L’offensiva presenzialista di Giovanni Turriziani

L'organizzazione degli industriali ha capito che il momento è decisivo. E che sul piano locale solo loro possono ispirare qualche iniziativa concreta di rilancio. Ma occorrono operazioni globali. Il ruolo di Unindustria.

Presente alla manifestazione del Consorzio Asi del presidente Francesco De Angelis. Ma presente pure all’evento organizzato da Giuseppina Bonaviri alla Provincia, quello in cui il professor Carlo Cottarelli ha dettagliatamente illustrato i 7 peccati capitali dell’economia italiana. Nello stesso giorno in cui c’era un convegno importante a casa sua, ad Unindustria, in via del Plebiscito, nel cuore del centro storico di Frosinone. Giovanni Turriziani, vicepresidente di Unindustria nel Lazio e numero uno dell’associazione sul territorio, ha dimostrato attenzione verso due manifestazioni che si svolgevano in contemporanea.

Un segno indubbiamente di buona educazione, ma non solo. L’organizzazione degli industriali, sotto la regia del vicepresidente nazionale Maurizio Stirpe, si è resa conto prima degli altri che il momento è decisivo.

Intanto perché nel governo gialloverde Lega-Cinque Stelle si continuano a prefigurare scenari di uscita dall’euro (ipotesi che metterebbe in ginocchio l’Italia), ma anche perché sul piano locale qualcosa deve pur muoversi.

Il tessuto industriale della provincia ha bisogno di una scossa vera.

Il salvataggio dell’Ideal Standard e i colpi piazzati da Saxa Gres sono dimostrazioni che alla fine “si può fare”. Ma adesso occorre uno sforzo collettivo, che passi anche da operazioni importanti. Come il rilancio del sito ex Videocon, fermo al palo da mesi perché nessuno risponde al bando dell’Asi. E nessuno risponde perché l’operazione non è percepita come possibile prima ancora che redditizia.

C’è poi il tema del cambio di destinazione d’uso dell’area ex Permaflex, per realizzare un Polo commerciale con annesso Parco tematico. Operazione delicata, che può invertire la rotta, perfino sul piano della viabilità se davvero come opere compensative saranno realizzate due importanti rotatorie.

Più in generale, però, Unindustria si è resa conto che il territorio ha bisogno di operazioni globali. Un fronte decisivo è quello ambientale: senza la bonifica della Valle del Sacco il territorio è destinato a sparire dalle cartine geografiche che contano. Senza la risoluzione di problemi come quello della “puzza” che ammorba Ceccano e  vaste aree dei Lepini non è pensabile neppure parlare di sviluppo.

Giovanni Turriziani, sin dal suo insediamento, ha dimostrato di voler essere presente, ma negli ultimi mesi l’accelerazione è notevole. E si vede.

La volontà è quella di collaborare con tutti, ma appare anche la determinazione di contare.

La partita per la presidenza  della prossima Camera di Commercio del Basso Lazio sarà fondamentale.

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