L’ultimo Giro in Forza Italia: anche Francesco va alla Lega

Foto © Imagoeconomica / Stefano Carofei

Anche il fedelissimo Francesco Giro lascia Silvio Berlusconi. Era stato il suo ghost writer dagli anni Novanta.In nottata il messaggio sulla chat dei dirigenti nazionali. Dopo lo scontro violento con il commissario dei Giovani. Che gli aveva dato del drogato. Annuncia una decantazione. Andrà alla Lega.

È stato tra i primi ad arrivare. È tra gli ultimi ad andare via. Il senatore Francesco Giro ha le valigie pronte per uscire da Forza Italia. Lo ha anticipato in nottata agli amici più stretti ed ai dirigenti nazionali di ciò che resta del Partito fondato da Silvio Berlusconi. Anche lui sta per migrare sul Carroccio della Lega.

Il senatore Francesco Giro

Francesco Giro viene da molti ritenuto il ghost writer che scriveva gli interventi del Cavaliere nella sua prima fase, quella degli anni Novanta. È stato consigliere regionale del Lazio e capogruppo di Forza Italia durante la presidenza di Francesco Storace. Poi passa in Parlamento, prima alla Camera e poi al Senato dove siede ancora oggi. Berlusconi gli affida la guida del Popolo delle Libertà a Roma e nel Lazio, che lascerà nel 2008 ad Alfredo Pallone (il Lazio) e Gianni Sammarco (la Capitale). Ancora oggi ha un peso enorme all’interno del gruppo ristretto che è più vicino al Cav ed in senato ricopre oggi il ruolo di Segretario.

Il messaggio

Il messaggio di addio lo ha lanciato nella serata di ieri. “Colleghi, Amici carissimi, non voglio turbarvi la serata ma mi corre davvero l’obbligo di avvisarvi che ho deciso di valutare fin dai prossimi giorni la possibilità, vi confesso molto concreta, di una mia sospensione dal Movimento politico di Forza Italia e conseguentemente dal Gruppo parlamentare del Senato”.

È una scelta dolorosa, uno strappo dopo 25 anni di militanza in Forza Italia, una ferita del cuore che sanguinerà e temo sanguinerà a lungo. Comunque cerchiamo insieme di non drammatizzare ciò che in fondo irreparabile non è

Ripercorre i suoi anni nel Partito, ricorda la figura di Silvio Berlusconi descrivendolo come uno straordinario leader carismaticoal quale io devo tutto, ogni cosa, ogni successo, ogni privilegio, la mia stessa fortuna politica”.

Lo scontro frontale

Marco Bestetti © Imagoeconomica / Canio Romaniello

Va via per una questione di dignità. Nei giorni scorsi ha avuto uno scontro frontale con il nuovo responsabile nazionale dei Giovani di Forza Italia, Marco Bestetti. Uno scambio di battute molto acceso. Al quale un gentleman come Francesco Giro non è né uso né abituato.

Al punto che ora è diventata una questione di dignità. “Sentirmi dire da un giovane e autorevole e brillante dirigente nazionale di Forza Italia nell’ordine “devi essere cacciato, anzi preso a pedate, anzi cambia mestiere, anzi cambia pusher, anzi sei senatore ancora per poco” beh amici non è solo intollerabile ma è il segnale di una patologia e di un degrado prima nel lessico e poi del pensiero”.

Cosa aveva scatenato quella reazione . Un messaggio su Facebook con il quale Francesco Giro prendeva atto dell’emorragia inarrestabile di quadri ed eletti da Forza Italia. E proponeva allora di autorizzare la doppia tessera Lega-FI. Una proposta “vecchia di un anno e mezzo fa, con una foto -evidentemente provocatoria – anch’essa vecchia di un anno e mezzo fa . E se l’ho fatto è per difendere -ora come allora- Matteo Salvini dall’aggressione giustizialista, forcaiola e stalinista, della sinistra”.

Una proposta che non è stata gradita. Scatenando la risposta veemente del commissario nazionale di Forza Italia Giovani, Marco Bestetti. Di fronte alla quale Francesco Giro oggi dice “Se la mia proposta, ripeto assai vecchiotta, è azzardata e sbagliata ci si confronta e si discute. Si è sempre fatto così in un Movimento politico, aperto e libero, come Forza Italia. Non si offende l’interlocutore sui social dandogli dello spostato o peggio del cocainomane! Mi si dirà che è una battuta goliardica. Ebbene in quel crescendo rossiniano di insulti non mi sembra proprio. Se c’è una regola aurea che mi ha insegnato Silvio Berlusconi è che “Chi pensa bene parla bene”. Le parole sono importanti in politica come nella vita. Sono dunque moralmente e politicamente costretto a trarne le dovute e logiche conseguenze”.

Ringraziamenti e saluti

Francesco Giro con Antonio Tajani © Imagoeconomica / Paolo Cerroni

Nel suo messaggio di saluti, Francesco Giro ringrazia Antonio Tajani e Annamaria Bernininiche anche in questi giorni mi sono stati vicini da persone perbene quali sono, un modello per me ogni giorno, ma con vero rammarico non posso accogliere il loro invito onesto e sincero a restare”.

Non dice che andrà alla Lega. Preannuncia invece un periodo di decantazione. “Per il momento me ne starò in disparte e non travisate questa scelta come una dimostrazione di supponenza e indifferenza. Tutt’altro !”.

In realtà è tutto pronto per il suo passaggio nella corte di Matteo Salvini.  Nelle ore scorse Giro ha definito la Lega “Un partito a vocazione maggioritaria e nazionale e un leader interessantissimo non solo alla corsa per sfrattare Virginia Raggi in Campidoglio. Ma pure per prendersi la regione governata da Nicola Zingaretti”.