L’ombra di Maurizio Stirpe dietro la Green Valley

Inaugurato l'ufficio della Transizione Ecologica a Roccasecca. Maurizio Stirpe dietro alla ricerca dei nuovi bio polimeri ricavati dalla canapa per ottenere la nuova plastica bio. Manca un'agenda nazionale e regionale

C’è un convitato di pietra nel progetto della Green valley, la piantagione di canapa industriale con cui bonificare i terreni di Roccasecca. Nessuno nomina il convitato, nessuno indica la sua figura: ma la sua presenza emerge con chiarezza al termine della conferenza stampa sull’inaugurazione del primo Ufficio per l’Economia Circolare in una Comune della provincia di Frosinone. Il convitato si occupa di Automotive a livello nazionale, ha stabilimenti in Europa e nel mondo, possiede un centro di ricerca molto sviluppato, è assolutamente interessato ai nuovi polimeri dai quali ricavare una plastica Green. Tutti intuiscono che il convitato di pietra sia il vice presidente nazionale di Confindustria Maurizio Stirpe.

Cambiamo passo

È il sindaco di Roccasecca Giuseppe Sacco a fare quel riferimento all’Automotive ed alla componentistica auto che è molto interessata al progetto. “C’è una realtà di dimensione nazionale che ci metterà a disposizione il suo centro di ricerca per sviluppare la nuova bio plastica” .

Per Giuseppe Sacco è il giorno che corona i cinque anni di mandato da sindaco. È riuscito a centrare la mission impossible che aveva promesso dai palchi nella campagna elettorale del 2017: fine della discarica provinciale che da vent’anni si sviluppa sul suolo di Roccasecca; il quarto invaso ha esaurito i suoi spazi, il gestore ha rinunciato al progetto per sviluppare in quinto. Soprattutto Giuseppe Sacco è riuscito ad andare oltre: “il progetto della Green Valley cambia completamente il paradigma, noi siamo la punta avanzata nella ricerca dei nuovi materiali partendo dai rifiuti”.

Poteva accontentarsi di avere vinto, di chiudere la discarica. Invece ha deciso di andare oltre: sta tutto qui il singificato dell’ufficio inaugurato oggi. Roccasecca ha detto basta ai rifiuti, si sintonizza sulle frequenze del profeta Francesco Borgomeo che in città ha salvato ha salvato la Ideal Standard trasformandola nella Grestone. Il futuro è nei nuovi materiali.

La sfida del futuro

Già, ma come si fanno i miracoli? L’uomo che promette di realizzarli sulla terra di Roccasecca si chiama Marco Delle Cese e fa il presidente del consorzio industriale Cosilam.

È lui ad avere messo intorno allo stesso progetto l’Ente nazionale per le nuove Energie Enea, l’Università di Cassino, il Comune di San Giovanni Incarico e quello di Cassino. Soprattutto è quello che sta cercando di fare la sintesi tra la parte agricola – ambientale (la canapa per la depurazione dei terreni) e la parte industriale (nessuno lo dice ma Francesco Borgomeo è interessatissimo agli imballaggi biodegradabili con i quali sostituire la plastica ed evitarsi la relativa tassa; Maurizio Stirpe lo è altrettanto per i polimeri bio con i quali fare le bio plastiche per le auto del futuro.

Manca un’agenda

A questa Regione e questo Paese manca un’agenda. Nel caso di Roccasecca, Giuseppe Sacco e Marco Delle Cese si stanno muovendo da soli. Perché né la Regione Lazio né il Governo Italiano hanno ancora messo a punto un’agenda concreta sulla quale instradare la transizione ecologica.

Lo conferma il sottosegretario Ilaria Fontana. È lei la vice del ministro per la Transizione Ecologica, dovrebbe essere a Roccasecca con una road map con cui instradarsi verso il futuro. Se il ministero l’ha messa a punto, oggi non è stata svelata. (Leggi qui L’esempio pericoloso di Roccasecca per chi teme il futuro)

Si prosegue così: trainati dall’iniziativa dei singoli e dei privati. Il Cosilam attende i risultati della sperimentazione, Roccasecca apre l’ufficio della Transizione Ecologica. Grestone ed il gruppo Stirpe silenziosamente sostengono gli studi. Se i polimeri usciranno, tutti ne saranno i padri; in caso contrario sarà stato solo uno de tanti tagli di nastro.