L’inevitabile incrocio di destini politici tra Zingaretti e Conte

Il Giornale di Augusto Minzolini rilancia l’ipotesi delle candidature nel collegio suppletivo di Roma se Gualtieri diventerà sindaco. Ma in realtà è complicato pensare ad un’interruzione anticipata della legislatura della Regione Lazio. Più probabile che Zingaretti voglia ritagliarsi un ruolo decisivo. Perfino nei confronti di Enrico Letta. I retroscena

L’ipotesi circola da giorni, ma francamente non si capisce per quale motivo Nicola Zingaretti dovrebbe lasciare anzitempo la presidenza della Regione Lazio (manca un anno e mezzo al termine della legislatura). E non si capisce nemmeno perché Giuseppe Conte dovrebbe rischiare una figuraccia dopo il possibile arretramento dei Cinque Stelle alle amministrative.

Ma la fonte che rilancia l’opzione è autorevolissima: Il Giornale, diretto da Augusto Minzolini. Scrive il foglio fondato da Indro Montanelli: “Nello specifico c’è un’ipotesi che sta circolando con insistenza tra le bocche di alcuni attivisti locali: se Roberto Gualtieri sarà il prossimo sindaco di Roma, lascerebbe il suo posto da deputato e sarebbero necessarie le Suppletive per sostituirlo nel collegio uninominale di Roma 1. Ed è proprio qui che si apre un grande interrogativo: chi potrebbe essere il suo successore? Su tutti si fanno due nomi: da una parte quello di Conte; dall’altro quello di Nicola Zingaretti. Va ricordato però che il presidente del M5S ha più volte smentito la possibilità di correre per entrare in Parlamento: “In questo momento il mio obiettivo è riossigenare il Movimento. Ho già rifiutato di correre alle Suppletive di Primavalle per questo”.

Giuseppe Conte e Nicola Zingaretti

Invece l’ex segretario del Partito Democratico, scrive Marco Antonellis su Italia Oggi, ci starebbe facendo più di un pensierino. La vittoria sarebbe praticamente assicurata per il centrosinistra: il Pd in quel collegio è storicamente fortissimo. Ma allora perché i dem dovrebbero stendere il tappeto rosso a Conte?

Chissà, magari potrebbe risultare fondamentale il sostegno dei grillini a Gualtieri in caso di ballottaggio con Enrico Michetti del centrodestra. Dunque si prospetta uno “scontro” giallorosso Conte-Zinga per vedere chi potrebbe essere eletto nel prestigioso collegio del centro di Roma. Sempre se Gualtieri verrà eletto sindaco”.

L’unico incrocio possibile

Ora, sulle future strategie di Nicola Zingaretti si scriverà sicuramente moltissimo. Una vittoria a Roma del Pd rilancerebbe la figura dell’ex segretario. Enrico Letta non potrebbe ignorare la situazione. Ma a parte il fatto che Zingaretti ha dimostrato con i fatti che intende onorare il mandato ricevuto dai cittadini, per quale motivo dovrebbe accettare adesso di diventare deputato semplice?

Nicola Zingaretti con Roberta Lombardi e Valentina Corrado (Foto: Livio Anticoli / Imagoeconomica)

Una volta che il Parlamento avrà eletto il nuovo presidente della Repubblica, alla fine della legislatura mancherà un anno e si tratterà soprattutto di arrivare alla scadenza. Se poi ci saranno elezioni anticipate, avrebbe meno senso ancora candidarsi oggi. Perché a quel punto, considerando proprio i tempi, alla Regione Lazio si potrebbe arrivare praticamente alla scadenza naturale. Per quel che riguarda Giuseppe Conte, invece, uno sbocco parlamentare sarebbe importante per provare a rafforzare la leadership nei Cinque Stelle. Ma è evidente che per essere eletto in quel collegio avrebbe bisogno dei voti del Pd. Ergo, al ballottaggio dovrà avere il coraggio di schierare i Cinque Stelle “contro” la Raggi. (Leggi qui L’alleanza Pd-5 Stelle e la profezia di Astorre).

L’intesa tra Pd e pentastellati è l’unico orizzonte possibile anche nella prospettiva nazionale. E se c’è un pioniere, quello è Nicola Zingaretti. Per questo motivo, comunque vadano le cose, tutti dovranno fare i conti con lui. Da Giuseppe Conte a Enrico Letta.

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