L’ombra di Draghi che terrorizza i Cinque Stelle

Foto © Paolo Giandotti / Imagoeconomica

Il Capo dello Stato apre l’ombrello sulla costituzionalità dei decreti del premier, mentre Alessandro Di Battista blinda Conte e spara a palle incatenate contro l’ex Governatore della Bce. Che però in realtà resta in gioco per la corsa a Palazzo Chigi proprio per le mancate risposte di questa maggioranza.

L’ombrello lo ha aperto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, spiegando che i Decreti del presidente del consiglio dei ministri Giuseppe Conte rispettano tutti i principi di costituzionalità. Oggi il premier interverrà alle Camere e, secondo la consolidata strategie dei Cinque Stelle, la butterà in politica. Sul rispetto della costituzionalità dei suoi provvedimenti. Risponderà attaccando e tutto il resto passerà in secondo piano. Tutto il resto è il merito delle questioni: sanitarie, economiche, sociali, finanziarie, europee.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella

Il Capo dello Stato ha fatto il… Capo dello Stato. In questo momento una crisi politica avrebbe effetti inimmaginabili sull’Italia e quindi è fondamentale evitarla. Nel Movimento Cinque Stelle, però, l’ombra di Mario Draghi spaventa non poco. A “Stasera ItaliaAlessandro Di Battista ha detto: «Per me Conte è veramente una persona perbene, si sta comportando come un uomo di Stato. Gliel’ho anche detto e scritto. Tra l’altro sta ricevendo degli attacchi sguaiati in un momento in cui concordo sull’unità. Oggi, il dramma maggiore, che spero non ci capiti, potrebbe essere un governo tecnico».

E sull’ipotesi di Mario Draghi premier, ha aggiunto: «Dio ce ne scampi! Per tutto quello che ha fatto all’Italia e contro l’Italia prima da direttore del Tesoro e poi da governatore della Banca d’Italia!».

Dunque, per i pentastellati Mario Draghi è una sorta di nemico del popolo. Peccato che a livello internazionale l’Italia continui ad essere declassata nelle valutazioni delle principali agenzie di rating. Mentre l’Unione Europea, soprattutto attraverso gli interventi della Bce, si è mossa per salvaguardare i risparmi del Paese.

Il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte

Nessuno discute l’eccezionalità assoluta di questa emergenza. Ma quello che non si vede è la concretezza, la rispondenza dei fatti agli impegni. Imprenditori, lavoratori, famiglie, commercianti attendono le risorse promesse ma anche decisioni più coraggiose, che non si limitino a spostare in avanti i termini di pagamento, ma che magari prendano in considerazione il… fondo perduto. O comunque una strategia di rilancio. Ma concreta.

Giuseppe Conte va avanti lungo la strada tracciata dai Cinque Stelle, Matteo Renzi per il momento non spezza la corda ma il malumore è ai massimi storici. Perfino il Pd di Nicola Zingaretti, al di là delle blindature ufficiali, è attraversato da mille fibrillazioni. Il decreto aprile si farà a… maggio. Forse.

Sono questi i motivi per i quali l’ipotesi di Mario Draghi continua ad avanzare. Non c’entra il complottismo. È’ questione di peso specifico del Governo. Se l’ex Governatore della Bce arrivasse a Palazzo Chigi, gli altri Partiti non toccherebbero palla. Ma i Cinque Stelle scomparirebbero proprio.

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