Lo spumante è pronto per Annalisa, ma la vera festa è per l’asse Mario – Francesco

Domenico Malatesta

Conte della Selvotta

 

 

«Per ora non rilascio dichiarazioni. Quando mi insedierò (il prossimo 3 ottobre) allora parlerò e per prima cosa riceverò i dipendenti»: eterea e sfuggente, risponde con un sorriso smagliante il neo direttore generale del Cosilam Annalisa D’Aguanno. A chiunque altro non avrebbe concesso nemmeno uno sguardo, ma è impossibile non rispondere al canuto Domenico Tortolano antenna del Messaggero su Cassino dai tempi in cui Omero scriveva del ritorno di Ulisse ad Itaca: si narra che fu l’eterno cronista cassinate a fare lo scoop ed a condviderlo con il collega ateniese comunicandogli che Odisseo era ripartito dall’isola di Circe. Presente come la gramigna, spunta sempre dove c’è la notizia: così ha tentato l’intervista appena la neo DG è arrivata nella sede della Banca Popolare del Cassinate sabato mattina alla presentazione della Virtus Cassino Basket.

Per la neo Dg era la prima uscita pubblica e quale occasione per tentare di strapparle una dichiarazione… «Non sono ancora in carica – osserva lei – e naturalmente non sarò presente all’assemblea dei soci». E oggi sarà bagarre sia dentro che fuori la sede del Polo logistico di Piedimonte San Germano. Diversi soci-sindaci vorranno sapere dal presidente Pietro Zola i criteri adottati per scegliere la dirigente generale, mentre i sindacati vorranno conoscere il destino dei 23 dipendenti che sono in agitazione: perché mentre D’Aguanno veniva assunta (ma fino ad un mese fa Zola diceva non servisse un Dg, poi morto Nino Gargano ha cambiato idea) al personale veniva comunicato che oggi verrà votato il taglio del 30% dei loro stipendi.

Nel Cda del Cosilam figura l’imprenditore Renato Di Carlo quale rappresentante della Regione Lazio. A suggerire il nome di Di Carlo (socio in affari con il marito della D’Aguanno e perciò non ha partecipato alla votazione per la scelta del dg la settimana scorsa) era stato il consigliere regionale Marino Fardelli (entrambi di Caira): ma a lui, la primavera scorsa, quel nome fu segnalato proprio da Annalisa D’Aguanno. E Fardelli (si era in campagna elettorale e la D’Aguanno si era schierata con lui candidato sindaco) convinse Nicola Zingaretti a nominare Di Carlo nel Cda del Cosilam al posto di Bruno Scittarelli che aveva terminato il suo periodo (Bruno era stato indicato da Renata Polverini poco prima di dimettersi da presidente).

Poi, però, le cose sono cambiate dalla sera alla mattina: Marino non si è più candidato ma è passato a sostenere Giuseppe Golini Petrarcone. E la D’Aguanno ha scelto di sostenere il candidato avversario Francesco Mosillo. E Marino è rimasto beffato.

Renato Di Carlo è anche vice presidente della Virtus Cassino. Opera nell’ombra ma «è sempre attivissimo», come ha assicurato  sabato mattina il direttore sportivo della Virtus Leonardo Manzari, marito della vulcanica presidentessa della Virtus Donatella Formisano.

Ora l’avvocato D’Aguanno è sotto i riflettori per la nomina dopo i colloqui di selezione, criticati sulle bachece Facebook da alcuni dei candidati che non hanno vinto. Invidia? «Il suo nome circolava da un mese – dicono – lo hanno scritto con chiarezza e larghissimo anticipo Alessiporcu.it e L’Inchiesta Quotidiano».

A forzare la mano al presidente Zola per questa scelta insinuano che sia stato Mario Maria D’Alessandro. Ma è falso. Lui ha spiegato, sguazzando serafico su e giù nell’acqua che Acea vorrebbe prendergli, che non c’entra nulla. Ed è vero. Anche Francesco De Angelis si è discolpato. «Ma quale asse Abbruzzese-De Angelis…» ha detto. I fatti invece sono altri: l’incontro a tre c’è stato e – sotto il loro punto di vista politico – è un capolavoro. Inutile smentire: se proprio vogliono farlo, risulterebbe più efficare una telefonata ai loro sindaci presenti in assemblea dicendogli di impugnare la nomina. Ma non lo faranno.

Perchè quella nomina è l’ostentazione dei loro muscoli politici a tutta la provincia di Frosinone: sono loro a governare i processi nei quali si decide, se trovano una sintesi non c’è spazio per nessuno. E lo dimostreranno presto anche nelle prossime scadenze elettorali. I voti hanno la coda e bisogna saperli contare.

L’unico ad ammettere che questa nomina “Va bene” è stato, e non poteva essere altrimenti, Mario Maria. Annalisa, dopo essere stata la più votata nella lista a sostegno di Mosillo sindaco ma non eletta, al ballottaggio, sospinta anche da Bruno Scittarelli, ha contribuito al successo, anche se risicato, di Mario Carlo Maria D’Alessandro. Ed ora è festa per tutti.

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