Lavoro, l’incubo dei ‘somministrati’

Chi sono, quanti sono, dove lavorano. I lavoratori somministrati in provincia di Frosinone. Tanti. E con quali prospettive?

Emiliano Papillo

Ipsa sua melior fama

La loro storia è venuta alla luce nei giorni scorsi: quando le Poste hanno chiuso il rapporto di lavoro con circa 400 dei suoi autisti e portalettere. Erano tutti ‘somministrati‘: cioè assunti da un’agenzia e ‘affittati‘ a loro. A febbraio si troveranno in una situazione simile altri 88 ‘somministrati‘ al Porto di Genova. Briciole rispetto ai numeri complessivi: nei giorni scorsi Il Sole 24 Ore ha fornito una serie di cifre. Dicono con chiarezza che la ripresa passa attraverso i somministrati: in un anno in 93mila sono stati assunti con questo tipo di contratto, a novembre 2021 in Italia erano poco più di 525mila.

Ma cosa’è un contratto di somminsitrazione? I protagonisti sono 3: l’azienda che ha bisogno di manodopera (utilizzatore), l’agenzia che mette a disposizione la manodopera (somministratore), la manodopera che va a lavorare (i lavoratori somministrati). Le agenzie selezionano il personale e lo registrano in base alle sue capacità, una volta ricevuta la richiesta di manodopera individuano chi mandare. Il lavoratore è dipendente dell’agenzia ma va a lavorare dall’utilizzatore.

Il contratto di somministrazione viene stipulato tra l’agenzia e l’azienda che ha bisogno di manodopera; i lavoratori hanno un contratto di lavoro con l’agenzia e può essere a tempo determinato ma anche a tempo indeterminato. 

I somministrati nel Lazio

(Foto: ELEVATE / PEXELS)

Ma quanti sono i somministrati in tutto il Lazio e quanto è diffuso il loro impiego? I numeri sono quelli dell’Osservatorio Ebitemp e sono aggiornati al II trimestre del 2021. Dicono che i lavoratori assunti in somministrazione nel Lazio quasi 30mila di cui oltre 4mila in Ciociaria.

Ma chi sono, quali caratteristiche hanno e dove vengono impiegati? Lo spiegano i responsabili della Felsa Cisl del Lazio e di Frosinone: Paolo Di Gerio e Stefano Tomaselli. “Innanzitutto – spiega Stefano Tomaselli – va detto che nel nostro territorio tanti giovani hanno mosso i primi passi nel mondo del lavoro proprio attraverso questa forma contrattuale. Nel tempo per alcuni ha creato anche condizioni di stabilità con la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato”.

C’è diffidenza. Molti lavoratori dubitano dei contratti di somministrazione. “Colpa della disinformazione. Non sanno che il contratto di somministrazione è una forma contrattuale disciplinata e tutelata non solo da Contratti di categoria nazionali ma anche dai Contratti delle impresa utilizzatrici”. Altra convinzione sbagliata: si pensa che i contratti di somministrazione siano un pretesto delle aziende per risparmiare. “La parità di trattamento retributivo – spiega sempre Stefano Tomaselli – è un diritto di ogni lavoratore somministrato. Ciò vuole dire che se un lavoratore è assunto da un ‘agenzia e svolge il medesimo lavoro di un lavoratore diretto ha il diritto a ricevere lo stesso trattamento economico“. 

Chi sono i somministrati

Foto © Gaetano Lo Porto / Imagoeconomica

In Ciociaria i lavoratori con contratto di somministrazione sono in larga maggioranza uomini di età compresa tra i 25 ed i 39 anni. Le donne sono spesso contrattualizzate nel settore terziario.

Con il lockdown e lo stop alla produzione, i contratti di somministrazione hanno subito una battuta d’arresto. “Ma nel 2021 – evidenzia la Cisl – con la seppur lenta ripresa c’è stato un forte utilizzo soprattutto nei settori dell’edilizia. Qui ha contribuito molto il super bonus 110%. Un boom di assunzioni è nel settore farmaceutico, in particolare nel distretto nord della provincia di Frosinone. Un’altra massiccia ondata riguarda la logistica con l’arrivo di Amazon a Colleferro”.

I contratti seguono di pari passo l’andamento dello sviluppo industriale. Se edilizia, logistica e farmaceutico hanno portato alle assunzioni, il collasso dell’Automotive ha portato dati negativi nel comparto Metalmeccanico. Nell’area del Cassinate molti lavoratori somministrati nelle imprese dell’indotto Stellantis non sono stati prorogati.

In alcuni casi come Felsa Cisl siamo stati costretti a gestire procedure art. 25 come da Contratto della somministrazione e anche molte richieste di cassa integrazione. L’automotive è un settore produttivo, fondamentale e trainante la 
nostra economia locale, che ha sempre garantito buoni livelli occupazionali ma negli ultimi due anni invece la situazione è precipitata nell’area del cassinate con tanti lavoratori somministrati che hanno fatto ricorso alla Naspi e grazie alla bilateralità di settore hanno potuto beneficiare anche della Sar
”.

Innanzitutto la formazione

Foto: Janno Nivergall / Pixabay

Se ci sono gli stessi diritti c’è anche la stessa necessità di sicurezza. E di formazione. È un tasto sul quale il sindacato sta concentrando da anni la sua attività.

Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro – analizza Stefano Tomaselli – in Italia e anche purtroppo nella nostra provincia ci sono stati troppo a lungo sottovalutati. La scorsa estate, in un infortunio ha perso la vita anche un giovane lavoratore somministrato.”  

Casi come quelli delle Poste o del Porto di Genova? Il sindacato sta cercando di
facilitare e costruire percorsi di trasformazione dei contratti “in modo da garantire la continuità occupazionale , combattere il turn-over , migliorare la qualità occupazionale”.

Tutte tematiche che nei prossimi mesi sfoceranno nella costruzione della 
piattaforma contrattuale del nuovo Contratto
della somministrazione.

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