Lombardi come Cicerone: «Fino a quando abuserai della nostra pazienza, Salvini?»

Troppo scomoda per tenerla in un M5S di Governo. Troppo ingombrante per non farsi sentire anche dalla Pisana. La capogruppo Roberta Lombardi attacca l'alleato Matteo Salvini sulla Tav. Usando la celebre Catlinaria di Cicerone.

La fronda interna al governo pentaleghista si agita dalla Regione Lazio. A scuotere l’alleanza non è una figura secondaria. A gridare contro Matteo Salvini è la ex capogruppo alla Camera dei Deputati Roberta Lombardi: la gelida grillina che umiliò l’allora segretario Pd Pierluigi Bersani nella prima ed unica diretta streaming di quelle che dovevano rivoluzionare la politica italiana, rendere tutto trasparente, mettere ogni cosa del Palazzo davanti agli occhi degli italiani.

Se qualcuno nel Movimento 5 Stelle pensava di essersene liberato confinandola nel ruolo di Capogruppo alla Pisana, si è dovuto ricrdere. Roberta Lombardi in una settimana ha sferrato tre bordate al M5S imborghesito. Cercando di scuotere il MoVimento della prima ora.

Salvini come Catilina

L’ultima bordata in ordine di tempo l’ha lanciata via twitter in serata.

Prima dà il via alla stagione degli sgomberi (risparmiando CasaPound), poi si sottrae al giudizio della magistratura e oggi promuove la Tav. Quousque tandem abutere Matteo Salvini patientia nostra?

Roberta Lombardi usa il celebre incipit dell’apostrofe pronunciata al Senato di Roma da Marco Tullio Cicerone l’otto novembre del 63 avanti Cristo contro Catlina, accusandolo di congiurare per rovesciare la Repubblica. «Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza?»

Poi posta il tweet anche sulla sua bacheca Facebook e commenta scrivendo “Forse saranno gli effetti della sindrome da abuso di ruspa… Speriamo non sia contagiosa…”.

Scontro frontale

La contrapposizione tra M5S e Lega è sempre è stata esagerata dalla visita compiuta oggi da Matteo Salvini al cantiere Tav di Chiomonte. I pentastellati dicono “Basta chiacchiere inutili su un’opera inutile, che non si fara’. Punto. Pensiamo ai ponti, alle strade, agli argini dei fiumi di cui ha urgenza il nostro Paese”. Lo ha scritto su un tweet il sottosegretario agli Esteri Manlio Di Stefano.

Appena arrivato in Val di Susa, il segretario federale della Lega invece ha ribadito la sua posizione: «Se tornare indietro costa come andare avanti, io sono per andare avanti. Si stanno facendo tanti tunnel nelle Alpi. Tutti stanno andando avanti, noi – sottolinea Salvini – saremmo gli unici che si fermano».

Da qui la Catilinaria di Roberta Lombardi.


Grillina pura

Roberta Lombardi nelle ore scorse aveva pubblicato una riflessione sull’HuffingtonPost Italia, dicendo con chiarezza assoluta che votare contro l’autorizzazione a procedere a carico di Matteo Salvini avrebbe rappresentato la fine del M5S. (leggi qui Lombardi: «Salvare Salvini farà perdere la faccia al M5S»)

A metà gennaio aveva mandato un altolà a Beppe Grillo (leggi qui E Roberta Lombardi disse: «Caro Beppe, torna con i piedi per terra»). Aveva detto “Grillo? A volte è troppo ‘elevato’, scenda accanto a noi. Davide Casaleggio? Rispetto al papà che ha fondato il Movimento ha un ruolo diverso. Il sorpasso della Lega alle Europee? Per noi non cambierebbe nulla”.

Troppo scomoda per tenerla in un M5S di Governo. Troppo ingombrante per non farsi sentire anche dalla Pisana.

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