L’insuperabile limite delle correnti nel Partito Democratico

Foto © Imagoeconomica, Stefano Carofei

Non è una questione di contrapposizione tra centristi e ala sinistra. E alla fine potrebbero esserci maggiori spazi nel rimanere piuttosto che nell’andare via, anche in provincia di Frosinone. Dove i Dem schierano sia De Angelis che Pompeo. Ma c’è la vocazione della… componente.

Secondo Augusto Minzolini altri cinque parlamentari di Forza Italia avrebbero ceduto al canto delle sirene renziane. Italia Viva rischia quindi di diventare un problema più per Silvio Berlusconi che per Nicola Zingaretti.

Eppure proprio le vicende di queste ultime settimane testimoniano meglio di qualunque analisi politica e sociologica che in realtà Matteo Renzi è un leader di Centro. Nonostante abbia ricoperto per due volte il ruolo di segretario del Pd e abbia fatto il presidente del consiglio alla guida di una coalizione di centrosinistra.

Nicola Zingaretti alla Direzione Pd

Per la verità però in questi anni tanti esponenti centristi avevano deciso di passare proprio nel Pd. È il caso di Pierferdinando Casini, leader storico del Ccd. Ma cosa sta succedendo allora?

In realtà il progetto del Partito Democratico non è fallito se big del calibro di Dario Franceschini o Paolo Gentiloni (di provenienza democristiana) sono rimasti con chi proviene dalla “chiesa” del Pci. Come lo stesso Nicola Zingaretti. È venuta meno la coesione di un Partito nel quale a decidere gli equilibri erano e restano le correnti. È questo tipo di impostazione che non si riesce a superare e che rischia di affondare i Democrat. Perché un eventuale scenario che vedesse il Pd sotto il 20% e Matteo Renzi in doppia cifra segnerebbe il ridimensionamento enorme proprio del Pd.

Francesco De Angelis ed Antonio Pompeo

Lo si vede pure nella nostra provincia. Dove l’area maggioritaria di Pensare Democratico, quella di Francesco De Angelis, Mauro Buschini e Sara Battisti, non può farcela da sola. Dove la componente di Antonio Pompeo potrebbe avere forse maggiori spazi restando nel Partito piuttosto che provando l’avventura con Matteo Renzi. Specialmente nel caso di elezioni politiche anticipate. Perché allora si tratterebbe di ottenere più seggi possibili con l’attuale sistema e il valore aggiunto di chi sottrae consensi a Renzi potrebbe aumentare a dismisura.

Resta il limite atavico, quello delle correnti. Insuperabile.