L’incubo di Buschini: Isabelita non lascia ma raddoppia

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

L’incubo di Mauro Buschini rischia di materializzarsi nel modo peggiore: lungo un corridoio dell’ospedale di Alatri, con il Codice in una mano e le forbici nell’altra. Nella tasca della giacca – sempre elegante ma sobria – un foglio di carta intestata ‘Regione Lazio – Assessorato alla Sanità‘: una pagina con su scritto ‘Decreto di Nomina‘.

Quell’incubo ha l’aspetto assorto, silenzioso, efficiente che ricorda tantissimo il genio della finanza Enrico Cuccia fondatore della moderna Mediobanca, il fu salotto buono della finanza italiana. Camminano allo stesso modo, sono taciturni alla stessa maniera, entrambi sempre immersi nei pensieri e meditabondi. L’unica differenza è che uno era minuto e l’altro è alto come un cestista a termine carriera. Un incubo che risponde al nome di Mario Piccoli Mazzini.

Chi è il professor Mario Piccoli Mazzini e perché rischia di diventare il maggiore tormento del seppur potente presidente della Commissione Bilancio della Regione Lazio?

E’ l’attuale Direttore Amministrativo della Asl di Frosinone. Scelto personalmente da Isabelita Mastrobuono che lo volle a Frosinone ad ogni costo per blindare e presidiare la esangue cassaforte aziendale. Chiamato – tra i corridoi e mai in sua presenza – ‘il Toscano’ per via dei suoli natali lucchesi, è avvolto da un’aura di leggenda: si narra che conosca tutte le circolari, ogni decreto e qualsiasi legge in materia di finanza aziendale e che mai nessuno sia riuscito a coglierlo impreparato. Viene descritto ‘sparagnino‘ ed ‘a ridosso della sana taccagneria‘, qualcuno giura che prima di consegnare le penne nuove pretenda di vedere indietro quelle con il pennino esaurito.

Perché mai dovrebbe generare sogni tormentati, un funzionario tanto riservato e addirittura sul piede di partenza insieme ad Isabelita che ormai è ben avviata verso il nuovo regno dorato dello Spallanzani?

Perché lui non prende il treno per Roma ma resta in Ciociaria. Ma soprattutto perché il Consiglio regionale del Lazio ha bloccato il Risiko dei manager Asl avviato da Nicola Zingaretti (leggi qui il precedente) e quindi anche la nomina del nuovo Direttore Generale di Frosinone designato ad accomodarsi nel trono di spine lasciato dalla Mastrobuono. E quindi? La Legge dice che in caso di ‘sede vacante‘ il posto viene occupato dal più anziano tra il Direttore Sanitario ed il Direttore Amministrativo. In questo caso, l’età anagrafica indica il nome di Mario Piccoli Mazzini. In automatico. Non ci sarebbe nemmeno bisogno della nomina.

Se così fosse si materializzerebbe una situazione da paradosso. E cioè Isabelita se ne va a Roma ma governa su due regni: lo Spallanzani direttamente e Frosinone affidata al suo ex viceré e ministro delle Finanze investito di pieni poteri.

Sarebbe il peggiore incubo politico. Perché Isabella Mastrobuono almeno fingeva di ascoltare i politici locali. E poi faceva come le garbava. Mario Piccoli Mazzini si suppone che sia sordo o comunque non ci senta se gli si parla di soldi. Tanto che è lungo l’elenco delle volte in cui la direttrice generale ha dovuto faticare per convincerlo ad aprire i cordoni della borsa.

In proposito chiedere informazioni ai sindacati. Pare che che dopo una lunga trattativa sul contratto sia stato quasi necessario passare in Radiologia per verificare le condizioni del costato del professor Piccoli Mazzini, per via delle continue gomitate che la manager gli assestava sottobanco nel tentativo di tenere buono lui ma soprattutto le sue forbici.

Se la politica locale non saprà ottenere da Nicola Zingaretti un manager con capacità di dialogo politico, Mario Piccoli Mazzini salirà sul trono che fu di Isabelita e regnerà con il suo Credo: Codice e Calcolatrice. Niente sgarri. Inimmaginabili gli strappi alla regola.

L’incubo peggiore per un Mauro Buschini che va incontro alle elezioni.

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