì si chiude il lunghissimo periodo che ha portato all’azzeramento del deficit. Sarebbe un errore ignorare questo traguardo, anche da parte di quelli che si apprestano a competere con Riccardo Mastrangeli e con il centrodestra.
La bontà del dato è certificata dalla Corte dei Conti che ha vigilato, trimestre per trimestre, sull’applicazione del piano di rientro; la scelta politica era inevitabile, l’unica alternativa era il dissesto: via percorsa invece da Cassino. Quell’azzeramento potrà essere argomento di confronto politico tra i candidati alle prossime Comunali, sottovalutarlo rischia di essere un errore strategico. Perché senza i conti a posto non si va da nessuna parte. Se la strada scelta da Ottaviani e Mastrangeli potesse essere un’altra è un tema.
Un esempio pratico: nel futuro bisognerà anche mettere mano ad un potenziamento del personale del Comune, ridotto all’osso. Cassino ha scelto un percorso di rientro diverso da Frosinone ma è già al terzo concorso per l’assunzione di nuovo personale. Ma la città martire non può vantare né la progettualità né i cantieri che può esibire oggi Frosinone.
Tanta politica poca amministrazione
In questo inizio di campagna elettorale non si vedono segnali di riconoscimento del lavoro svolto dall’Amministrazione. Ci si prepara come al solito ad uno scontro politico ed elettorale totale, su ogni argomento: dalle scuole alle manutenzioni, dalle politiche giovani ai servizi sociali.
In passato il centrodestra non ha mai riconosciuto opere come la Villa Comunale o interventi come la metanizzazione delle periferie, portate a termine dalla giunta Marzi. Oggi il centrosinistra non riconosce realtà come il nuovo stadio, il Parco Matusa o la nova sede del Comune.
C’è sempre una delegittimazione totale e reciproca, che però non fa crescere la città.