Il doppio fronte di Forza Italia contro l’asse Lega – FdI

La Lega conta un solo sindaco e altrettanto FdI: Forza Italia ne ha ventidue. Come risponderà Piacentini all'offensiva di Zicchieri e Ruspandini per la presidenza della Provincia. La vera conta del 31 ottobre. E la partita di Fiuggi per Antonio Tajani

Forza Italia prepara i sacchi di sabbia ed il filo spinato. Ma anche i cannoni a lunga gittata per centrare il campo avversario. L’operazione studiata da Lega e Fratelli d’Italia per lanciare il sindaco di Ceccano Roberto Caligiore come candidato presidente della Provincia isolando gli azzurri alle elezioni del 31 ottobre, non sarà indolore. (leggi qui Partirà da Ceccano l’assalto a Pompeo. E pure ad Abbruzzese)

Il Coordinatore Provinciale Adriano Piacentini ed il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ne hanno parlato a lungo al telefono. Poi Piacentini ha sentito il vice responsabile nazionale degli Enti Locali del Partito, Mario Abbruzzese.

 

La risposta ufficiale

Nei prossimi giorni ci sarà un tavolo del Centrodestra nel quale confrontarsi. A quella riunione, Adriano Piacentini porterà un elemento: Fratelli d’Italia esprime un solo sindaco in tutta la provincia di Frosinone ed è Roberto Caligiore. La Lega ha un solo sindaco ed è Filippo Capogna in scadenza ad Arnara e non candidabile. Invece Forza Italia può contare su 22 sindaci. Sulla base di questi numeri come si può pretendere di avere la precedenza?

Ma Forza Italia non vuole creare alibi per scontri né rotture. Quindi porrà sul tavolo anche un altro elemento: come si a a dire no a chi ha la legittima aspirazione a candidarsi?

La soluzione che verrà prospettata al tavolo del centrodestra potrebbe essere quella delle primarie. Che legittimerebbero a pieno titolo il vincitore.

Il messaggio ufficiale, a tutti i livelli di Forza Italia, sarà lo stesso: da Abbruzzese a Ottaviani a Piacentini. E sarà: rimanere uniti.

 

La realtà dei fatti

La realtà dei fatti è un’altra, tanto a livello nazionale quanto su quello locale: la Lega vuole la leadership nel centrodestra e per raggiungerla conta sulla stampella di Fratelli d’Italia. Forza Italia non intende arretrare di un millimetro.

Ora arriva il momento della vera conta. Le elezioni del 31 ottobre per scegliere il presidente della Provincia non serviranno solo a ‘pesare’ Lega e FdI da una parte, Forza Italia dall’altra, il centrosinistra dall’altra ancora. Ma serviranno soprattutto a mettere alla prova la capacità dei pretendenti al ruolo di leader: Massimo Ruspandini (FdI), Francesco Zicchieri (Lega), Adriano Piacentini (Forza Italia).

La vera stoffa del leader si misurerà sulla capacità di tenere unito tutto il centrodestra. Cosa che a Mario Abbruzzese, va riconosciuto, è sempre riuscita: fosse con lo spago, fosse con lo scotch o con le promesse impossibili. Ma sempre ha tenuto insieme i pezzi del centrodestra in occasione delle elezioni.

La mossa di Zicchieri e Ruspandini va nella direzione di tenere unita la coalizione? O va nella direzione dettata da Salvini: prendere le redini e comandare tutto?

 

La partita di Tajani

Un ruolo importante lo avrà Antonio Tajani. La strategia della pacificazione in periodo elettorale è una sua specialità. L’ha esercitata in situazioni ben più complesse di quella attuale: è riuscito a tenere a bada Abbruzzese, Ottaviani e Antonello Iannarilli facendoli correre nello stesso recinto.

Questa volta? Tenere il gioco o resistere alla Lega? Toccherà ad Antonio Tajani, erede pro tempore di Silvio Berlusconi, dettare la linea nazionale e locale.

La convention annuale di Fuggi quest’anno avrà un ruolo diverso da sempre. Sarà una tappa strategica nel futuro di Forza Italia e del vice presidente di Forza Italia. Perché questa volta Tajani non è più solo la proiezione europea di Berlusconi: oggi è l’erede designato.

Fiuggi allora sarà il vero congresso di Forza Italia. Senza una conta delle tessere. Ma nella conta di quanti condivideranno ed accetteranno la linea politica dettata da Tajani.

Se tutte le anime, tutte le le sensibilità di FI si allineeranno, sarà la consacrazione di Tajani. E se Forza Italia ripartirà lo farà da Fiuggi.

Se non ripartirà, se non ci sarà unità, potrebbe essere un brutto colpo a vuoto.