L’insostenibile letargo della politica ciociara

Rinviate le amministrative, ognuno è tornato nel proprio orticello. Il centrodestra continua a non riunirsi: la Lega rimodula gli assetti interni, i Fratelli d’Italia sono fermi e in Forza Italia continua lo “scannamento”. Nel Partito Democratico le correnti proseguono la “guerra”. Nei Cinque Stelle nessuno vuole farsi notare.

Non siamo in campagna elettorale. Le amministrative che si sarebbero dovute tenere tra poco più di un mese sono state spostate in autunno. Causa Covid. E tutta la politica locale ha tirato un grosso sospiro di sollievo. L’obiettivo era rimandare scelte difficili da prendere. Ottenuto il risultato, ognuno è tornato nel proprio orticello. Evitando di utilizzare il maggiore tempo a disposizione per provare a dare una scossa vera. Vediamo cosa sta succedendo.

Il letargo del centrodestra

I vertici della Lega

Nel centrodestra l’importante è non riunirsi mai sul serio come coalizione. Eppure ad Alatri e Sora ce ne sarebbe  bisogno. Ma è meglio concentrarsi al proprio interno. Nella Lega è stata fatta una delle più elefantiache operazioni di nomina della segreteria provinciale. Tutti dentro. Todos Caballeros. Questo consentirà al coordinatore provinciale Nicola Ottaviani e al responsabile dell’Organizzazione Pasquale Ciacciarelli di continuare a  non entrare in rotta di collisione, a Francesca Gerardi di riorganizzarsi, a Francesco Zicchieri di ricavarsi sempre più spazi di autonomia. E ai vari responsabili comunali di iniziare il radicamento nel territorio. A patto che si ragioni per compartimenti stagni. (Leggi qui Todos Caballeros sul Carroccio).

In Fratelli d’Italia il commissario Massimo Ruspandini (senatore della Repubblica) non sta muovendo foglia nel Partito. Perché dovrebbe? Sono tutti i suoi nei centri di comando. Chi dovrebbe provare a fare opposizione, Alessandro Foglietta su tutti, resta fermo ai box.

In Forza Italia continua la guerra. Dopo lo schiaffo di Claudio Fazzone a Gianluca Quadrini (l’impegno per la nomina di Rossella Chiusaroli commissario della Comunità Montana al posto dello stesso Quadrini, da ieri mattina la firma finale ha reso definitivo il provvedimento), è arrivata la risposta di Antonio Tajani. Tramite Maurizio Gasparri: Gianluca Quadrini vicecoordinatore nazionale degli enti locali. Ma nessun vero chiarimento tra Tajani e Fazzone. Da una parte restano i fazzoniani: Daniele Natalia, Adriano Piacentini, Rossella Chiusaroli, Peppe Patrizi. Dall’altra quelli che dovrebbero stare con Tajani: Quadrini e Ferdinandi per esempio. Ma il condizionale è d’obbligo considerando quanto successo alla Comunità Montana. (Leggi qui Nessuno scrive a Quadrini. E neppure a Chiusaroli).

Il letargo del centrodestra

Per quanto riguarda il Partito Democratico, il terremoto è stato forte. Con le dimissioni di Nicola Zingaretti da segretario. Al suo posto Enrico Letta. Ma in Ciociaria assetti e obiettivi delle correnti non cambiano. Il motto è “l’importante è scannarsi, sempre”. Infatti Antonio Pompeo, leader di Base Riformista, ha contestato la gestione (a suo dire non unitaria) del segretario Luca Fantini. (Leggi qui Correnti del Pd, lotta continua in Ciociaria).

Ma l’area maggioritaria di Pensare Democratico (quella di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti) andrà avanti per la sua strada. Non ci saranno alternative alla guerra. Fredda o calda che sia.

Il Movimento Cinque Stelle: se la nomina a sottosegretario di Ilaria Fontana avrà cambiato gli assetti dei pentastellati nel territorio lo sapremo in futuro. Per il momento i Cinque Stelle continuano  con la completa assenza di iniziative politiche vere in Ciociaria, in un letargo continuo.

I deputati Luca Frusone ed Enrica Segneri non si fanno notare. Mentre il consigliere regionale Loreto Marcelli è passato in maggioranza dopo l’accordo tra Nicola Zingaretti e Roberta Lombardi.

Ma anche qui nessuno se n’è accorto.