L’ordine di De Angelis: battere Ottaviani

Il fronte si è rotto sull’acqua, quando il sindaco di Frosinone Nicola Ottaviani ha presentato una proposta che ha spaccato irrimediabilmente l’assemblea dei sindaci: nessun aumento delle tariffe, investimenti invariati e rinvio della decisione sul conguaglio dopo che sarà stato definito il rapporto con Acea.

La proposta è stata bocciata, ma stessa sorte hanno avuto le altre per il meccanismo dei veti incrociati.

A quel punto il presidente della Provincia Antonio Pompeo si è sentito “sotto attacco” e il Pd ha stabilito che la “tregua” non aveva più senso.

Fine della tregua

Sarà un caso, ma da quel momento gli attacchi del Partito Democratico a Nicola Ottaviani si sono moltiplicati. Stefania Martini in consiglio comunale, il circolo di Coreno Ausonio sul marmo utilizzato per la riqualificazione della piazza dello Scalo; Angelo Pizzutelli sul piano scolastico. Mentre l’intero circolo frusinate è pronto a intervenire ancora sullo stadio, sul viadotto Biondi, sul ponte Bailey, sull’impianto di risalita.

Fino a qualche mese fa Antonio Pompeo e Nicola Ottaviani andavano a braccetto, specialmente sull’idea di diffidare Acea ad adempiere. Ma ad un certo punto l’idillio è finito e lo si è capito quando il grande capo del Pd Francesco De Angelis ha detto che a Frosinone bisognava mandare a casa Ottaviani, determinante per la sua elezione al Consorzio Asi.

Il Pd punta alle Primarie

Il Partito Democratico farà le primarie, ma è il presidente dei medici Fabrizio Cristofari l’uomo sul quale si punta. Anche perché, vincendo al Comune di Frosinone, il Pd potrebbe recuperare le posizioni perse con le sconfitte di Cassino e di Sora.

L’ordine di De Angelis è partito: “Battiamo Ottaviani e riprendiamoci Frosinone”.

error: Attenzione: Contenuto protetto da copyright