L’inevitabile resa dei conti del Pd con gli alleati

La soluzione di Bruno Astorre è l’unica possibile: Campo largo e primarie con chi ci sta. In modo che il Partito Democratico possa capire una volta per tutte con quali forze interloquire e con quali no.

Non è vero che il Pd è spaccato soltanto a Frosinone. In questi anni il Partito Democratico si è spaccato alla Provincia (Antonio Pompeo contro Enrico Pittiglio), a Veroli, a Cassino, a Sora, a Ceccano. Ovunque. In alcuni casi è riuscito lo stesso a vincere, in altri no. Adesso nel capoluogo si stanno esasperando motivi di rottura che in altri tempi non ci sarebbero stati. Motivi di rottura anche nei rapporti con gli alleati: il Psi, Articolo Uno, Sinistra Italiana,  Possibile. Ma anche Azione e Italia Viva. (Leggi qui Il Pd va alle Primarie all’unanimità e lancia due messaggi).

Il segretario regionale  Bruno Astorre ha contenuto i danni, riuscendo anche ad indicare una via di uscita, in perfetta linea con le indicazioni regionali di Nicola Zingaretti: Campo largo e primarie. Toccherà ancora una volta al segretario regionale Luca Fantini provare a mettere insieme i cocci, ma nemmeno lui si fa tante illusioni.

La via di Astorre

Luca Fantini durante l’assemblea

Forse però è arrivato il momento di andare fino in fondo anche con gli alleati, oltre che al proprio interno. La strada indicata da Astorre non è solo un espediente formale. Frosinone è un capoluogo dove il centrosinistra perde da dieci anni. Non si può pensare di andare uniti alle regionali o perfino alle politiche e poi spaccare a Frosinone. Perfino le rotture a questo punto dovranno essere definitive.

Le primarie danno la possibilità a tutti di partecipare e organizzarsi. Se Socialisti e altri Partiti di sinistra vogliono andare per conto proprio, il Pd deve accettarlo. Ma al tempo stesso deve segnare una riga. Non ha senso continuare a fare finta di niente e andare incontro ad una sconfitta annunciata al cospetto di un centrodestra che invece è sempre capace di ritrovarsi nei momenti decisivi. (Leggi qui La rinuncia di Fratelli d’Italia: “Appoggiamo Mastrangeli”).

All’interno del Pd ci sono posizioni diverse, ma anche in questo caso bisognerebbe trovare una linea che tutti poi difendono. Una terza sconfitta consecutiva nel capoluogo sarebbe pesantissima. Però non ci sono tanti spazi per poter cercare di fare una cosa diversa. Il Partito Democratico resta comunque il perno del centrosinistra e non può restare eternamente nelle retrovie.

L’unica soluzione possibile

Bruno Astorre (Foto Paola Onofri / Imagoeconomica)

La battaglia di Frosinone va comunque combattuta e alla fine la soluzione prospettata da Bruno Astorre è la migliore possibile: chi non vuol e fare le primarie e partecipare al Campo Largo è libero di farlo. Assumendosene le responsabilità ad ogni livello.

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