L’ultima beffa alla Lega

L'ultimo gesto politico di Carlo Maria D'Alessandro. Ha presentato lui la richieste per le certificazioni indispensabili a depositare la lista della Lega. O un'attacco di 'Sindrome di Stoccolma' in cui la vittima si affeziona ai carcerieri. O la suprema vendetta finale.

Alessio Porcu

Ad majorem Dei gloriam

L’ultima tragica beffa del Destino. Oppure. L’ultima vedetta prima di sparire dalla scena politica. Carlo Maria D’Alessandro è stato in Tribunale a Cassino ed ha compiuto il suo l’ultimo atto politico. Postumo. Ha presentato lui ai cancellieri la richiesta dei certificati necessari per presentare la lista con i candidati della Lega.

Se sia stata la chiusura del cerchio o la solenne presa per il culo, ciascuno la penserà come vuole. La Storia narra ai posteri che il 18 febbraio 2019 la Lega non volle accettare le richieste che lei stessa aveva fissato e che il sindaco Carlone D’Alessandro alla fine si era rassegnato ad accettare dopo quasi otto mesi di logoramento politico. Quel giorno invece lo gettarono giù dalla rupe e insieme a lui misero fine al suo governo di Centrodestra.

Le Cronache riferiscono alle prossime generazioni che da quel momento è iniziata la più folle e sgangherata crisi al buio che sia mai avvenuta nella politica di Cassino. Scandita dal veto della Lega ad una ricandidatura di D’Alessandro. Poi da settimane di misterioso silenzio sul nome da candidare. Seguite dallo slogan “Mai con Abbruzzese” e dal dogma “Mai con quelli di Forza Italia“. Andate avanti con 4 candidati proposti dalla Lega e bruciati sul rogo dopo poche ore.

Il finale della storia è noto. La Lega si è rimangiata tutto. Tutte le parole d’ordine e tutti i proclami. Finiti nel cestino della politica. Il candidato sindaco è Mario Abbruzzese e la lista più forte quella di Forza Italia. Chi ha provato ad obiettare che così ci si perdeva la faccia è stato sconfessato, commissariato, emarginato.

Già questo era sufficiente. Poteva bastare. Il sipario poteva andare giù e da oggi il via alla campagna elettorale nella quale Mario Abbruzzese ha già vinto: si è preso la sua rivincita politica su chi pensava di scavargli la fossa a Cassino.

Ma Mario Abbruzzese è uno che non sa vincere. Lui – come il suo alter ego nel Pd Francesco De Angelis – ha un solo risultato minimo: stravincere e annichilire l’avversario.

Così ha mandato in scena l’ultimo colpo. La stilettata finale del toreador al bovino ormai stordito ed esangue a terra, il colpo crudele e compassionevole allo stesso tempo. Quello che mette fine alla Corrida.

Lo ha fatto. Ha mandato a consegnare la richiesta dei certificati della Lega a Carlo Maria D’Alessandro.